Sulla convivenza democratica



Piero Triggiani ha scritto:
Mi piace l'espressione" convivenza democratica", o nicchia democratica.
Solo questa ha permesso lo sviluppo sociale.
Penso a quante altre nicchie si sono provate si sono create con effetti disastrosi, si vive lo stesso, ma la vita dovendosi adattare all'estremo non si sviluppa appieno.
La nicchia nazista, prima la nicchia teocratica, ora la nicchia islamista, la più mostruosa di tutte la nicchia comunista, la nicchia fascista dalla quale ancora non ci liberiamo.
Antonio Bruno ha scritto:
Piero Triggiani quelle che tu hai citato sono tutte nicchie "NON UMANE" conseguenza della cultura della competizione che ha una deriva autoritaria e crea i TIRANNI. Sono tutte conseguenze dalla certezza di possedere la verità, la certezza che acceca sino al punto di esercitare il dominio per escludere l'altro se non si sottomette, sino al punto di togliergli la vita per ottenere la definitiva esclusione.
Piero Triggiani ha scritto:
Antonio Bruno caro Antonio in quelle nicchie e proprio la competizione che manca cioè l'espressione della diversità delle individualità che attraverso la competizione si esprime e ci arricchisce tutti.
È solo la libera competizione che ci rende tutti Babbo Natale, ma tu di più.
Antonio Bruno ha scritto:
Babbo Natale a parte, che poi la barba l'ho tagliata perchè appunto troppo lunga ed insidiosa di queste feste (tutti a chiedermi regali). Tu hai distinto la diversità in cui c'è riconoscimento di legittimità reciproca e reciproco rispetto. Invece tutto il resto, tutte le esietnze che prevedono UN MODELLO ESTERNO A CUI TUTTI SI DEVONO UNIFORMARE, sono quelle che tu hai descritto. Tali esistenze sociali non prevedono la diversità che è espulsa, allontanata, ESCLUSA.
Gianni Letizia ha scritto:
Piero Triggiani l'importante è avere una collaborazione con tutti come fa Antonio...poi il giorno delle votazioni mette una x sul Pd ..e in automatico si includa di là ..escludendo quegli altri !!..Continua a riempire pagine e pagine su FB ..che non hanno senso ..lo vuole capire che più scrive ..più appare che sta lottando per qualche stemma ..che poi è già chiaro e recoaro ..quello che lui difende !?!!!..
Antonio Bruno ha scritto:
Caro Gianni Letizia queste tue legittime considerazioni sul Pd dovresti rivolgerle ai suoi rappresentati locali presenti in Consiglio Comunale perchè si facciano carico di rappresentarle ai maggiorenti del Partito. Io non sono tesserato a nessun partito e mi dispiace tanto di non poterti aiutare. Per qualto riguarda poi le responsabilità che ascrivi al Pd, ovvero quelle di aver sposato il neoliberismo economico che è causa di tutte le visissitudini che stiamo osservando, io sono daccordo con te. Il problema è che io non ho nessun potere di far cambiare linea politica al Pd, ti garantisco che se potessi farlo, lo farei senza por tempo in mezzo.
Piero Triggiani ha scritto:
Antonio Bruno perfetto, l'ultimo sforzo devi dire tre volte : viva la competizione, forte però che tua moglie si deve spaventare, in alternativa, viva la libertà, sempre forte,o in alternativa mentalmente o in alternativa fare una espressione della faccia corrispondente, sempre da fare spaventare tua moglie.
Antonio Bruno ha scritto:
Piero Triggiani secondo c'è una questione semantica. Tu intendi "DIVERSITA'" QUANDO DICI "COMPETIZIONE", IO INTENDO COMPETIZIONE COME ESCLUSIONE DEL VINTO E CON COLLABORAZIONE LA DIVERSITA'. Per aver letto i lavori scientifici sul sistema nervoso sono a conoscenza che lo stesso è CHIUSO. Ciò ha delle conseguenze in tema di diversità umana tali da farmi considerare ognuno diverso generatore di Mondi uno diverso dall'altro.
Sette condizioni (nozioni operative, anziché principi o regole) per avere un progetto di convivenza democratica:
voler vivere insieme,
rispetto reciproco,
onestà,
collaborazione,
equità,
etica e riflessione .
La democrazia può essere un modo di convivere (che cambia la visione dalla democrazia come forma di governo). Il fondamento della convivenza umana è che gli esseri umani sono esseri bioculturali (questi due aspetti sono intrecciati). Proprio come nei processi biologici in cui una cellula iniziale (o un gruppo di essi) esiste in un ambiente che riceve (e sopravvive) o rifiuta (e muore), negli esseri umani c'è anche un'area che è coesistenza culturale, cioè, le persone vicine al neonato modellano lo spazio in cui crescerà quell'essere umano, quindi, come esseri umani ci trasformiamo in vivere insieme con altri esseri umani. Quindi, se noi coesistiamo in quel modo che abbiamo definito la democrazia, sono necessarie certe condizioni per la sua effettiva esistenza.
Se accettiamo quanto sopra e se pensiamo che la città di San Cesario di Lecce sia democratica, allora dovremmo essere in grado di descrivere (mostrare) le nozioni operative che la distinguono dalle altre modalità di coesistenza delle città.
Penso che se svolgiamo l’ esercizio con le sei aree o condizioni, arriveremo alla conclusione che la città di San Cesario di Lecce è democratica in alcuni aspetti mentre manca la democrazia in altri. Da una prospettiva ottimistica (che sottoscrivo), la città di San Cesario di Lecce si sforza di essere democratica, anche se non si può affermare che sia conforme alle nozioni operative proposte per una convivenza democratica.
L'invito è quello di guardare al nostro modo di fare e lasciarsi alle spalle la prassi della competizione e del controllo per voler vivere in collaborazione. In realtà la competizione a cui siamo sottoposti dagli alti indicatori di impatto non permetterebbe uno spazio accogliente per sviluppare il nostro pensiero e per metterlo in comune con gli altri cittadini nella convivenza democratica.

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