Non vediamo collaborazioni perché ci piace sorprenderli in una grande ammucchiata

Non vediamo collaborazioni perché ci piace sorprenderli in una grande ammucchiata

di Antonio Bruno Ferro



La politica noi la vediamo come una partita di calcio, come un incontro di pugilato, i più clementi come una partita a tennis. E c’è chi fa il tifo, con veemenza e, qualche volta, forse più di qualche volta, con violenza.

E aivoglia a dire che non c’è nulla per cui gareggiare, che si tratta di alcuni nostri concittadini che hanno accettato le responsabilità che gli abbiamo dato votandoli alle elezioni. Tu, si dico proprio a te, oggi al bar o con gli amici, vai delirando che il tale ha asfaltato il tizio, che ha vinto caio e che sempronio è battuto, sconfitto e sottoposto a tutto il dileggio e a tutte le offese possibili.

Mai che si comprenda che il linguaggio è il comportamento che rende evidenti le emozioni che nutri in cuor tuo. E tu se arrabbiato, li vuoi vedere nella polvere, e godi per le loro sconfitte che peraltro non hai determinato tu. Perché tu, al massimo, hai tifato.

È un po’ come quando il tifoso che ha assistito alla partita e non è sceso in campo, alla fine dice agli amici con cui è stato allo Stadio: “ABBIAMO VINTO”. Ma che hai vinto, se non hai toccato palla? Ha vinto la squadra che è scesa in campo. E se non ci fosse stata la squadra che ha perso, tu non avresti nemmeno potuto esultare.

Ma così è, si vive di riflesso, ci si vendica per riflesso.

La vignetta che oggi è in prima pagina è violenta, mette insieme persone in una ammucchiata, nel letto, facendoli plasticamente vedere mentre dormono insieme, o magari mentre fanno altro nel letto insieme.

Perché la nostra cultura non prevede che le persone stiano insieme per collaborare. Per la nostra cultura le persone devono lottare, scannarsi, fare scorrere il sangue per rendere ebbri gli spettatori. Non vogliamo una convivenza, vogliamo una guerra!

Allora riflettiamo perché c’è il Covid, il libero mercato non risolve le criticità dell’ambiente, dei cambiamenti climatici, dei ristoranti chiusi, dei negozi vuoti. Le persone possono convivere per ottenere un progetto comune.

Ma se continuiamo a vedere chi si mette insieme come “una grande ammucchiata”, rallenteremo questo processo che è nella nostra natura e saremo sempre più, in difficoltà.

Riflettiamo insieme su questa vignetta, ne vale la pena.

Antonio Bruno Ferro

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