In questa cultura altro che cacciavite! CI VUOLE LA SPADA.

 

In questa cultura altro che cacciavite! CI VUOLE LA SPADA.

Piero Ignazi, professore ordinario di Politica comparata dell'Università di Bologna, ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI oggi 4 agosto 2023.

Il prof. Ignazi, che da quello che scrive, non vede l’ora di sostituire il governo Meloni con un altro governo, fa delle distinzioni tra i sette partiti che NON SONO NEL GOVERNO e, dopo averne scartato cinque, ha dovuto prendere atto che anche i due rimasti non avevano alcuna intenzione di allearsi, neppure solo per disarcionare la Signora Giorgia Meloni dalla poltrona di Palazzo Chigi.

Il Prof. Piero Ignazi conclude così il suo articolo:

“Servono tempo, pazienza e qual cacciavite che purtroppo Enrico Letta ha lasciato cadere”.

Il Prof. Ignazi fa riferimento al libro di Enrico Letta “Anima e cacciavite. Per ricostruire l'Italia”.

Riporto in sintesi le intenzioni di Letta:

[…..] le ragioni civili e quelle del cuore, l’anima e il cacciavite, [….] vanno usati insieme per vincere le paure del XXI secolo e combattere ingiustizie, nazionalismi, populismo.

L’anima – con l’appello all’«essere liberi», liberi fino in fondo – richiama all’ispirazione degli ideali, ai valori non negoziabili che vanno anteposti, sempre, agli interessi del momento e al timore di perdere consenso.

Il cacciavite riporta alla concretezza e alla competenza necessarie per guarire una democrazia malata e attrezzarsi a una storica azione di ricostruzione dell’Italia, fondata sulla dignità del lavoro, sulla lotta alle vecchie e nuove disuguaglianze, sulla promozione di un’idea di progresso e benessere all’altezza delle sfide di questo tormentato passaggio d’epoca.

[…..] Deve cambiare […..] la politica.

Occorre passare dal partito del potere a quello dell’intelligenza collettiva, per aprirsi finalmente alla società accogliendo i tanti che credono nelle ragioni dell’impegno, ma che per anni hanno trovato le porte chiuse. Una comunità che scommette sull’istruzione, sui giovani, sulle donne. Che rilancia una norma di civiltà come lo “ius soli”. Che combatte con forza per l’ambiente e la sostenibilità. Che riafferma l’importanza di essere e sentirsi europei e, dunque, parte di un progetto più grande e ambizioso.

Ho riportato le parole che Enrico Letta ha utilizzato per rivolgersi al Partito Democratico perché è mia opinione siano estensibili a tutti i cittadini e a tutti i partiti.

Perché Enrico Letta non è riuscito nel suo intento?

Per la stessa ragione per cui, è facile prevedere, che fallirà anche Elly Schlein, ovvero perché ciò che ha scritto Letta è agibile solo se si desidera di abbandonare la cultura della competizione che poi è un aspetto della nostra cultura patriarcale.

Nella nostra cultura della competizione non serve l’anima e neppure il cacciavite. Serve solo battere la Signora Giorgia Meloni. Per batterla è necessario ed urgente che uno dei capi che sgomitano per conquistare il potere, vinca la guerra con gli altri capi che, una volta resisi conto della loro sconfitta, o patteggiano la loro sottomissione (il prof. Ignazi nel suo articolo afferma che questi sconfitti accettano di essere JUNIOR PARTNER) o vengono esclusi dalla alleanza. Una volta che il capo ha i suoi seguaci sottomessi, sferra l’attacco alla Signora Giorgia Meloni per vincere la guerra delle elezioni a ogni costo, costi quel che costi ed esercitare il dominio attraverso il POTERE escludendo la Signora Giorgia Meloni ed i suoi alleati JUNIOR PARTNER e sottomettendo tutto il resto della compagnia bella. Ed è la guerra tra sgomitatori sociali CHE VOGLIONO PRENDERE IL POSTO DELLA SIGNORA GIORGIA MELONI quello che ha descritto il Prof. Ignazi e che tutti possiamo osservare. Solo che a noi, questa guerra, NON CI PIACE. E non ci piace nemmeno la guerra delle elezioni, al punto che LA MAGGIORANZA ASSOLUTA DI NOI NON VA NEMMENO A VOTARE.

Buona riflessione

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