Se cerchiamo di collaborare, entrando in competizione, non riusciremo mai a collaborare

 


Se cerchiamo di collaborare, entrando in competizione, non riusciremo mai a collaborare

GIANFRANCO PASQUINO professore emerito di Scienza politica nell'Università di Bologna, ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI di oggi 17 agosto 2023 in cui si interroga SU COME VINCERE LE ELEZIONI per governare l’Italia al posto di chi la governa oggi.

E’ sua opinione che a occupare le postazioni di governo debbano essere Pd e M5s.

Allo stesso tempo il Prof. Pasquino si rende conto che il Pd e il M5s SONO IN COMPETIZIONE TRA DI LORO.

Per proseguire nel mio ragionamento, devo spiegare il processo della competizione.

La competizione tra due o più manipoli decisi a conquistare IL POTERE, si attua attraverso UNA LOTTA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI finalizzata a SOTTOMETTERE l’altro manipolo ed assumerne il comando. Nel caso i capi dell’altro manipolo in competizione non si sottomettano, allora SI ESCLUDONO I CAPI E CAPETTI che vengono sostituiti da capo vincente E SI RECLUTANO I SEGUACI SOTTOMESSI AL CAPO VITTORIOSO.

Il processo quindi è quella di una guerra in cui non si fanno prigionieri.

Oggi c’è una guerra tra Pd e M5s, i cittadini italiani la osservano senza intervenire e contano I MORTI.

Chi vincerà la guerra sarà IL CAPO che affronterà la Signora Meloni.

Questa guerra tra Pd e M5s, l’anno prossimo, alle elezioni EUROPEE, potrebbe decretare IL VINCITORE CHE AFFRONTERA’ LA SIGNORA MELONI.

Comanda chi tra PD E MOVIMENTO 5 STELLE PRENDERA’ PIU’ VOTI.

Ma anche questo deve essere dichiarato da entrambi i belligeranti, prima delle elezioni europee.

Ciò premesso, l’attuazione di questo processo, non porterà ai seggi i cittadini che non hanno votato l’ultima volta.

Perché caro Prof. Pasquino questo processo porta solo a strappare i voti degli scontenti alla Signora Meloni, allo stesso identico modo di quello che ha fatto la Signora Meloni strappando i voti al Pd e al M5s.

Caro Prof. Pasquino, per quanto riguarda il suo suggerimento di UN PROGETTO DA PROPORRE AGLI ITALIANI lei ha scritto:

“Questa, sulle idee, sui progetti, sulle soluzioni, è la buona competizione”

Se mi consente il suo errore è quello di credere che possano essere affrontate e risolte CON LA COMPETIZIONE questioni che sono affrontabili e risolvibili nel domino cognitivo della collaborazione.

Lei sta cercando di ottenere la collaborazione, suggerendo la competizione, che è un altro diverso dominio cognitivo.

Buona riflessione

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PER VINCERE LE ELEZIONI
Troppa competizione tra Pd e M5s non attrae nuovi elettori a sinistra
GIANFRANCO PASQUINO accademico dei Lincei
Dove condurrà la competizione in atto fra Elly Schlein e Giuseppe Conte?
Può essere positiva per lo schieramento anti-governo Meloni oppure è un ostacolo alla convergenza su programmi, proposte prospettive?
Altrove per intenderci, dalle democrazie scandinave al Portogallo, alla Spagna e fino all'avvento dl Emmanuel Macron, alla Francia (ma il sistema istituzionale e elettorale fa molta differenza), nell'ambito della sinistra e del centro-sinistra, spesso esiste un partito chiaramente più grande in termini di voti e di consenso. A quel partito spetta indicare la leadership dello schieramento che, se vittorioso, verrà premiata con la conquista della carica di capo del governo.
Al momento, secondo i sondaggi e in base ai voti del settembre 2022, la distanza in termini percentuali fra il Partito democratico e il Movimento 5 stelle non consente al primo di rivendicare in maniera inoppugnabile la guida dello schieramento più ampio.
Inoltre, impegnato nell'estendere il più possibile il suo appello politico elettorale, Conte si dimostra maggiormente orientato a competere con il Pd piuttosto che a convergere. Quello che è successo con il sostegno comune al salario minimo appare un'eccezione sicuramente raccomandabile e istruttiva da valorizzare (anche se, temo che verrà il momento delle bandierine di rivendicazione).
Quello che invece, è finora mancato ad entrambi (di +Europa e Azione non parlo poiché mi paiono molto carenti quanto a capacità di mobilitazione) è un disegno di recupero dl quel 40 percento di elettorato che per varie ragioni non è andato alle urne.
La competizione Schlein/Conte non appare l'argomento dl maggiore attrattività per quegli astenuti. Anzi, da altri luoghi e da altre elezioni sappiamo che gli scontri nella sinistra smobilitano specialmente la parte di elettori che vogliono sì un'alternativa di governo al centro-destra, ma al tempo stessa vogliono che quel governo sia sufficientemente coeso, con il minimo di tensioni interne e credibilmente capace di attuare le sue promesse.
Altrimenti, starsene pur tristemente, a casa per loro rimane un'opzione preferibile. Naturalmente la competizione Partito democratico/Movimento 5 stelle è nelle cose, nel fatti, nello stato del paese. Personalmente non sono un cantore della necessità assoluta e prioritaria di ridurre le diseguaglianze soprattutto quelle economiche. So, però, che è ai ceti svantaggiati che la sinistra, non soltanto in Italia, sembra avere perso la capacità dl parlare e talvolta, persino, la volontà di andarli a cercare.
La questione dovrebbe essere posta in termini di opportunità: aprire spazi di accesso alla buona istruzione alla buona sanità, alle buone pensioni che possono seguire ad un mercato del lavoro accessibile anche in seguito a procedure di qualificazione e di reinserimento dei lavoratori/trici.
Questa, sulle idee, sui progetti, sulle soluzioni, è la buona competizione nella sinistra il momento giusto è ora poiché il governo annaspa nel Pnrr, colpisce malamente le banche non ha ricette dl ristrutturazione del welfare. Il non originale mantra del centrodestra è che i problemi sono stati creati dal governi precedenti. La risposta dei due partiti che in quei governi erano le componenti più importanti, oltre a mettere in questione affermazioni infondate, deve consistere in singole proposte chiare, condivise solidariamente sostenute, quello che si può chiamare “la pratica dell'obiettivo". Valutando i contributi agli obiettivi conseguiti, Pd MSs e coloro disposti a collaborare saranno in grado di meglio scegliere la leadership più promettente per vincere le prossime elezioni.
Soltanto attraverso proposte chiare efficaci e condivisibili si potrà ragionare su quale sla la leadership vincente In vista delle elezioni

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