La nuova FIERA TE LA STIDDHRA E TE LU PANARU 2017

Oggi ho potuto finalmente ammirare “San Giseppu te la stiddhra”. Mentre passeggiavo per le vie del paese mi ha fermato Andrea Greco, che è uno dei componenti del Comitato Feste Patronali presieduto da Antonio Scardino, per ringraziarmi dell’articolo che avevo scritto sulla “stiddrha”. Ho sorriso per l’ironia di Andrea e gli ho detto che gli impegni professionali degli ultimi tempi mi hanno impedito di scrivere del paese più bello del Mondo; poi gli ho promesso che stasera avrei scritto riferendo di ciò che ho avuto modo di osservare.
Intanto devo complimentarmi con il Comitato perchè la festa del 2017 rappresenta un passo in avanti rispetto alle edizioni degli ultimi dieci anni e, anzi, si potrebbe intuire la voglia di una rifondazione, perché ha introdotto una bella esposizione di prodotti agricoli in Via don Oronzo Margiotta, una di prodotti artigianali nel palazzo ducale, oltre al fatto che  ha ripreso la fiera del bestiame senza però trascurare la presenza delle tradizionali bancarelle della terracotta, dei mobili e dei piatti e la cassa armonica con la banda.
Devo però constatare che non ci sono le presenze di moltissimi concittadini né di quelle degli abitanti dei paesi vicini, ma ho potuto prendere atto che, comunque, c’è più gente in giro rispetto alle edizioni degli anni scorsi. Secondo la mia opinione bisogna continuare e insistere perchè sono certo che se ciò accadrà, assisteremo di anno in anno a sempre maggiori presenze, sia di persone, che di espositori.
L’aria frizzante di questo aprile freddo ha reso tutto più interessante e ho notato anche un dibattito nei pressi della Farmacia di Via Vittorio Emanuele II con molte presenze di curiosi e di addetti ai lavori.
La festa c’era tutta! E insieme alla festa ecco che arrivano le famiglie riunite per l’occasione. Ho notato tanti nostri concittadini, trasferiti a Lecce o nei paesi limitrofi,  che sono venuti a trovare i parenti rimasti a San Cesario, e con loro poi, hanno fatto visita a tutti gli espositori. Non so se ve ne siete accorti anche voi che, in questo peregrinare, moltissime sono le soste per l’incontro con gli amici che non si vedono da tempo e con i quali si ha finalmente l’opportunità di scambiarsi le informazioni sulle vicende principali della vita di ognuno.
Ed ecco che è bello, grazie all'aria della festa,  incontrare di nuovo le famiglie e avere l’opportunità di incontrare altre famiglie rafforzando così le relazioni.
La festa te la stiddhra 2017 è allegra, brillante spensierata, anche se è ancora troppo ridotta, troppo piccola, rispetto alle tradizioni degli anni 60 e alla sua potenzialità. San Cesario è vicinissima al capoluogo, appena cinque chilometri, si può trovare il modo di richiamare l’attenzione soprattutto dei leccesi, trovare il modo di incuriosirli così come riuscirono a fare i ragazzi organizzatori della SAGRA DELLA PIZZA. Io ricordo che le presenze alla sagra erano oceaniche poi però la sagra non si fa più e quindi questi ragazzi non hanno avuto degli eredi e di conseguenza per questo motivo la sagra della pizza non è una tradizione.
Il presidente e il buon Andrea Greco CHE COLLABORA NELL’ORGANIZZAZIONE DI GRANDI EVENTI DI SUCCESSO dovrebbero trovare il modo di motivare i leccesi, insieme agli abitanti dei paesi vicini, per indurli a pensare che non possono perdersi PER NESSUN MOTIVO AL MONDO la stiddhra, un po’ come fanno le signore che ti trascinano a casa perché non vogliono perdere la puntata della fiction.
Bravi!  Solo vi suggerisco di  non dormire sugli allori! Ricordo a me stesso che si dice questo per indicare quando si rimane fermi dopo aver conseguito successi e raggiunto obiettivi.
L'alloro va sicuramente ad Antonio Scardino, Andrea Greco e a tutti i componenti del Comitato feste patronali! Io poso sulle loro teste lo stesso alloro, pianta sacra di Apollo, che nell'antica Grecia fu simbolo di onore e con la quale venivano coronati condottieri, atleti e poeti.

Poso l'alloro sulla testa di tutti i componenti dell comitato  per rendere loro onore e, contemporaneamente insisto nell'affermare che non devono dormirci sopra perché luglio e la festa di San Cesario stanno arrivando.
Antonio Bruno

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