Perché nessuno va agli spettacoli delle Distillerie De Giorgi? Ovvero “Una città che parla …d’altro”


Antonio Zoretti ha scritto:

Peccato, però, che della neo promossa Comunità sancesariana, ieri (4 agosto) nel Parco Culturale delle Distillerie De Giorgi non vi era nessuno allo spettacolo teatrale in programma, nonostante la platea fosse piena di gente (tutta venuta da fuori). E non è la prima volta... Comunque, Giovedì, Venerdì e Sabato il suddetto Parco... ospiterà il Premio Teatrale Marcello Primiceri dove diverse compagnie esibiranno i loro lavori. Alla fine il migliore sarà premiato da una giuria, di cui io ne faccio parte, che valuterà ed esaminerà le performance. Bene! Non mi stupiro' se il luogo sarà riempito da altri...

Antonio Bruno ha scritto:

Anch’io sono stato distratto. Pensa che nonostante mi sia recato per ben due volte al Parco Culturale delle Distillerie De Giorgi, non ho degnato di uno sguardo il cartellone degli spettacoli GRATUITI, con prenotazione obbligatoria per via di COVID 19.

Mi sono chiesto il perché.

E ho pensato che non ci sono conversazioni sul Parco Culturale delle Distillerie De Giorgi. Non ce ne sono nemmeno in Cronache. Nessuno ne parla. Una città che parla… d’altro.

E di cosa parla il paese più bello del Mondo?

Intanto ci sono conversazioni fittissime sui turni della differenziata. Nei Social la domanda che va per la maggiore è “oggi metallo o vetro?” Ultimamente c’è l’emergenza blatte che occupa molte conversazioni e provoca notti insonni.

Registro che c’è insofferenza verso chi critica l’Amministrazione Comunale. Queste persone nella migliore delle ipotesi ottengono con molti sforzi la più totale indifferenza dei più.

La Cultura per le cittadine ed i cittadini del nostro paese, è roba che riguarda i Consiglieri Comunali, il Sindaco e gli Assessori.

Negli ultimi 50 anni, a San Cesario di Lecce, le iniziative culturali sono state pensate e realizzate da persone isolate o quasi, nella più totale indifferenza della stragrande maggioranza delle cittadine e dei cittadini.

Pensa che quelle persone che hanno organizzato presentazioni di libri, mostre, spettacoli teatrali e musicali, SONO LETTERALMENTE SPARITE DALLA CIRCOLAZIONE. Se ne sono perse le tracce, nessuno sa che facciano adesso dopo tutte le inaugurazioni ed i fervorini che le hanno viste protagoniste per il tempo di una o due consiliature.

I gruppi e le Associazioni? Sorgono come funghi e muoiono come mosche.

Quindi?

Quindi amico mio, non ci resta che fare ciò che ci piace fare, non scordandoci di chiederci sempre “MA DAVVERO MI PIACE FARE QUELLO CHE AFFERMO MI PIACCIA FARE?”.

Si, perché la Cultura si fa senza sapere di farla. Mi piace citare la mia amica Luisella che qualche giorno fa, alla mia riflessione circa l’autocompiacimento nel fare ciò che amiamo fare mi ha detto: “Certo che ci deve essere il piacere di fare quello che faccio per il piacere di farlo. E sai che c’è? C’è che quando l’ho fatto sono stata bene!”

Quindi se provi benessere nell’assistere ad uno spettacolo teatrale o a partecipare ad una qualsivoglia iniziativa, ci andrai volando! Di questo puoi starne certo. Se quello spettacolo o iniziativa ti lascia indifferente o addirittura ti mette a disagio, stai certo che tu li non ci metterai mai più piede.

Ecco la risposta alle tue riflessioni e alle mie.

Quello che si fa nel Parco Culturale delle Distillerie De Giorgi non da benessere alle cittadine ed ai cittadini di San Cesario di Lecce. Per questo non ci vanno nemmeno gratis.

Spero di essere riuscito a esporre in maniera chiara la mia opinione. Grazie per l’attenzione. 

Daniela Diurisi ha scritto:

Cari Antonio Bruno e Antonio Zoretti capiamo che i temi sono cari e scaldano gli animi anche per la pura affezione che ognuono di voi ha nei confronti del paese. "La Città che Parla" vorrebbe però esprimere delle considerazioni collettive e non pesonali e per questo stiamo cercando di mettere in atto una strategia condivisa, per ora solo con le associazioni e i gruppi organizzati, anche per ovvi motivi che proibiscono assembramenti, più avanti speriamo allargando la discussione a tutti gli interessati. Vi chiedo di spostare ogni confronto personale in altra sede perchè così si confondono le idee collettive che faticosamente stiamo cercando di fare emergere. Ogni volta che citiamo il progetto cerchiamo di farlo dopo un confronto, ogni personale visione ha diritto di esistere in altri luoghi. Con stima e affetto, daniela.

Antonio Zoretti ha scritto:
Antonio Bruno Lecce è piena di manifesti del programma "Gli spiriti di San Cesario", in tutti gli spazi appositi. Infatti, la maggior parte dei numerosi partecipanti alle iniziative viene da lì. Credo anch'io che gli abitanti di questo paese non siano interessati, salvo sempre le dovute eccezioni, alle arti e alla cultura. Avranno in alternativa i loro hobby, spero. D'altronde, anche altri paeselli ormai da tempo soffrono questa depressione sociale e culturale. Io vivo a Lecce, in sostanza, e la vita mondana è molto intensa. Proliferano sempre più iniziative, di qualsiasi livello e carattere. Le Associazioni Culturali sono molto attive sul territorio e si spostano anche in provincia. Ragion per cui sono soddisfatto dell'ambiente dove opero. Ma, come dice spesso l'amico Fabio Tolledi: <<...avendo cominciato un percorso di "teatro di comunità" in paese, gli operatori sarebbero lieti di farvi partecipare anche i cittadini locali.>> Tutto qui!

Antonio Bruno ha scritto:
Antonio Zoretti lo so, ma se non riusciamo a coordinarci con loro, se abbiamo emozioni diverse, possiamo solo sperare che la nostra convivenza sociale comporti la traformazione reciproca che ci faccia ritrovare come Comunità. Non bastano gli auspici, ci vuole la convivenza sociale.

 


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