DIMMI CON CHI VAI E TI DIRÒ CHI SEI

 

DIMMI CON CHI VAI E TI DIRÒ CHI SEI

PIERO IGNAZI, professore ordinario di Politica comparata dell'Università di Bologna, ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI oggi 12 agosto 2023 in cui stigmatizza la presenza nella COMUNITA’ dei vincitori della guerra delle elezioni, di persone che sono note per essere stati personaggi che hanno fiancheggiato Avanguardia nazionale (An), Ordine nuovo (On), Nuclei armati rivoluzionari (Nar) e Terza Posizione (Tp) e il prof. Ignazi così conclude il suo articolo:

“I sentimenti personali di amicizia e affetto sono indiscutibili e insindacabili. Ma quando questi investono una dimensione politica che non è limitata ad una comunità, ma riguarda il governo di un paese allora le troppe presenze di personaggi dal passato compromesso nelle stanze del governo nazionale e locale e in quelle dei sottogoverno devastano una questione centrale delle istituzioni democratiche.”

Mi rivolgo al Prof. Ignazi che avendo 72 anni ha vissuto una infanzia e giovinezza più o meno come la mia per significargli che la psiche di allora era diversa dalla psiche di oggi, era la psiche del vicino, del collaborativo, di cosa ha bisogno il vicino. Noi da bambini uscivamo a giocare per strada. La collaborazione allora sorgeva spontanea, era lo spirito del quartiere. Al liceo abbiamo imparato l'educazione civica, e sapevamo di appartenere a una comunità, c'era un senso di cittadinanza che invece oggi si è perso. La psiche di oggi è individualista, competitiva, di successo.

Però ai nostri tempi, caro Prof. Ignazi, c’erano quelli che sgomitavano per il potere che avevano la psiche né più e né meno come quella che imperversa oggi: individualista, competitiva, di successo.

AI NOSTRI TEMPI – ED IN OGNI TEMPO - CHI LOTTAVA PER IL POTERE ERA IN GUERRA E SI SA CHE CHI E’ IN GUERRA E’ NELLA VIOLENZA – E’ UN VIOLENTO.

Ripeto un punto di vista che è di Humberto Maturana che può darci una chiave di lettura sulle frequentazioni delle persone che lottano per la conquista del POTERE:

“La psiche del potere, è la psiche della lotta competitiva opportunistica, non è uno sguardo alla qualità del fare, ma all'opportunità, e con quello sguardo all'opportunità arriva la disonestà. Perché è vero che uno deve avere una condotta tempestiva, ma in una competizione l'opportunità è negare l'altro, ed è un cieco opportunismo, perché chi lotta per conservare o conquistare il potere se ne frega dell'altro. Ed è in questo che oggi tutti siamo immersi.”

Ma ai nostri tempi, caro Prof. Ignazi, in quella psiche del POTERE erano immersi tutti gli sgomitatori sociali “alla conquista del potere perduto”, quelli dei partiti, quelli dei movimenti legali e quelli dei movimenti eversivi.

Competere è voler vincere a tutti i costi, e da lì nasce la violenza, lo sgomitatore sociale apre uno spazio e mette i piedi sui piedi di un altro. La violenza si è installata in chi è nella guerra delle elezioni e del potere come modo di affrontare i conflitti, e per questi UOMINI DI POTERE non è più la parola, il discorso che risolve i conflitti. In politica è come se la violenza fosse l'argomento, e la violenza non può essere ammessa in nessuno spazio.

La violenza porta altra violenza. E siccome siamo immersi in questa violenza applaudente io sono stupefatto.

Noi siamo esseri umani e ci differenziamo dagli animali perché siamo nati nel linguaggio e abbiamo la condizione fondamentale che è la capacità di riflettere.

I dittatori, ma anche le persone che possiedono o bramano di possedere il potere, usano la violenza per sottomettere il popolo, ma la violenza non è amica della democrazia o della collaborazione.

In questa violenza in cui siamo tutti immersi, è del tutto evidente che le amicizie dei politici, che sono violenti, saranno con persone che sono nella violenza. Tutti i politici caro Prof. Ignazi, non solo quelli del Partito dei Fratelli d’Italia.

Infine segnalo quello che il prof. Ignazi potrebbe indicare ai politici, a tutti i politici, ovvero la pratica della democrazia, che è un modo di vivere insieme che si basa sul rispetto reciproco e sul desiderio di stare insieme facendo quello che si fa in collaborazione.

Caro Prof. Ignazi potrebbe anche segnalare ai politici che se non vogliamo stare insieme, se non ci rispettiamo l'un l'altro, non ci sarà democrazia in nessun caso e che, al contrario, dal momento in cui decidiamo di vivere in una democrazia scegliamo di vivere in onestà e, contemporaneamente in conseguenza emergeranno il rispetto reciproco e la collaborazione.

