Adattarsi per Vivere: Una Storia di Cambiamento e Co-evoluzione Immagina di essere un albero in una grande foresta. Non sei il più alto, né quello con i frutti più dolci. Intorno a te ci sono altre piante, animali e il terreno su cui cresci. La luce del sole filtra tra i rami degli alberi più alti, e la pioggia scivola lentamente verso le radici. Ogni giorno la foresta cambia: alcune piante crescono, altre muoiono, e magari un animale costruisce il suo nido tra i tuoi rami. Eppure, nonostante tutto questo movimento, tu continui a vivere. Come ci riesci? La risposta è nell'adattamento. Non è il più grande degli alberi a sopravvivere, né quello con le foglie più verdi. È l'albero che riesce a cambiare insieme alla foresta, che trova il modo di vivere con meno luce o di raccogliere l'acqua quando c'è meno pioggia. Questo vale non solo per gli alberi, ma per tutte le forme di vita, compresi noi esseri umani. Adattarsi Senza Perdere Se Stessi Quando si parla di cambiamento...
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Spettacolo di canto per fare finta? No! Grazie
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Leonardo: Oggi al coro un amico mi ha detto che quando uno canta da solo è inevitabile che canti, invece quando si canta in coro si può solo muovere le labbra e partecipare a uno spettacolo. Don: Ah, interessante... e come hai risposto? Leonardo: Gli ho detto che per me, che amo cantare, partecipare a uno spettacolo solo per fare finta di farlo non ha nessun appeal. Mi è indifferente, e quindi parteciperei solo per fare ciò che mi piace fare, ovvero cantare. Don: Ah, sì. Ma tu non credi che, a volte, anche il solo partecipare possa avere il suo valore? Anche senza essere il protagonista della scena? Leonardo: No, non è una questione di protagonismo. È proprio che il canto è per me un'espressione autentica. Se non posso esprimermi nel modo che voglio, a me non interessa. Don: Hmm. Capisco. Però, diciamo che a volte partecipare a uno spettacolo, anche senza cantare veramente, ti permette di far parte di qualcosa di più grande. Forse è quello che...
Alienazione esistenziale
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Gabriella Tupini pone al centro delle sue riflessioni il concetto di alienazione esistenziale , ossia la tendenza dell'essere umano a vivere la propria vita non direttamente, ma attraverso eventi, emozioni e narrazioni filtrate da altri contesti o mediatori, come lo sport, i film o i conflitti sociali. Di seguito, analizziamo alcuni aspetti chiave delle sue osservazioni, supportati da teorie scientifiche e storici esempi reali legati all'estremismo politico e al fondamentalismo religioso. 1. "Era la loro ragione di vita, e discutevano su quello che aveva fatto il portiere, di come aveva giudicato l’arbitro. Era una questione molto importante. Perché? Perché li avevano appoggiato la loro vita." Riferimenti scientifici: Psicologia sociale e teoria dell'identità sociale (Henri Tajfel, 1979): Gli esseri umani tendono a identificarsi in gruppi o cause per sentirsi parte di una comunità. Questo processo di identificazione dà significato e struttura alla loro vita, rid...
Breve biografia di *Onofrio Romano*, professore di teoria sociale:
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Breve biografia di *Onofrio Romano*, professore di teoria sociale: --- *Onofrio Romano* è un professore associato di Sociologia generale presso l'Università degli Studi di Bari⁽¹⁾. Ha conseguito il suo PhD in Sociologia nel 1996 e si occupa principalmente di teoria sociale e postmodernità⁽¹⁾. Romano è anche componente del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in "Scienze delle Relazioni Umane"⁽¹⁾. Tra i suoi lavori più recenti, troviamo pubblicazioni come *"Towards a society of degrowth"* (Routledge, 2020), *"La libertà verticale. Come affrontare il declino di un modello sociale"* (Meltemi, 2019), e *"Tagliare i rami secchi. Catalogo dei dogmi del marxismo da archiviare"* (DeriveApprodi, 2019, con C. Formenti)⁽¹⁾. Ha anche scritto *"The sociology of knowledge in a time of crisis"* (Routledge, 2018)⁽¹⁾. Romano ha svolto numerosi studi sul lavoro, i luoghi del consumo, i processi di partecipazione politica, e le società dei ...
