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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Aldo Calò di San Cesario di Lecce scultura realizzata per commemorare i concittadini caduti in guerra

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  RAFFAELE GIURGOLA fu autore, inoltre, dei famosi Monumenti ai Caduti di Monteroni, Lizzanello , Sannicola e San Cesario di Lecce (quest’ultima opera è stata sostituita alla fine degli anni ‘70 da una più moderna scultura di Aldo Calò). http://www.valerioterragno.it/artis.../117-giurgola-raffaele ALDO CALO' Nel 1979 il Comune di San Cesario di Lecce ha organizzato una sua importante mostra antologica e in quell’occasione Calò ha consegnato una sua scultura realizzata per commemorare i concittadini caduti in guerra, che ancora oggi è possibile vedere nella piazza del paese. http://www.valerioterragno.it/artisti-salentini/68-calo-aldo

Una conversazione sul governo presieduto dal cittadino Mario Draghi

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Una conversazione sul governo presieduto dal cittadino Mario Draghi Antonio Bruno ha scritto in riferimento a una poesia di Totu Meu: Bella, solo che io ci metterei che finalmente, stando tutti insieme, devono cominciare a capire che tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso, hanno la responsabilità che gli abbiamo dato, di gestire e amministrare i beni di tutti e, tra i tutti, inclusi anche loro che sono nostri concittadini. E noi dobbiamo essere consapevoli che abbiamo la responsabilità di collaborare come cittadini e che abbiamo gli stessi identici interessi dei nostri concittadini prescelti con le elezioni. Proviamoci, coraggio, possiamo farcela! Antonella Sabetta ha scritto: Antonio Bruno é difficile che tutti si impegnano a fare il bene di tutti i cittadini, una volta al potere ognuno fa il proprio interesse sia votati da noi e sia che no, di politici veri io non riesco e vederne, vediamo questo Sig. Draghi tanto voluto che saprà far  Antonio Bruno HA SCRITTO:

La nostra convivenza sociale dopo il Covid 19

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  La nostra convivenza sociale dopo il Covid 19 di Antonio Bruno Ferro «Non potresti desiderare di essere nata in un’epoca migliore di questa, dove si è perduto tutto»   Simone Weil È singolare come un uomo dichiaratamente di parte possa porsi domande che riguardano tutta quanta la nostra convivenza sociale in quanto Umanità. Perché anche chi, come il cittadino Gianni Cuperlo, dichiara di interessarsi unicamente ai cittadini italiani della Comunità denominata “Sinistra”, fa riflessioni che riguardano tutti quanti noi. Il cittadino Gianni Cuperlo nel suo articolo sul “Domani” di oggi 20 febbraio 2021, si rivolge in maniera esclusiva, alla Comunità denominata “Sinistra” che è una parte dei circa 60 milioni di cittadini abitanti dello Stivale, della Penisola che si immerge nel Grande Lago salato che tutti distinguono come Italia. Dovete convenire con me che la Comunità italiana denominata “Sinistra”, è un manipolo di donne e uomini, se posta a confronto con i sette miliardi

Coraggio, tutti insieme prendendoci cura reciprocamente

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  Coraggio, tutti insieme prendendoci cura reciprocamente di Antonio Bruno Ferro  Esprimo un mio auspicio al fine di ottenere che si smetta di dividersi, di giudicare le persone. E' tempo di fiducia e di comprendere che anche chi commette un errore, ha diritto di avere un'altra possibilità. Così come vi è il diritto di cambiare idea. In questo contesto sarei molto contento che tutti i parlamentari, inclusi anche quelli che hanno aderito a Fratelli d'Italia, collaborino nella fiducia reciproca riconoscendosi reciprocamente la legittimità e ottenendo comportamenti di rispetto reciproco. Questo virus Covid ci impone la cura reciproca e, cosenguentemente, la cura della democrazia. Coraggio! Abbiamo la responsabilità di collaborare in quanto cittadini e di abbandonare le diffidenze, i disfattismi, i giudizi e le appartenenze partitiche per raggiungere la collaborazione tra tutti: NESSUNO ESCLUSO. I miei auguri di Buona Salute a tutti noi.

Alla ricerca della conversazione perduta

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  [....] la ricerca di una forza larga, plurale, democratica, che superi positivamente tutto ciò che si muove oggi nella nostra convivenza sociale e nella quale si senta a casa propria anche una ristretta minoranza. Una comunità, quindi, di donne e uomini liberi, solidali [....]     Qualcuno ha scritto: In Italia una quasi totale unanimità ed una entusiastica adesione ad un progetto politico incarnato da un singolo uomo del destino e della provvidenza, non si vedevano dal ben lontano 1936.... Qualcun altro ha commentato: È rimasto incarnato nella mentalità della cultura italiana - secondo me - il mito dell'uomo forte e dotato al comando; indipendente dal progetto politico, economico, culturale e sociale. Cioè, come se questi potesse includere tutte le istanze e le aspettative del popolo in prima persona e poi il resto viene dopo. Quindi, si affidano a prescindere da un programma, da un progetto, da un disegno ecc. A costo pure di restarne delusi dopo. Questo atteggiamen

I cittadini che conversano sono scettici e, tutto sommato, disfattisti

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  Luca Paladini - Pagina 3 n t   S m p o n t s o r e o h o d    ·  Ma per fare cosa? Per me dovrebbe essere l'unica domanda da fare a chi più realista del re ha già detto che non si può non starci dentro. Per fare cosa? Perché i milioni del recovery mica sono neutri, mica si possono spendere in un unico modo. Rafforzare la scuola e la sanità pubblica o continuare a strizzare l'occhio al privato? Non si può non starci dentro senza sapere se i porti saranno aperti o chiusi? Non si può non starci dentro senza sapere se il DDL Zan diventerà legge? Non si può non starci senza sapere se ci sarà una vera svolta ecosostenibile o l'ennesima inutile colata di cemento? La indiscussa competenza di Mario Draghi sarà al servizio di quali politiche? Perché questa genuflessione fantozziana, questa cambiale in bianco, questi media che affogano nell'eiacualazione del solo pronunciare o scrivere il suo nome, sono uno spettacolo imbarazzante. I cittadini che conversano sono scettici e, tut

Non vediamo collaborazioni perché ci piace sorprenderli in una grande ammucchiata

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Non vediamo collaborazioni perché ci piace sorprenderli in una grande ammucchiata di Antonio Bruno Ferro La politica noi la vediamo come una partita di calcio, come un incontro di pugilato, i più clementi come una partita a tennis. E c’è chi fa il tifo, con veemenza e, qualche volta, forse più di qualche volta, con violenza. E aivoglia a dire che non c’è nulla per cui gareggiare, che si tratta di alcuni nostri concittadini che hanno accettato le responsabilità che gli abbiamo dato votandoli alle elezioni. Tu, si dico proprio a te, oggi al bar o con gli amici, vai delirando che il tale ha asfaltato il tizio, che ha vinto caio e che sempronio è battuto, sconfitto e sottoposto a tutto il dileggio e a tutte le offese possibili. Mai che si comprenda che il linguaggio è il comportamento che rende evidenti le emozioni che nutri in cuor tuo. E tu se arrabbiato, li vuoi vedere nella polvere, e godi per le loro sconfitte che peraltro non hai determinato tu. Perché tu, al massimo, hai tifato. È u