Fa freddo, passami lo scialle!
E’ il freddo! Certamente. Emergono quelle immagini di donne
con sulle spalle lo scialle dei colori più vari. Solo quelle in lutto ce l’avevano
nero. Scialli neri di donne che, a una certa età, quel lutto non se lo
toglievano mai.
C’era freddo e loro indossavano quello scialle che sembrava
avvolgerle e proteggerle da tutto, da ogni intemperia e da ogni baruffa di
vento dell’aria.
Le donne con lo scialle, di ogni età, di ogni estrazione
sociale, donne, semplicemente.
Il freddo c’è sempre stato e sempre ci si è difesi
coprendosi con maglie e mutandoni di lana, abiti, cappotti, cappe, c’è però il
fascino dello scialle, di quest’indumento che mi fa tornare indietro sino alle
nonne, quelle nate alla fine dell’ ’800, il secolo che vide il passaggio dal
Regno delle due Sicilie al Regno d’Italia.
E loro, i miei nonni, venivano da genitori e nonni che
avevano vissuto la realtà dei Borboni, scivolando all’Italia dei Savoia, a
quella della Repubblica della Democrazia Cristiana dei preti e delle suore che
avevano una saggezza densa, sopravvissuta a ogni trasformazione che comunque li
aveva visti sempre pronti ad accogliere ogni novità.
Ma guarda che ventata di immagini ha portato il freddo di
oggi!
Una perturbazione esterna che fa emergere immagini, suoni,
odori, sapori e visioni mai cancellate.
Antonio Bruno Ferro
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