Aiutare le imprese o finanziare lavori per l’ambiente e il territorio?

 

Aiutare le imprese o finanziare lavori per l’ambiente e il territorio?

SALVATORE BRAGANTINI componente del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Milano; Presidente non esecutivo di Indaco Ventures SGR, gestore di fondi alternativi; Amministratore di Sherpa Srls, campagne pubblicitarie e servizi per l'Outdoors ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI oggi 28 agosto 2023 in cui comunica che il Governo sarà impegnato al rinnovo del patto di stabilità Ue sospeso fino a dicembre per pandemia. A questo fine Bragantini distingue due proposte.
Prima Proposta dell’Unione Europea
La Commissione propone un patto basato su piani concordati fra Bruxelles e gli stati per la flessione dei debiti.
Seconda Proposta del Governo Italiano
Il governo italiano propone “UN DO UT DES” che permetta a chi ha meno debiti, Germania in testa, di spendere di più di quanto permesso dalle regole Ue per aiutare le proprie Imprese, ottenendo in cambio di questa concessione alla Germania il permesso per l’ITALIA di fare “maggior deficit ” applicando la regola aurea di bilancio secondo la quale gli investimenti pubblici possono essere scorporati dal computo del deficit ai fini del rispetto del patto di stabilità fra gli stati membri dell'Unione europea.
Bragantini nel suo articolo è orientato a propendere per la proposta della Commissione europea e chiede a tutti di scongiurare la proposta del Governo italiano perché favorendo le imprese della Germania con gli aiuti di Stato il governo di fatto penalizzerebbe le imprese italiane che, per la situazione del nostro debito, non possono più ottenere aiuti di stato.
Io non sono d’accordo con Bragantini perché non credo che le imprese italiane possano occupare più delle 7 persone ogni 20, che occupano oggi. L’impresa italiana ha già dato tutto quanto era nelle sue possibilità dare e piuttosto, farebbe meglio a concentrare i suoi sforzi per fare in modo di far ottenere un reddito adeguato a chi di quei sette italiani su 20 che occupa nelle sue aziende è sotto il SALARIO MINIMO.
Invece la possibilità che chiede il governo ITALIANO di mettere in pratica la golden rule “Regola aurea” ovvero la regola di bilancio secondo la quale gli investimenti pubblici possono essere scorporati dal computo del deficit ai fini del rispetto del patto di stabilità fra gli stati membri dell'Unione europea, mette in condizione il governo di intervenire in tema di ambiente e paesaggio dando luogo agli investimenti per l’apertura dei cantieri che facciano i lavori necessari per riportare il paesaggio a una situazione di fruizione.
A questo proposito è di questi giorni la lettera dell’Avv. Michele Crisostomo ex Presidente dell’Enel sulla vicenda Xylella. Secondo un mio progetto il paesaggio rurale può ritornare ad essere protagonista attraverso l’istituzione di Ente Pubblico che metta in atto una NUOVA RIFORMA FONDIARIA proprio per l’impossibilità, per loro stessa ammissione, degli imprenditori agricoli di strappare all’incuria e all’abbandono il territorio dell’intera provincia di Lecce. Il Governo se otterrà l’applicazione della regola aurea potrebbe finanziare l’istituzione di questo Ente che darebbe lavoro a tanti giovani salentini e darebbe un paesaggio a questo territorio.
Buona riflessione
IL GOVERNO E IL PATTO DI STABILITA
Con Bruxelles la stretegia del do ut des è fallimentare
SALVATORE BRAGANTINI
Tornato al lavoro il governo scopre l'elefante nella stanza va rinnovato Il patto di stabilità Uesospeso fino a dicembre per pandemia.
Se non arriva prima l'accordo in Consiglio europeo, si torna alle regole dl Maastricht, accusate d'aver fermato la crescita dei periferici, Italia inclusa, nella crisi dei debiti sovrani.
La Commissione propone un patto basato su piani concordati fra Bruxelles e gli stati per la flessione dei debiti; s'oppone Berlino a capo dei `frugali'. Ne ha parlato qui ieri Francesco Saraceno, che ritiene meglio far passare la scadenza contando su assetti politici più aperti dopo le elezioni europee.
Se posso, a me pare invece un azzardo che ci lascerebbe nell'interregno fra vecchia e nuova Commissione, alla mercé dei creditori. La maggioranza sa d'aver fatto promesse irrealistiche e per le sue teste d'uovo il rimedio è un “do ut des” per ottenere la flessibilità necessaria ad attuare le promesse il governo accetta che chi ha meno debiti, Germania in testa per aiutare le proprie Imprese spenda più dl quanto permesso dalle regole Ue.
Per il suo tornaconto elettorale Il governo penalizza le nostre imprese che dovranno affrontare una concorrenza irrobustita da pingui aiuti di stato a noi preclusi.
È questo per la destra l’interesse» della nazione». Perciò Meloni cerca aiuto da Francia e Spagna purchè se magna» ovviamente.
Quanto ascolto avrà a Madrid la premier se in agosto chiede aiuto al premier che VOX, da lei platealmente sostenuta a luglio, voleva mandare a casa?
Con Macron i rapporti sono altrettanto gelidi è poi meglio non sperare che la Germania sia ammorbidita dalle sue attuali difficoltà. Meloni vuole più spesa e debito per allargare l'iniqua flat fax, pagare la riduzione delle aliquote fiscali e tante mancette minimi brani di carne da lanciare agli elettori; il contrario della riduzione delle "spese fiscali' da ogni governo pensata mai attuata. Servono 30 miliardi ma gli spazi disponibili non arrivano a un terzo.
Per Meloni il nuovo patto dovrebbe anche consentire maggior deficit a fronte di investimenti, ma un'abborracciata golden rule (“Regola aurea”*)non otterrà i risultati negati a più strutturati tentativi passati. Se volesse davvero più investimenti per la transizione climatica, Meloni dovrebbe spendersi perché essi siano centralizzati a livello Ue: sono i beni pubblici europei sempre invocati da Marco Buti e Marcello Messori. Non può farlo se nega la ratifica del Mes e tratta il Pnrr come una seccatura. Difficile che la Polonia e gli altri alleati sovranisti le diano man forte.
Va denunciata l'indecenza dello scambio cui mira Il governo, oltretutto destinato a fallire; più facile che Parigi e Madrid condividano Il nostro chiaro interesse a un forte sostegno sulla sensata proposta della Commissione.
(*) golden rule “Regola aurea”: regola di bilancio secondo la quale gli investimenti pubblici possono essere scorporati dal computo del deficit ai fini del rispetto del patto di stabilità fra gli stati membri dell'Unione europea.

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