Via Attilio Cerundolo, San Cersario di Lecce



CERUNDOLO Attilio giovane ufficiale trucidato dai nazisti nell'isola di Cefalonia subito dopo l'Armistizio della II Guerra Mondiale ricordato nella toponomastica cittadina.

Il libro “I fiori di Cefalonia”, pur raccontando gli avvenimenti della guerra, è stato bello e toccante perché è riuscito a farmi capire che durante i momenti difficili non bisogna abbattersi, ma bisogna continuare a lottare. Mi è piaciuta molto la  parte in cui Angelo e i suoi compagni erano prigionieri nel campo di Skimitar, per il fatto che i soldati tedeschi, per la prima volta dopo tanto tempo, si erano comportati bene con loro, dimostrando di avere anch’essi un cuore. La parte che mi ha rattristato è stata la morte di Cosimo Simonetti, il compaesano del protagonista, sennonché suo migliore amico. È stato tragico immaginare come Angelo si sia potuto sentire; dev’essere brutto, soprattutto in tempo di guerra, perdere una persona che si considerava come un fratello. L’importante, però, è che almeno qualcuno si sia salvato da quella tragedia umana, la quale ha portato via con sé tante vite innocenti, per poter raccontare la sua storia e far ricordare quei brutti avvenimenti accaduti tanto tempo fa e per far sì che cose del genere non si ripetano. Secondo me, quindi, questo libro è importante per tutte le generazioni per far capire che l’odio genera altro odio e che la guerra non è mai la scelta giusta.
Monica Mazzotta-scuola secondaria di I grado di Magliano
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Dalla lettura del libro “I fiori di Cefalonia” ho potuto comprendere la sofferenza durante la guerra. Sono rimasta colpita dall’animo puro di quei soldati che, costretti a lasciare le proprie famiglie, hanno perso la vita in modo atroce in territorio straniero, consapevoli di aver lottato per la pace; ma mi ha colpita anche la cattiveria dei militari Tedeschi e la generosità di alcuni di loro, che si mostrano più volte solidali verso i poveri prigionieri. La storia di Angelo Mirto, il protagonista, mi ha toccato profondamente: le privazioni durante gli scontri, la costante paura di cadere nelle mani nemiche ed essere fucilato. Punto di svolta del racconto, secondo il mio pensiero, la morte di Cosimo Simonetti, il suo caro amico-fratello, che non aveva mai osato lamentarsi o preoccuparsi per sé stesso fino alla fine. Molto emozionante è la storia di alcuni ufficiali italiani fucilati, come il Tenente Attilio Cerundolo che avrebbe potuto scampare la morte, ma preferì combattere a fianco dei compagni; e la generosità dei cittadini greci che, pur consapevoli di poter essere condannati, offrono alloggio e viveri ai soldati fuggitivi. È stato emozionante il ritorno di Angelo a Cefalonia, considerato un luogo di dolore e che, nonostante il passare degli anni, conserva lo stesso profumo e i fiori di 60 anni prima.
Silvia Ramundo 3^AM -Scuola secondaria di I grado di Magliano
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Il libro “I fiori di Cefalonia” mi ha fatto capire l’atrocità della guerre. Prima la vedevo con occhi diversi, qualcosa che riguardava solo i soldati che combattevano tra loro. Adesso ho capito la sofferenza che provano i soldati a stare tanto tempo lontani dalle loro famiglie, a vedere i propri amici morire davanti ai propri occhi e non poterci fare niente, a vivere nel terrore di essere sparati e a morire di fame e di sete. Secondo me, la parte più bella del libro sono gli ultimi capitoli perché Angelo, dopo tanta fatica e sofferenza, finalmente riesce a tornare nella sua amata Carmiano. Invece le parti più significative sono quelle del campo di Atene n. 135, in cui si capisce la vita in guerra e le sofferenze, dove gli unici amici sono i pochi soldati alleati che riescono a sopravvivere. Commovente è stata la parte in cui si narra della morte dell’amico-fratello Simonetti, avvelenato dai tedeschi perché malato. Consiglio questo libro soprattutto ai giovani, come esempio significativo della guerra per evitare che accadano di nuovo eventi così drammatici.
Carola Marra 3AM- Scuola secondaria di I grado di Magliano
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Il libro “I fiori di Cefalonia” ha come argomento la guerra combattuta a Cefalonia.
Anche se non ho mai vissuto eventi così spaventosi, il libro mi ha fatto capire, forse non completamente, le emozioni, le paure e gli orrori della guerra. È un libro che permette al lettore d’immergersi completamente nel racconto e lo coinvolge in qualsiasi evento: dalla descrizione dei paesaggi e i momenti più tranquilli, ai momenti più frenetici e di tensione e paura della guerra.
Ho trovato il libro veramente stupendo e ho approvato la scelta del prof. Dirigente Mino Rollo di descrivere gli eventi in prima persona come se fosse il lettore stesso il protagonista. È un libro curato nei dettagli e secondo me ne è valsa davvero la pena leggerlo. Il racconto è ben equilibrato e alterna momenti bui a momenti di calma. Suscita sempre un po’ di tensione e ansia nel lettore perché non si può mai sapere cosa porterà la guerra. Consiglio vivamente la lettura di questo libro in quanto, oltre ad essere scritto veramente bene, racconta di una storia commovente, ma allo stesso tempo narra di momenti di felicità e di libertà.
Federico Paladini 3°AM -Scuola secondaria di I grado di Magliano
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Il libro “I Fiori di Cefalonia” inizialmente non mi interessava molto, per me era solo un libro da leggere per la scuola.
L’inizio del libro non mi entusiasmava più di tanto perchè raccontava la tristezza del protagonista Angelo Mirto, costretto a lasciare suo padre per arruolarsi.
La vicenda, nel corso della lettura, è diventata più interessante perché Angelo stringeva delle fantastiche amicizie con i suoi compagni ma anche per le scene di guerra che creavano suspanse.
Il finale è stata la mia parte preferita perché, dopo tanta fatica, Angelo riesce a scappare dal campo di lavoro e a tornare a casa sano e salvo.
Devo dire che non mi aspettavo che un libro di guerra potesse trasmettermi tutte queste emozioni. Mi sono sempre chiesta come si sentissero i soldati in guerra e cosa provassero in quei momenti, adesso ne sono consapevole grazie a questo libro.
Secondo me, questa storia è stata molto istruttiva e io consiglio di non giudicare il libro dalla copertina: io l’ho fatto e me ne sono pentita, perché “I Fiori di Cefalonia” è un libro che consiglierei a chiunque.
Spedicato Giada 3^ AM

Per ulteriori informazioni vedi anche http://monasterosancesario.blogspot.com/2016/04/attilio-cerundolo-seconda-guerra.html

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