Caro prof. Ignazi, potrebbe anche stigmatizzare la circostanza che invece noi siamo in competizione, governo e opposizione, siamo in quel gioco che è sempre l'aggressione reciproca. La democrazia in questo gioco violento di aggressione “tutti contro tutti” non può emergere, perché non si parla, non si riflette.

Infine potrebbe suggerire che coloro i quali pensano che un certo corso seguito da un gruppo, diciamo il governo MELONI, non sia appropriato, non dovrei agire in termini di opposizione, ma in termini di collaborazione, e parlare e riflettere.

In conclusione, caro Prof. Ignazi con le persone di potere convivono sempre e comunque “troppe presenze di personaggi dal passato compromesso nelle stanze del governo nazionale e locale e in quelle dei sottogoverno” si ricordi dei clericali, si ricordi di Andeotti, si ricordi dei Comunisti.

Buona riflessione

IL PASSATO CHE NON PASSA
Dimitri, De Angelis co. Il terrorismo nero e i fantasmi di Meloni
PIERO IGNAZI
E4 possibile continu.ur a cottsiderate litalu una democrazia liberak• a tutti gli effetti quando il :unito al governo non pullula solo e tanto di nostalgici del fascismo cosa acclimata al di fuori di ogni ragionevoledubbio (e chi ne ha è pregato di documentarsi in proposito/ txnst di persone che hanno avuto, ed hanno ancora come il caso di Marcello tk, Angdis dimostra un legarne affettivo e sinigutetimain i fermasti di destra con coloro che hanno insanguinato questo paese con decine di omicidi. «XI stragi di innocenti. con agguati devastanti a nemiti politici? il terrorismo ideologico ha piagato I Malia come nessun altro paese europea Nei 1979 si attivò ali-apogeo di più di 2333 azioni violente. Cifre crudel' — cosi si Intitolava lo studio dell'Istituto Cattanm che lu raccolto i dati su quegli anni - che lasciano ancora si:menti anche se poi, fortunatamente la violenza politica diffusa e i) tCflatISITla nel giro di gxx-hi =ti si 1000 spenti salvo qualche sporadico colpo di coda. lienché siano pasciti' detenni suscita un font <bugia constatare quanta contiguità pervade oggi le fila della destra nrloniana con persone che hanno an raversato Trita stagione Le molte sigle del terrorismo di destra dalle calati pii i Avanguardia nazionale (M) e Ordine nuovo (On) alle successive e più tnari. Nuclei armati rivoluzionari (San) e Terza Posizione (Tpi luna attratto centinaia di giovani provenienti dalle organizzazioni giovanili del Movinrnto Striate. P« quanto Giorto Almirante avesse compine il pericolo di una convnistione del suo partito con i gruppi evasivi non calò mal una paratia stagna Il senso di comune appartenenza ad uno stesso mondo. ad una comunità, impedtva un clist.xto completa Anche se lo spenta neismo armato dei [incavanti eCanti-ah ifiltiVa contro La mollezza
borghne del partito, rosi come nel passato avevano fatto An e On. e addirittura si scagliava contro camerati non in linea persistevano legami ~logici cd affettivi. Tuttora Ce un monda prevalentemente romana di connivenze tra pet3oruggli che emergono da quegli anni e Fratelli &nana Non è fune un caso che Gioma Ikkblonl si sta scagliata più xresistIMCC contro la poli Zia di stato evocando strategie ccxnplottLstr dr contro gli assalitoti della orli netrottotor 2021. guidati da estremisti di destra ed n terroristi E tornando indietro nel tempa La stessa Meloni quando era presidente di Azione GiC►2111. partecipò al futwrale di un personaggio carismatico dei estranismo tonino arrestato armi in pugno durante una azione dei Mar. Giuseppe (Peppc) Dimitri detto arxhe il martello di Thor per l-abitudine di assaltare con quei' attrezzo gli avversari (tanto che ridusse alt infermità parnanent uno studente sedicennt). A quel funerale la cui cortvgrafu in puro stile nitrlungico è stata efficacrinente desaitta da Nicola Rao nel suo 11 satioueeia ceirka. si dette appuntamento il gpotha degli ex terroristi neri. Eppure Meloni non clic problemi a panettoni
I sentimenti personali di amicizia e affetto sono indiscutibili e insindacabili. Ma quando questi investono una dimensione politica che non è limitata ad una comunità, ma riguarda il governo di un paese allora le troppe presenze di personaggi dal passato compromesso nelle stanze del governo nazionale e locale e in quelle dei sottogoverno devastano una questione centrale delle istituzioni democratiche.
Dei resta sarebbe stato accettabile un presiderrte del consiglio di centro sinistra cute avnse = pato al funerale di un ist► insieme a tanti ex terroristi?
~Mal elltreAt•
Francesca Manto Valerio FA.-innund tvdinniiti in sia &filmino pr► la fl Myr del 2 agosto alla sta:sone& Segna t I caso t»Angela mostra an kviune citfrtnvo rniai spentomi lo dimvs2 di umana e quellamen/m

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