Buon Natale, Mamma e Papà
Buon Natale, Mamma e Papà
Buon Natale, mamma e papà,
mi mancate come il sole manca alla luna nei giorni di eclissi,
Siete stati il mio mondo, l'inizio e la fine di ogni cosa.
Lì, in quel piccolo universo fatto di abbracci,
di sorrisi che sapevano di casa, di parole che erano coperte nei giorni freddi.
Anche ora, anche qui, tra le luci di Natale,
tra i campanelli che tintinnano con un’euforia che mi graffia,
siete voi a echeggiare.
Siete nei canti natalizi che suonano come promesse mai infrante,
nei sapori che portano il vostro nome,
in quei gesti, oh quei gesti,
che erano la vostra firma sul mondo.
Rifletto.
I primi anni della mia vita sono stati un unico abbraccio,
di quelli che ti tengono intero anche quando ti spezzi.
Poi il tempo, quel ladro gentile,
mi ha portato via un pezzo alla volta:
l'adolescenza, l'indipendenza, i sogni di fuga.
Ma non mi ha mai portato via voi.
Non del tutto.
Dai 12 anni in poi ho camminato da solo,
ma il vostro amore era lì,
come il vento che spinge le vele senza farsi vedere.
Fino ai 18, mamma e papà,
eravate ancora il mio centro di gravità.
Poi la vita mi ha chiamato,
con le sue mille voci, le sue strade sterrate,
ma ogni passo è stato un’eco del vostro insegnamento,
ogni sorriso un riflesso del vostro.
E ora, davanti a due lapidi,
osservo e sorrido amaro.
“ALLI PIGNI,” direbbe nonno Petruzzu,
ma io so che non siete lì.
Non potreste mai essere lì.
Voi siete in ogni cosa che tocco con amore,
in ogni decisione che prendo con il cuore,
nella forza che trovo quando tutto sembra crollare.
Buon Natale, mamma e papà.
Siete il filo d’oro che cuce i pezzi di me,
la luce che non si spegne anche nella notte più buia.
E mentre il mondo si riempie di luci, di colori,
io vi porto dentro, vivi,
come un’alba che non smette mai di nascere.
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