L'etica irrazionale? Si, tutto inizia dall'emozione
È divertente leggere i vostri commenti. A volte cerchiamo giustificazioni per quelle azioni che sono in corso “contro l'amore” come fondatrici dell’emozione e ci rifiutiamo di seguire la nostra tendenza alla cooperazione e all’accettazione, ma gli esseri umani sono esseri etici per natura, per come la nostra genesi ed evoluzione sono basate sull'amore e la preoccupazione per l'altro. Le preoccupazioni etiche non hanno alcun fondamento razionale, ma hanno una base emotiva perché non posso curarmi dell'altro se non lo vedo e io non riesco a vederlo se non lo amo, e per questo l'amore è il fondamento dell'etica.
Questa accettazione radicale, che potrebbe essere letta dallo sguardo postmoderno come uno sconsiderato e in anticipo rispetto dell'altro, convalida azioni e non è un'accettazione dell’altro "per decreto" o la convenienza strategica, e non è nemmeno per lo sviluppo della filosofia, o delle leggi o delle società umane, e nemmeno per l'apprendimento che l'umanità ha fatto sulla base dei disastri che ha vissuto come un prodotto di intolleranza massiccia e diffusa. Piuttosto, è una condizione che, essendo l'origine filogenetica di homo sapiens si esaurisce con l'estinzione o con la trasformazione in altre specie.
L'etica non ha il suo fondamento nella razionalità, ma nelle emozioni, nella biologia, nel linguaggio, nelle conversazioni e riflessioni sulle nostre esperienze nelle nostre bioprassi emergenti. E 'in questo senso che si può dire che "la cooperazione e il reciproco riconoscimento di legittimità contiene una naturale etica"
Antonio Bruno
Anna Lucia de Luca l’esperienza umana ha luogo nello spazio relazionale del conversare. Questo significa che se da un punto di vista biologico siamo homo sapiens sapiens, il nostro modo di vivere – vale a dire, la nostra condizione umana – ha luogo nella nostra maniera di relazionarci gli uni con gli altri e con il mondo configuriamo nel nostro giornaliero vivere mediante il conversare.una cultura è una rete chiusa di conversazioni e che il mutamento culturale avviene quando si produce un mutamento che sgorga, si sostiene e si mantiene nell’emozionare dei membri della comunità. Da ciò ne consegue che l’umano è culturale: emerge come un modo di vivere nel conversare, in reti di conversazioni, in un interlacciamento tra il linguaggio e l’emozionare. Tutta l’esperienza umana si dà nel momento presente, non esiste una programmazione anteriore e non obbedisce neppure ad intenzioni. Ancor più, neppure nel processo dell’evoluzione, sia biologico o culturale, esiste un percorso prestabilito. Il divenire evolutivo è una deriva, intanto che il presente evolutivo umano è il risultato di un processo che conserva una maniera di vivere e non una conseguenza del processo di adattamento.
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