Serve un nuovo modo di vivere

 

Serve un nuovo modo di vivere

Marco Damilano ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI oggi 6 agosto 2023 in cui dopo un ragionamento che passa in rassegna la diaspora dei “NON DI DESTRA” così conclude:

“Serve un nuovo centrosinistra per richiamare quegli elettori che sono restati a casa, perché la loro squadra non c'è”.

Humberto Maturana, biologo e filosofo cileno, mi ha insegnato che "la democrazia si vive e si definisce a partire dall'emozione, non al di fuori di essa". In questo senso, c’è sempre un presupposto da cui si parte per CHIEDERE IL VOTO. E non è un caso che nelle campagne elettorali, si utilizzi la paura come strategia per ottenere il voto, poiché si ripercuote sulle decisioni delle persone: le emozioni come supporto della ragione.

Quella paura incorporata è quella che concepiscono i partiti che si organizzano per la GUERRA DELLE ELEZIONI PER LA CONQUISTA DEL POTERE. L'inoculazione della paura, nel caso delle elezioni, non è solo individuale, è anche collettiva. Di conseguenza, ogni cinque anni nascono LE MOSTRUOSITÀ, che per caso, e come se non bastasse, ci fanno votare CONTRO, votiamo contro i fascisti, contro i padroni, contro i comunisti, contro gli invasori che sbarcano sulle nostre coste.

Di fronte a tutta la paura del mondo ci deve essere tutto il coraggio del mondo. Quello che esce come grido, come scritto, come rivendicazione, come insegnamento.

Ci vuole un modo di vivere nuovo, ci vuole la democrazia che non prevede la competizione per la conquista del potere, ma che invece necessita di coraggio, che è il linguaggio della speranza. Una forza che riempie e spinge, che dice cose, anche se un vuoto trafigge l'anima.

Un grande pensatore ed educatore scrisse: «Diffiderò di chi mi dice, a voce bassa e cauta: è pericoloso farlo. È pericoloso parlare. È pericoloso camminare".

E’ la quiete del sentire e del pensare, ed è così che ci vuole chi lotta per conservare o conquistare il potere. Ma nel coraggio di abbandonare la competizione per far emergere la collaborazione tra tutti c'è anche la ragione, anche se ci dicono che è pura UTOPIA.

E allora parafrasando Marco Damilano per capire quello che a noi cittadini serve ecco la mia riflessione:

“Serve un nuovo modo di vivere, serve il riconoscimento reciproco di legittimità e il reciproco rispetto, cioè serve la DEMOCRAZIA, per richiamare quegli elettori che sono restati a casa, perché il paese in cui vivere nel modo che desiderano non c'è”.

Buona riflessione

UN ANNO FA LA ROTTURA TRA LETTA E CALENDA
È arrivato il tempo di costruire un nuovo centrosinistra
MARCO DAMILANO ROMA
Un anno fa il centrosinistra si dissolse alla vigilia della battaglia elettorale e consegnò la vittoria alla destra di Giorgia Meloni. Con la delusione di chi aveva celebrato raccordo tra il Pd di Enrico Letta e Azione di Carlo Calenda come «la Bad Godesberg italiana» (*) (Repubblica 3 agosto 2022). Il 7 agosto, su Rai 3 con Lucia Annunziata, Calenda lasciò solo Letta: «Gli italiani non possono tollerare lo spettacolo di vederci con Bonelli e Fratoianni». In cambio, è arrivato lo spettacolo di arte varia offerto da Renzi e Calenda. Mentre Meloni governa e dà alle stampe la sua "versione', nientemeno, un anno dopo il Movimento 5 stelle continua a essere un 16 per cento congelato nel no a tutto, Calenda si è pentito della compagnia con Renzi ma si dichiara estraneo a destra e sinistra, il Pd con Letta ha perduto il ruolo di federatore, consegnando a Elly Schlein un fardello sconosciuto ai predecessori maschi. Per trent'anni, più o meno, il centrosinistra ha contrapposto al centrodestra una coalizione in grado di unire riformisti e radicali di sinistra, moderati e centristi. L'asse tra Il centro e la sinistra che ha scritto le pagine migliori della storia italiana.
Oggi il centrosinistra è più che perdente per perdere bisogna esistere, e il centrosinistra non esiste. A differenza del centro-destra che conquista città, regioni, il governo.
La segretaria del Pd è chiamata a fare un doppio lavoro: rimettere in campo il suo partito e ricostruire una coalizione. Con un profilo programmatico e non ideologico, come dimostra il pragmatismo con cui si combatte in parlamento la battaglia comune sul salario minimo, il primo passo. Ma poi è necessario inventare una nuova offerta politica. Su due versanti.
Il primo sono gli astenuti in un popolo che non è stato più rappresentata sul piano dei diritti sociali e civili: è il senso della segreteria Schlein.
Il secondo è quel pezzo di Italia che si sente di centrosinistra e non di un generico centro che in realtà è lo sgabello della destra («quando se patta con la derecha, es la derecha la que gana», diceva cinquant'anni fa il democristiano cileno Rodomiro Tomic: quando ti accordi con la destra è la destra che vince), che non vuole morire meloniano, ma che pure non si ritrova nei partiti attuali.
Come si raccoglie?
La domanda interroga gli attuali soggetti e coinvolge chi non è ancora compromesso con la politica nazionale, come ad esempio i sindaci di centro-sinistra non sono iscritti al Pd che sanno tenere insieme una coalizione ampia, a partire dal sindaco di Milano Beppe Sala. Una iniziativa nuova, con una identità dichiaratamente europeista e di centrosinistra in accordo con il Pd di Schlein, spazzerebbe via i tanti centrini destinati a moltiplicarsi e sarebbe uno sblocco. Un nuovo centrosinistra. Per richiamare quegli elettori che sono restati a casa, perché la loro squadra non c'è.
(*) Cosa si intende per Bad Godesberg? Bad Godesberg è un distretto urbano (Stadtbezirk) di Bonn, fino al 1969 città indipendente. Dal 1949 al 1990, quando Bonn era la capitale della Germania Ovest, la gran parte delle ambasciate estere in Germania si trovavano a Bad Godesberg.

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