Politica debole a San Cesario di Lecce

 

Politica debole a San Cesario di Lecce

LE FAZIONI (E I VELENI) DI SAN CESARIO DI LECCE

La natura abbastanza deludente della cosiddetta Seconda Repubblica ha finito per generare una diffusa nostalgia per quella precedente, per la cosiddetta Prima Repubblica.

Tale nostalgia almeno per un motivo— e cioè per la qualità della classe politica — è più che fondata, anzi fondatissima.

Per livello culturale, infatti, per preparazione per carattere, per capacità di discussione e di direzione, e vorrei aggiungere per la consapevolezza del significato e quindi della dignità del proprio ruolo, tra il prima e il dopo non c'è confronto possibile.

Un noto personaggio delle cronache di questi giorni direbbe che siamo passati dai cavalieri della Tavola rotonda ai lanzichenecchi.

Ma la Prima Repubblica ha la responsabilità di aver trasmesso alla Seconda un'eredità avvelenala, Il germe della faziosità: e in dosi massicce. La faziosità trae alimento dalla polarizzazione politica a sfondo ideologico, un fenomeno che si sta diffondendo in tutti I sistemi politici occidentali.

A San Cesario di Lecce però, c'è qualcosa di più. Ed è il fatto che qui da noi, nel paesello bello, la faziosità è un caposaldo della profonda diseducazione politica, nutrita di ignoranza delle cose e dei problemi, che caratterizza la quasi totalità dei cittadini di San Cesario di Lecce.

I prescelti sono asserragliati nel palazzo Marulli, i cittadini sono fuori e vengono convocati a strane feste a base di spettacoli musicali, teatrali e artistici. Feste e divertimento che coinvolgono un centinaio di cittadini su una popolazione di quasi ottomila. I settemilanovecento sancesariani che non partecipano sono i responsabili di questa situazione di degrado sociale.

Certamente le faide violente condite di offese e di ogni tipo di delegittimazione possibile e immaginabile, non favoriscono la partecipazione dei cittadini di San Cesario. Allo stesso tempo, l’assenza dei cittadini alimenta queste faide perché avvengono nella più totale indifferenza della popolazione.

La democrazia è un modo di vivere nel riconoscimento reciproco di legittimità e nel reciproco rispetto, come è possibile osservare, nel paesello bello, a San Cesario di Lecce, non si pratica la democrazia, ma la lotta per bande per la conquista del POTERE.

Noi cittadini di San Cesario possiamo desiderare la democrazia, in quel caso abbandoneremo la competizione e collaboreremo nella amministrazione dei nostri beni comuni.

Buona riflessione

Liberamente adattato da un articolo di Ernesto Galli della Loggia pubblicato dal Corriere della Sera oggi 4 agosto 2023

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