Ecco una riflessione sulle due tesi principali del libro di Onofrio Romano riguardante il Mezzogiorno.
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Ecco una riflessione sulle due tesi principali del libro di Onofrio Romano riguardante il Mezzogiorno. --- *Tesi 1: Decrescita e Modernità* Romano analizza come la modernità abbia creato un sistema economico orientato alla crescita infinita, che spesso ignora le peculiarità e le esigenze specifiche delle diverse regioni, come il Mezzogiorno d'Italia. La sua prima tesi propone una critica al modello di sviluppo tradizionale, suggerendo che la decrescita, intesa come un ripensamento dei valori economici e sociali, possa essere una via d'uscita dal declino. Questa tesi invita a rivedere le priorità, mettendo al centro il benessere delle comunità locali, la sostenibilità ambientale e una riduzione della dipendenza dai mercati globali. *Riflessione sulla prima tesi:* La proposta di una decrescita può sembrare radicale, ma offre una prospettiva necessaria per affrontare le disuguaglianze regionali e le crisi ambientali. Adattare un modello di sviluppo più sostenibile al contesto de...
Ecco un'analisi sulla visione di Onofrio Romano riguardante la decrescita e l'autocostruzione di civiltà e di senso, con particolare attenzione al divario del Mezzogiorno.
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Ecco un'analisi sulla visione di Onofrio Romano riguardante la decrescita e l'autocostruzione di civiltà e di senso, con particolare attenzione al divario del Mezzogiorno. --- Onofrio Romano, nel suo approccio alla teoria sociale, mette in discussione il paradigma della crescita infinita che domina le società contemporanee. Egli sostiene che lo sviluppo economico tradizionale, basato su un'espansione continua, non solo non è sostenibile a lungo termine, ma spesso non risponde alle reali esigenze delle comunità locali. Questa critica è particolarmente rilevante quando si considera la questione del Mezzogiorno d'Italia, una regione che ha storicamente sofferto di disuguaglianze economiche e sociali rispetto al resto del paese. *Decrescita e Autocostruzione di Civiltà* Romano propone l'idea di decrescita come una via alternativa, orientata non verso l'accumulo incessante di risorse e ricchezze, ma verso la costruzione di una società che valorizzi la sostenibilità...
Ecco una sintesi dei dati più recenti sul divario Nord-Sud in Italia, secondo il rapporto Svimez e altre fonti
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Ecco una sintesi dei dati più recenti sul divario Nord-Sud in Italia, secondo il rapporto Svimez e altre fonti: *Dati del Divario Nord-Sud* 1. *PIL pro capite*: - *Nord*: 33.000 euro - *Sud*: 14.000 euro⁽¹⁾ 2. *Tasso di occupazione*: - *Nord*: 69,4% - *Sud*: 48,2%⁽¹⁾ 3. *Tasso di disoccupazione*: - *Nord*: 4,6% - *Sud*: 14%⁽¹⁾ 4. *Numero di disoccupati*: - *Nord*: 592.000 - *Sud*: 1.433.000 (quasi il doppio)⁽¹⁾ 5. *Reddito disponibile familiare*: - *Nord*: 16.916 euro (2023)⁽²⁾ - *Sud*: 12.969 euro (2023)⁽²⁾ 6. *Povertà assoluta*: - *Nord*: 8,6% (2019) - *Sud*: 9,4% (2020)⁽²⁾ 7. *Famiglie in povertà*: - *Nord*: 1.825.000 - *Sud*: 2.300.000 (circa il 775.000 in più)⁽²⁾ Questi dati evidenziano come il divario economico e sociale tra Nord e Sud continui a essere significativo, nonostante alcuni miglioramenti locali. Il rapporto Svimez sottolinea che, sebbene il PIL del Sud sia cresciuto più rapidamente rispetto al Nord negli ultimi anni, ci ...
