Una delle 100 Piazze






Un avviso su Facebbok, se vuoi puoi mandare un commento o un racconto da una Piazza. Io ho partecipato a queste domeniche, mi piace scrivere e quindi perché non farlo?
Io mi affido alla Grazia, il Vescovo attraverso il Parroco mi ha inviato insieme alla mia Comunità a dare una notizia e io ci vado. Mi fido.
Perché ci vado? Perché ho fatto esperienza di Dio, percepisco il Suo amore e so che devo tutto ciò a chi me l’ha annunciato, a quell’Angelo che me l’ha annunciato nel 2005 nella Parrocchia Sant’Antonio di Padova di San Cesario di Lecce. Io ho avuto la notizia, ho verificato che tutto cambia nella direzione della felicità e quindi vado a dirlo a te che ancora nessuno te l’ha mai detto.
Un messaggero, sono divenuto un messaggero. Non da solo ma con il presbitero,  la mia Comunità e con i miei catechisti. Con la chitarra, perché il Signore mi ha concesso di fare il cantore nonostante io mi fossi ribellato. Me l’ha concesso perché più volte invitato a convivenze di Cantori anche se io mi ostinavo a non portare la chitarra in Comunità e all’eucarestia. Me ne ricordo una in cui si manifestò dicendomi che dovevo ubbidire ai miei superiori, anche se mi stavano togliendo l’onore.
Poi di nuovo per il centuplo, per ciò che mi è stato concesso. Eccomi quindi nella Piazza del mio paesello, 8mila anime nella penisola che si stende a sud est nel grande lago salato, si chiama San Cesario di Lecce.
Ascolto le catechiesi e mi vengono i brividi, ascolto il profumo della primavera, mi entra dalle orecchie, così come mi entra la Parola che mi è stata concessa, come l’amore che mi è stato manifestato, come lo stupore di ogni incontro, di ogni istante da quando s’è manifestato.
Ballano, le sorelle e i fratelli ballano al ritmo delle preghiere cantate con l’accompagnamento delle quattro chitarre di noi cantori. Una danza che è sotto gli occhi di tutti e che manifesta a tutti l’allegria di Dio. E’ divertente Dio, ci da gioia e si manifesta con la gioia.
Il sole brilla alto e illumina la danza dei fratelli e delle sorelle di San Cesario, tutta per la Gloria di Dio, tutti Tuoi Signore, siamo tutti Tuoi! Le parole che, soffici, si liberano nell’aria e riempiono la Piazza, chi ci ascolta? Sono ai bordi, non si avvicinano, ma le parole come farfalle si liberano e giungono ad ognuno perché c’è una notizia, c’è una speranza, c’è l’amore di Dio a San Cesario di Lecce per te che sei ai margini della Piazza e forse ai margini dell’esistenza.
Finiamo e come abbiamo sistemato tutto all’inizio, mettiamo tutto nell’Ape Piaggio di Franco e riportiamo tutto nella Parrocchia di Sant’Antonio. Fino alla prossima domenica che sarà l’ultima.
Cosa accadrà dopo?
Io torno nel pollaio e aspetto che Dio si manifesti di nuovo e mi dica cosa devo fare.

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