Carola Rackete, "ci ha schiacciati sulla banchina, abbiamo rischiato di morire"


I fatti sono quelli riportati dopo il mio scritto (*)
Alla legge si contrappone l’opportunità.

La legge dice che gli immigrati non hanno diritto di sbarcare sul suolo italiano, io invece penso che sia opportuno che siano accolti perché sono esseri umani che chiedono aiuto ad altri esseri umani.

All'opportunità si contrappone l’etica.

Allo stesso modo la legge impone ai militari della guarda di finanza di fare ciò che è nei loro compiti, ed è opportuno che chi può ottenere la salvezza dei migranti, con un’azione di forza che mette in pericolo la vita di persone... desista.
Per salvare vite si mettono in pericolo altre vite? No, io non sono d’accordo, ogni vita è preziosa.
Io nella circostanza che ha visto Carola Rackete decidere se forzare il blocco o desistere, mi sarei fatto la domanda che mi faccio sempre prima di fare ciò che desidererei fare:
Se farò ciò che desidero qualcuno avrà delle conseguenze che mettono a rischio la sua esistenza fisica o psicologica?
Si chiama etica e se vale per noi italiani, in forza della quale, dovremmo accogliere tutti i migranti, nessuno escluso, vale anche per i capitani o le capitane che desiderano salvarli e per farlo potrebbero mettere a repentaglio altre vite. L'etica gli impone di non fare nulla che possa fare morire un essere umano.

Antonio Bruno Ferro

(*) La Gdf contro Carola Rackete, "ci ha schiacciati sulla banchina, abbiamo rischiato di morire"
Ignorato tre volte l'alt, poi il contatto fra la Sea Watch e la motovedetta dei finanzieri. Procuratore di Agrigento: "Violenza inammissibile"
L’ultima disobbedienza di Carola Rackete poteva avere conseguenze gravi per l’incolumità della Guardia di Finanza. Dinanzi alla decisione della comandante della Sea Watch di riaccendere i motori e dirigersi verso il porto, i finanzieri hanno intimato per tre volte l’alt. Ma lei lo ha ignorato. La motovedetta della Gdf ha tentato di frapporsi fra la banchina e la nave per impedire l’attracco, ma anche in questo caso Carola non si è fermata fino all’incidente con l’imbarcazione dei finanzieri.
“Abbiamo rischiato di morire” dicono fonti della Gdf all’Adnkronos, che parlano di “azione criminale” nel forzare il blocco, perché “siamo rimasti schiacciati sulla banchina” e a bordo della motovedetta si è respirato un clima di “terrore” perché “ci siamo visti addosso a noi un bestione da 600 tonnellate”.
“Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti” dice il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.
La Guardia di Finanza ha sequestrato d’ iniziativa la nave Sea Watch. Le Fiamme gialle, dopo le operazioni di sbarco dei migranti che erano a bordo della Sea Watch, sono salite a bordo e hanno preso il comando della nave. La nave è stata portata fuori dal porto, in rada.

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