La signora Giorgia Meloni è comunista o fascista?
La signora Giorgia Meloni è comunista o fascista?
Mattia Feltri ha scritto un articolo pubblicato sul quotidiano LA STAMPA di oggi 10 agosto 2023 nel quale dimostra come per le Multinazionali la signora Giorgia Meloni sia una comunista ed invece per il Partito Democratico la stessa signora Giorgia Meloni sia fascista.
Fasciti e comunisti, oppure clericali sono solo termini per distinguere l'appartenenza delle persone alle differenti ideologie che può essere l' assolvere alla nostra responsabilità sociale in modi diversi, in una promessa esplicita o implicita di realizzare il compito fondamentale di porre fine alla povertà, alla sofferenza, alle disuguaglianze e ai soprusi.
La signora Meloni se quando agisce lo fa per porre fine alla povertà, alla sofferenza, alle disuguaglianze e ai soprusi, QUALE IMPORTANZA PUO' AVERE SE LO FACCIA ESSENDO CLERICALE - FASCISTA O COMUNISTA?
Buona riflessione
BUONGIORNO
Baffetti e baffoni
MATTIA FELTRI
Non vorrei ripartire con la perfetta equiparazione fra comunismo
e nazismo – condivisa da molti che abbiano
sperimentato le carezze dell’uno e dell’altro, da Vasilij
Grossman a Czesław Miłosz a Imre Kertész a Ágnes Heller
e un bel po’ ancora – col rischio già sperimentato di finire
col prendere sberle da destra e da sinistra. Dunque
no, non lo dirò. Soltanto sono parecchio affascinato dal
rapido decorso dei baffi di Giorgia Meloni: dal baffetto
di Hitler al baffone di Stalin. Da un paio di giorni a questa
parte, per il prelievo fiscale aggiuntivo sugli extraprofitti
delle banche e per la promessa di correggere le tariffe
dei biglietti aerei, si è presa della socialista, della comunista
e della sovietica sul Financial Times, dall’amministratore
delegato di Ryanair, Eddie Wilson, e da sparsi
e diffusi liberali italiani. A sinistra invece no: stalinista
non gliel’hanno detto (e anzi, stalinisti sono loro per Antonio
Tajani a causa del reddito minimo). A sinistra lei rimane
mussoliniana, fascista, nostalgica, negazionista e sta
trascinando il paese in una nuova sperimentazione di ventennio
mascelluto. Se n’è letta pure una fantastica, direi a
opera di Luciano Capone del Foglio, a proposito di Adolfo
Urso, ministro del Made in Italy, ormai molto ingolosito e
propenso a mettere subito mano agli extraprofitti dei petrolieri:
Adolfo Urss. E su questa magnifica comunione
fra un nome nero e un cognome rosso, il dibattito potrebbe
esaurirsi. E infatti spero non abbiate nulla da obiettare
se, fra la Meloni nazista e la Meloni comunista, farei fatica
a scegliere: già Meloni in sé mi basta e avanza.
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