Il progetto Battisti e il progetto Comune
Bravi i ragazzi (anche se sono stati ragazzi ed oggi sono degli uomini) di Progetto Battisti, una serata davvero
bella con la musica giusta al giusto volume, colori che sprizzavano nell'aria e
la riempivano di brillante gioia.
Ma la gioia più grande che ho provato stasera è essere stato assieme
ad amici cari, quelli che hanno condiviso con me gli anni dell’infanzia, dell’adolescenza
e della giovinezza.
Incontrarsi grazie alla musica, in un luogo intimo e
accogliente, è stata davvero una bella sensazione.
Ho capito che se si scivola in queste circostanze, se si
volteggia in questa danza delle persone che mi circondano, c’è una bella
emozione che mi attraversa.
Sono i comportamenti quelli che rivelano i pensieri e le
sensazioni delle persone che sono state assieme a me nel periodo della mia vita
che mi ha visto presente in questa bella cittadina e anche di quelle che non ho
potuto frequentare perché appartenenti ad altri Mondi, ad altre emozioni, ad altri
sogni.
Questi ultimi hanno comportamenti che svelano gli imbarazzi,
le titubanze e i tentennamenti. Inciampare sulle conoscenze non ha un senso, invece per me è importante rispettare le lontananze e le chiusure perché è la strada giusta, quella che ti porta a considerare legittima l'altra e l'altro che hanno comportamenti che non si preferiscono.
Anche frequentarsi è
una libera scelta così come è una libera scelta avere oppure non avere conversazioni
con le persone con cui si entra in relazione seppure in un concerto o in una
festa di Piazza.
Ricordo mio nonno Pietro che mi raccontava della Prima
Guerra Mondiale e delle raccomandazioni che riceveva quotidianamente da parte dei suoi ufficiali di non parlare con i
soldati di “Ceccu Peppe” che erano a pochi metri nelle trincee di fronte. Gli ufficiali sapevano bene che non si può chiedere a
un soldato di uccidere un altro saldato con cui si è avuta una relazione seppure di sola conversazione.
Ecco ciò che accade con alcuni e alcune persone: non appaiono disponibili
alla conversazione, c’è un distacco, una voluta separazione.
Per essere
Comunità e per ascoltare le persone c’è bisogno di entrare in relazione per
avere delle conversazioni.
Invece chi vuole conquistare il potere, vincendo una
guerra o le elezioni, crea divisione, distanza tra un manipolo deciso di donne
e uomini e il resto dell’Universo Mondo.
Questo allontana inesorabilmente e priva la Comunità del
prezioso contributo di qualcuno che viene escluso per i motivi già esposti.
Se lo desideriamo possiamo avere una conversazione sul
progetto comune di rendere più bella e accogliete la cittadina di San Cesario
di Lecce e per ottenere questo è necessario che ognuno di noi sia legittimo nello
spazio di relazione con l’altra e l’altro senza doversi mai scusare.
Antonio Bruno Ferro
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