Conversazione tra Don e Leonardo
Conversazione tra Don e Leonardo
Don: Leonardo, hai mai pensato a cosa accade quando ci si aggrappa troppo a un ricordo, a un’idea di come dovrebbe essere una persona, un rapporto? Quando ciò che desideri non arriva mai, eppure continui a rimanere fermo, aspettando che qualcosa cambi?
Leonardo: Non lo so, Don. Io ero convinto che sarebbe successo. Dopo tutto quello che è successo tra me e Isabella, pensavo che la cosa più naturale fosse che ci saremmo ritrovati. Avevo immaginato un altro incontro, un’altra possibilità. Non capisco cosa mi stesse sfuggendo.
Don: Ah, lo capisco bene. La tua mente ha costruito un’immagine, una sorta di ideale che non ha nulla a che fare con la realtà di lei, ma che tu hai deciso di perseguire come se fosse l’unica verità possibile. Ma Isabella non è quella che hai costruito nei tuoi sogni, no? E forse non lo è mai stata.
Leonardo: Ma tu non capisci, Don. Isabella era tutto per me, quella passione che cercavo, quella sensazione di qualcosa di intenso, che mi faceva sentire vivo. Non volevo altro che vivere quel desiderio. Non capisco come abbia potuto rifiutarmi.
Don: Non ti sfuggirà che ogni relazione è anche una questione di potere, Leonardo. Forse Isabella ha preso le distanze perché vedeva in te qualcosa che non poteva sopportare. La tua voglia di possederla, il modo in cui cercavi di essere il salvatore della sua vita. Eppure, per quanto tu volessi essere il suo “eroe”, non capivi che Isabella non ti chiedeva di salvarla.
Leonardo: Quindi, dici che è colpa mia? Perché? Io le ho dato tutto, l’ho cercata, ho lottato per lei! Eppure lei mi ha rifiutato, mi ha fatto sentire come se fossi solo un’altra persona da cui allontanarsi.
Don: No, Leonardo. Non sto dicendo che è colpa tua, ma che forse non hai mai visto Isabella per quella che è davvero. E il rifiuto che hai vissuto non è necessariamente un affronto, ma una risposta a qualcosa che tu le chiedevi senza nemmeno rendertene conto. Sei diventato per lei una figura da cui fuggire, non da cui avvicinarsi.
Leonardo: Quindi cosa devo fare, Don? Dimenticarla? Smettere di pensare a Isabella? Ma io non riesco! Ogni giorno, è come se fosse ancora presente nella mia testa, mi tormenta, mi rifiuta anche nel pensiero.
Don: No, non dimenticarla. Non è questione di rimuovere i ricordi o le emozioni. Quello che devi fare, Leonardo, è smettere di rincorrere qualcosa che non ti appartiene. Devi liberarti dal peso che ti ha legato a un ideale che non ha mai avuto fondamento. Isabella è una persona, con una vita, con scelte sue. E tu sei… tu sei una persona con una vita tua. E questa tua vita non deve ruotare intorno a lei. Devi imparare a riconoscere la tua libertà.
Leonardo: Non so se sono pronto. Mi sembra che tutto quello che ho vissuto fosse legato a lei. Ho sperato che, alla fine, saremmo riusciti a trovare un modo per stare insieme, che lei avrebbe capito quanto la volevo, quanto desideravo essere il suo uomo.
Don: Ma non si tratta di cosa vuoi tu, Leonardo. Si tratta di cosa lei vuole, di chi lei è veramente. E in questa danza, tu devi essere disposto a lasciare andare. A lasciare andare non solo Isabella, ma anche l’idea di chi tu pensi di essere per lei. Solo allora, forse, potrai iniziare a vedere la situazione con chiarezza.
Leonardo: Ma cosa faccio con tutto questo desiderio? Con tutto questo amore che provo per lei, anche se non posso più dirglielo?
Don: Amore. Ah, è sempre complicato, vero? Ma forse ciò che chiami “amore” è, in realtà, un’ossessione. Un’idea di ciò che avresti voluto, un amore non ricambiato che ti tiene prigioniero. Il vero amore non cerca di cambiare l’altro, non cerca di piegarlo alla propria volontà. Il vero amore, Leonardo, è liberante, per te e per l’altro.
Leonardo: E se non riesco a liberarmi? Se il pensiero di Isabella mi accompagna per sempre, se non riesco a smettere di cercarla?
Don: La vera sfida, Leonardo, non è smettere di cercarla. È imparare a vivere con il fatto che tu non la possiedi, che lei non è tua, e che va bene così. Non possiamo possedere le persone, non possiamo fare in modo che qualcuna ci ami come vogliamo noi. Il coraggio sta nell’abbracciare la libertà di amarla senza aspettarti nulla in cambio. E se un giorno dovesse tornare, se dovesse cambiare e scegliere di camminare accanto a te, allora avrai vinto una battaglia. Ma non quella che pensi.
Leonardo: Quindi, secondo te, devo accettare che la mia vita con Isabella non sarà mai come l’ho immaginata? E che forse non è nemmeno destinata a succedere?
Don: Esattamente. E solo quando accetterai quella verità, potrai iniziare a vivere senza il peso di quel desiderio che ti tiene incatenato al passato. Il futuro, Leonardo, è una pagina vuota, e non sarai mai libero di scriverla se continui a ripetere la stessa storia.
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