Emanuele Felice, sostenitore di una lettura endogenista dello sviluppo economico
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Emanuele Felice, sostenitore di una lettura endogenista dello sviluppo economico, attribuisce gran parte delle difficoltà del Mezzogiorno italiano a fattori antropologici e alla qualità della classe dirigente. Tuttavia, questa visione presenta alcune limitazioni significative, che meritano di essere analizzate e confutate. In primo luogo, l'idea che la classe dirigente meridionale sia intrinsecamente inadeguata ignora il contesto storico, sociale ed economico in cui essa opera. Le disuguaglianze territoriali non possono essere ridotte a un problema di leadership o di "taratura antropologica". Molti fattori strutturali, come la storia coloniale, le politiche di sviluppo diseguali e l'emigrazione, hanno profondamente influenzato la capacità di sviluppo del Mezzogiorno. Questi vincoli strutturali limitano le opportunità e le risorse disponibili, rendendo difficile qualsiasi tentativo di crescita. In secondo luogo, l'approccio endogenista tende a semplificare una re...
Confutazione del Paradigma Neoliberale e del Pensiero di Emanuele Felice
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Ecco una confutazione del paradigma neoliberale che attribuisce lo sviluppo di un territorio esclusivamente alla qualità della classe dirigente, tenendo conto dei vincoli strutturali e rispondendo anche alle teorie di Emanuele Felice. --- *Confutazione del Paradigma Neoliberale e del Pensiero di Emanuele Felice* *Qualità della Classe Dirigente vs. Vincoli Strutturali* Il paradigma neoliberale suggerisce che se un territorio non riesce a crescere economicamente, la causa principale risiede nella qualità della sua classe dirigente. Questa teoria implica che lo sviluppo sia intrinsecamente alla portata di tutti i territori e che eventuali mancanze siano dovute a difetti di leadership e gestione locale. Tuttavia, questo approccio ha una visione limitata e non tiene conto dei vincoli strutturali che possono influenzare pesantemente il potenziale di crescita di una regione. I vincoli strutturali includono fattori come la geografia, l'accesso alle risorse, l'infrastruttura, il conte...
Onofrio Romano ha condotto una ricerca approfondita sulle visioni della classe dirigente meridionale
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Onofrio Romano ha condotto una ricerca approfondita sulle visioni della classe dirigente meridionale, mettendo in luce diversi aspetti critici e problematici. Ecco le principali conclusioni della sua ricerca: 1. *Declino della Classe Dirigente*: Romano evidenzia come la classe dirigente meridionale stia mostrando segni di declino, con una perdita di legittimità e di capacità di leadership. Questo declino è visto come uno dei principali fattori che contribuiscono alla situazione di crisi economica e sociale del Mezzogiorno⁽¹⁾. 2. *Immaginario Bloccato*: La classe dirigente meridionale è accusata di avere un "immaginario bloccato", ossia una visione limitata e conservatrice che non riesce a cogliere le opportunità di cambiamento e sviluppo. Questo immaginario bloccato impedisce la creazione di nuove strategie di sviluppo e di innovazione⁽¹⁾. 3. *Dipendenza dal Consenso*: Romano sottolinea come la classe dirigente meridionale spesso cerchi di mantenere il potere attraverso la ...
Onofrio Romano ha proposto diversi progetti innovativi e di ricerca per promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno
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Onofrio Romano ha proposto diversi progetti innovativi e di ricerca per promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno. Ecco alcuni dei suoi progetti più rilevanti: 1. *La Scommessa Meridiana*: Questo progetto esplora il lascito di Franco Cassano e propone strategie per superare le disuguaglianze regionali attraverso un approccio innovativo e sostenibile⁽¹⁾. 2. *Il Pluriversalismo Meridionale*: Un progetto incompiuto che mira a creare un modello di sviluppo pluriversale, valorizzando le diverse culture e risorse locali⁽²⁾. 3. *Southern Italian Peripheries at the Ballot Box*: Questo studio analizza le continuità e le innovazioni nei comportamenti elettorali nelle città meridionali durante il decennio post-crisi (2008-2019)⁽¹⁾. 4. *La Nuova Sedazione del Sud*: Un progetto che esamina le dinamiche sociali e culturali del Sud Italia, cercando di identificare le cause della stagnazione economica e sociale⁽²⁾. 5. *Il Luddista Metafisico*: Un'indagine sulla genealogia dello startupper, esploran...