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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica

“So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica” (Fil.4:12,13).

Bisogna che ognuno vigili sulle proprie azioni per non faticare invano

Disse abba Arsenio: «Bisogna che ognuno vigili sulle proprie azioni per non faticare invano». Così il vigilante diviene non solo uomo sveglio, che si oppone all’uomo addormentato, intontito, che ottunde i suoi sensi interiori, che rimane alla superficie delle cose e delle relazioni, ma diviene anche uomo di luce e capace di irradiare luce. «illuminati» tramite l’immersione battesimale, i cristiani sono «figli della luce» chiamati a illuminare: «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini affinché, vedendo il vostro operare la bellezza, rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli» (Matteo 5,16).

Personale confessione di fede di padre Bergoglio

«Voglio credere in Dio Padre, che mi ama come un figlio, e in Gesù, il Signore, che ha infuso il suo spirito nella mia vita per farmi sorridere e portarmi così al regno di vita eterna. Credo nella mia storia, che è stata trapassata dallo s guardo di amore di Dio e, nel giorno di primavera, 21 settembre, mi ha portato all’incontro per invitarmi a seguirlo. Credo nel mio dolore, infecondo per l’egoismo, nel quale mi rifugio. Credo nella meschinità della mia anima, che cerca di inghiottire senza dare… senza dare. Credo che gli altri siano buoni, e che devo amarli senza timore, e senza tradirli mai per cercare una sicurezza per me. Credo nella vita religiosa. Credo di voler amare molto. Credo nella morte quotidiana, bruciante, che fuggo, ma che mi sorride invitandomi ad accettarla. Credo nella pazienza di Dio, accogliente, buona come una notte d’estate. Credo che papà sia in cielo insieme al Signore. Credo che anche padre Duarte (il sacerdote che lo confessò il 21 settembre) s

Dialogue de l’histoire et de l’âme charnelle

«Contravvenendo a questa perpetua abitudine, a questo invecchiamento dominatore, a questo smussamento. Qui appare, qui sboccia, qui sgorga la virtù che abbiamo chiamato la bambina speranza. È essenzialmente l’anti-abitudine e per questo è l’anti-morte. È la sorgente e il germe. È lo sgorgare e la grazia. È il cuore della libertà. E soprattutto è quella che garantisce alla Chiesa di non soccombere sotto il proprio meccanismo. Senza la speranza la fede si abituerebbe a credere al mondo, a Dio, e senza la speranza la carità si abituerebbe all’amore, al povero, a Dio». Charles Péguy eronique. Dialogue de l’histoire et de l’âme charnelle

Non posso darmi da solo la fede.

Non posso darmi da solo la fede. È la figura del catechista che rivela la dimensione relazionale della fede cristiana, la sua capacità di allargare l’orizzonte esistenziale della persona, di condurla alla sua autentica misura: “La fede si trasmette da persona a persona”, scrive il cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, in una lettera indirizzata ai convegnisti di Bose nel 2008, “e addirittura l’insegnamento e la catechesi non dovrebbero svincolarsi da quest’arte agapica”.

«Cristiani non si nasce ma si diventa»

«Cristiani non si nasce ma si diventa»: le parole di Tertulliano (Apologetico XVIII,5) dicono bene quel mistero della generazione alla vita in Cristo, più profondo del dono stesso della vita naturale, che si realizza grazie alla mediazione di un padre o di una madre esperti nell’arte dell’accompagnamento spirituale. La tradizione dei padri, soprattutto nella Chiesa d’oriente, è unanime nel riconoscere il carattere fondamentale di questa relazione: “Quanti non hanno avuto padre, non sono divenuti figli. E quanti non sono divenuti figli, è chiaro che non sono venuti all’esistenza. E quelli che non sono venuti all’esistenza non sono entrati nel mondo spirituale…”, scrive Simeone il Nuovo Teologo all’inizio del secondo millennio. C'è chi si professa ascetico senza essere passato attraverso l'ascesi. Sarà dunque distaccato soltanto all'apparenza, mentre i suoi pensieri saranno più che mai turbinosi. Giuseppe Acciaro

adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi

1Pietro 3 1  Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati 2  considerando la vostra condotta casta e rispettosa. 3  Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -; 4  cercate piuttosto di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. 5  Così una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, 6  come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia. 7  E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non s

uscita dal caso

Galati 5 1  Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. 2  Ecco, io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla. 3  E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge. 4  Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia. 5  Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo. 6  Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità. 7  Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla verità? 8  Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! 9  Un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta. 10  Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi turba, subirà la su

Proibito

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È proibito piangere senza imparare, svegliarti la mattina senza sapere che fare avere paura dei tuoi ricordi. È proibito non sorridere ai problemi, non lottare per quello in cui credi e desistere, per paura. Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà. È proibito non dimostrare il tuo amore, fare pagare agli altri i tuoi malumori. È proibito abbandonare i tuoi amici, non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto e chiamarli solo quando ne hai bisogno. È proibito non essere te stesso davanti alla gente, fingere davanti alle persone che non ti interessano, essere gentile solo con chi si ricorda di te, dimenticare tutti coloro che ti amano. È proibito non fare le cose per te stesso, avere paura della vita e dei suoi compromessi, non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro. È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire, dimenticare i suoi occhi e le sue risate solo perché le vostre strade hanno sm

