Prima le persone. Competizione o collaborazione? (destra e sinistra non esistono)



Possibile che non capiamo che la competizione (il libero mercato, il capitalismo) sono disumani o più semplicemente che non hanno nulla di umano? Possibile che ci siano cascati tutti e ci siamo dentro sino al collo? Le persone, …le persone sono quelle che vivono, è per loro che c’è tutta una organizzazione che prima non c’era. Io e te facciamo parte di questa organizzazione ma che facciamo? Lavoriamo per il danaro? Riflettiamo, e soprattutto possiamo decidere che cosa vogliamo conservare. Io ho deciso di conservare la cultura della collaborazione. Tu puoi scegliere, è un fatto personale, non ci può essere nulla di imposto per legge. Tu vuoi conservare la competizione che esclude le persone oppure la collaborazione?

Antonio Bruno Ferro

P.S. A chi come il collega giornalista Massimo Giannini afferma che esistono destra e sinistra e che, chi dice di non essere di destra né di sinistra, in fondo, in fondo è di destra, consiglio la lettura del diario che segue. La parte che si autodefinisce "la sinistra" ha dimenticato la persona e il suo lavoro perché ha aderito alla cultura della competizione, portando tutto a ciò che è adesso. Già! Perché quello che accade adesso determina ciò che accadrà poi, in futuro.
Non c’è destra e sinistra, da sempre, da quando c’è l’umanità, c’è in ognuno di noi la cultura della collaborazione e quella della competizione (dominante). E tu quale cultura hai il desiderio di conservare?
La cultura della competizione è quella che descrive Francesca Fornario qui di seguito. Buona lettura


CARO DIARIO, CERCAVO LAVORO MA È FINITO
» FRANCESCA FORNARIO
1991. Caro Diario, comincio il
liceo. Papà e mamma non
hanno completato gli studi
perché sono andati in fabbrica.
Dicono che io, invece,
posso ambire a un impiego pubblico
che è il più sicuro: “Ci sono tante
aziende pubbliche: Iri, Eni, Enel,
Italsider…”.

1992. Caro Diario, sono stata promossa.
Papà e mamma dicono di
sbrigarmi per l’impiego pubblico
perché Amato sta svendendo ai
privati Iri, Eni, Enel, Italsider, Telecom,
Banca di Roma. Dice papà
che, se non corro, privatizzano pure
la sanità, la scuola, le ferrovie o la
rete idrica! A papà piace scherzare.
La sanità privatizzata? Con i medici
che ti impiantano protesi per far
soldi invece che per curarti, come
un concessionario che ti vende
l’auto nuova pure se quella vecchia
cammina ancora? Mamma dice
che il Pds non lo permetterà mai.

1997. Caro Diario, mi sono diplomata
e sono all’università. Papà dice
di sbrigarmi con quel posto fisso
perché è diventato interinale. Lui
non ha capito bene cosa vuol dire,
ma io che ho fatto il classico sì. “Ad
interim” significa frattanto. Il ministro
Treu dice che così i disoccupati
possono lavorare nel mentre
che trovano il lavoro. Mamma ha
scritto una lettera a Occhetto per
domandargli spiegazioni: “Segre -
tario, il posto fisso non c’è più?!”.

1998. Caro Diario, il Pds non c’è
più. Il segretario dei Ds Massimo
D’Alema conferma che l’era del
posto fisso è finita.

2000. Caro Diario, mi sono laureata
e ho trovato lavoro. Un
co-co-co. Guadagno poco e non ho
le ferie, ma l’azienda dice che è una
fase e devo fare la gavetta.

2003. Caro Diario, l’azienda aveva
ragione, il co-co-co era una fas
e . O r a m i h a n n o f a t t o un
co-co-pro, introdotto dalla Legge
Biagi: me lo fa l’agenzia interinale.
Non ho ancora le ferie pagate e la
banca non mi dà il mutuo. Fino a
quando avrò un contratto a progetto
non potrò fare progetti, ma tengo
duro per finire la gavetta.

2005. Caro Diario, l’azienda è
molto soddisfatta di me: vuole
che continui a svolgere il mio lavoro.
Mi ha chiesto di aprire la
partita Iva. Ho fatto carriera, sono
diventata imprenditrice.

2006. Caro Diario,
ho chiuso la
Partita Iva. Papà
mi ha prestato i
soldi per la gestione
separata dell’Inps.
L’a z i en d a
deve ancora pagarmi
le fatture del
2005.

2007. Caro Diario,
mi hanno assunta
con un part-time a tempo determinato.
In realtà lavoro a tempo
pieno, ma solo fino a quando non
finisco la gavetta.

2008. Caro Diario, mi hanno rinnovato
il contratto!

2009. Caro Diario, mi hanno rinnovato
il contratto! L’azienda è
molto soddisfatta di me. Allo scadere
del contratto, mi fanno l’inde -
terminato e chiedo il mutuo.

2011. Caro Diario, aspetto un
bambino. Mamma ha detto che mi
dà una mano lei l’anno prossimo
quando va in pensione.

2012. Caro Diario, l’azienda non
mi ha rinnovato il contratto. Meglio
così perché mamma non va più
in pensione, le hanno aumentato
l’età pensionabile.

2014. Caro Diario, ho ripreso a lavorare
saltuariamente per l’azien -
da con i voucher. Sono contratti
che si comprano dal tabaccaio.
Mamma ha scritto a Renzi per
chiedere spiegazioni.

2015. Caro Diario, grazie agli incentivi
del governo, l’azienda mi ha
assunta a tempo indeterminato!
Con il contratto a tutele crescenti.
Aspetto un secondo figlio!

2016. Caro Diario, “tutele crescenti”
si intendeva che potevano
licenziarmi. Mamma ha scritto a
Renzi per mandarlo a quel paese.

2019. Caro Diario, ho fatto domanda
per il reddito di cittadinanza.
Qualche centinaio di euro in
cambio di 8 ore di lavoro a settimana,
che è all’incirca la paga oraria
del co-co-co del 2000. Nel
frattempo, forse, mi trovano un lavoro.
Dovrò accettarlo anche se
fosse a 800 chilometri da casa. In
quel caso vado all’estero, che è più
vicino e mi pagano di più. Quando
mi saldano le fatture del 2005
compro il biglietto.

Commenti

Post popolari in questo blog

Gli esami di Stato del 1976

MESCIU ANTONIU LETTERE MEJU CU LU TIENI COMU AMICU...

Il pensiero filosofico di Humberto Maturana: l'autopoiesi come fondamento della scienza