Il Potere di Dio

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Si chiama Luigi Preiti, 46 anni, è nato a Rosarno (RC) ma è residente ad Alessandria, incensurato. È l'uomo che stamattina ha aperto il fuoco contro due carabinieri - il brigadiere Giuseppe Giangrande, di 50 anni, e il carabiniere scelto Fr ancesco Negri, di 30 - in servizio a piazza Colonna a Roma. Il fatto è accaduto intorno alle 11.20, nei pressi di Palazzo Chigi: uno dei due militari è stato ferito al collo, l'altro, ferito a una gamba, era dentro la garitta di guardia. Mi ha dato la notizia Massimo Cera alla fine del Convegno che ho moderato a Castrignano dei Greci. Ricordo gli anni 70 all’Università quando ogni giorno arrivavano notizie di violenza. Poi ho visto la Tv e letto in Internet. Non commento, commentare significa togliere potere a Dio, me l’ha insegnato Padre Ludovico un religioso che l’ha detto alla Tv nella trasmissione Piazza pulita di lunedì 11 marzo 2013. Riscrivo le parole che ho ascoltato e che hanno cambiato il mio modo di fare: “N

a caso

1Corinzi 10,14-22 14  Perciò, o miei cari, fuggite l'idolatria. 15  Parlo come a persone intelligenti; giudicate voi stessi quello che dico: 16  il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? 17  Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. 18  Guardate Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l'altare? 19  Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? 20  No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; 21  non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. 22  O vogliamo provocare l

Lotterie

(Buoni, cattivi o fortunati)   A me sembra che l'egoismo nasca da una sorta d'istinto di conservazione, che è il nostro istinto primario e più profondo. Come possiamo scegliere la mancanza di egoismo? Sarebbe quasi come optare per il non essere. A me appare come l'equivalente del non essere. Ma, qualsiasi cosa sia, io dico: smettete di sentirvi in colpa per il fatto di essere egoisti: siamo tutti uguali. Una volta, una persona ha detto una cosa terribilmente bella su Gesù, e questa persona non era nemmeno cristiana. Disse: «L'aspetto migliore di Gesù è che si trovava a suo agio con i peccatori, perché capiva che non era migliore di loro in niente». Ci differenziamo da altri - dai criminali, per esempio - solo per quel che facciamo o non facciamo, (non per quel che siamo). L'unica differenza tra Gesù e quei peccatori era che lui era sveglio e loro no. Pensate a quelli che vincono alla lotteria. Dicono forse: «Sono molto orgoglioso di accettare questo premio, n

a caso

1Giovanni 4,7-21 7  Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. 8  Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9  In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10  In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. 11  Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 12  Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. 13  Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. 14  E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. 15  Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed e

Quando si lavora

«Qual è l'atto supremo che una persona può compiere?». «Sedere in meditazione». «Ma il maestro lo si vedeva di rado sedere meditando. Era incessantemente impegnato nei lavori di casa e nel lavoro nei campi, nell'incontrare gente e nello scrivere libri. Si era persino assunto i lavori di contabilità del convento». «Allora perché passi tutto il tuo tempo lavorando?». «Quando si lavora non si deve necessariamente smettere di sedere in meditazione».

Tutti tacquero.

I discepoli erano impegnati in una discussione del detto di Lao Tzu: «Quelli che sanno non dicono; quelli che dicono non sanno». Quando entrò il maestro gli chiesero cosa significassero esattamente quelle parole. Il maestro rispose: «Chi di voi conosce la fragranza di una rosa?». La conoscevano tutti. Allora disse: «Esprimetela in parole». Tutti tacquero.

Ecco di cosa si ha paura.

La cosa di cui avete più bisogno in assoluto è la disponibilità a imparare qualcosa di nuovo. Le possibilità di svegliarvi sono direttamente proporzionali alla qualità di verità che saprete accogliere senza scappare. Fino a che punto siete disposti a farlo? Quanto, di ciò che avete più caro, siete pronti a far crollare, senza fuggire? Fino a che punto siete disposti a pensare a qualcosa che non vi è familiare? La prima reazione è di paura. Non che temiamo l'ignoto. Non si può temere qualcosa che non si conosce. Nessuno ha paura dell'ignoto. Quel che si teme davvero è la perdita di ciò che è noto. Ecco di cosa si ha paura. A. De Mello Messaggio ad un aquila che si crede un pollo

A caso

Ebrei 11 1  La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. 2  Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza. 3  Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede. 4  Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora. 5  Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via . Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio . 6  Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano. 7  Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano, costruì con pio timo

porgi l'altra guancia

Oggi una telefonata, un impegno, una decisione. Oggi c’è chi mi soffiava nelle orecchie, io che opponevo la Tua parola: e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. Matteo 5,40 A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Luca 6,29 Io so che è come dici Tu, io so che Tuo è il potere, Tu che cammini sulle acque e fai risorgere dai morti.

a caso

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  Ebrei 4,1-13 1  Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. 2  Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata annunziata una buona novella: purtroppo però ad essi la parola udita non giovò in nulla, non essendo rimasti uniti nella fede a quelli che avevano ascoltato. 3  Infatti noi che abbiamo creduto possiamo entrare in quel riposo, secondo ciò che egli ha detto: Sicché ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo ! Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. 4  Si dice infatti in qualche luogo a proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le opere sue . 5  E ancora in questo passo: Non entreranno nel mio riposo ! 6  Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in quel riposo e quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono a causa della loro disobbedienza, 7  egli fissa di

...si è manifestato già?

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E’ da qualche tempo che ci sono persone che mi dicono le seguenti due parole che mi fanno riflettere molto: “sei cambiato”. Franco, Giusy, Angela e Carmelina sono fratelli e sorelle della mia Comunità che mi dicono queste due parole. Loro sono fratelli e sorelle che mi frequentano nel cammino verso la Terra Promessa. Ieri sera, però, la stessa cosa me l’ha detta il mio amico e collega Rory Muratore. Che siano finalmente gli effetti di questo sperma che è la Parola entrata nella mia vita generando l’uomo nuovo attraverso lo Spirito Santo? Io sono sempre nel pollaio in attesa che Dio si manifesti o si è manifestato già?