Il cellulare che cosa provoca ai giovani


 Il cellulare che cosa provoca ai giovani 

Davanti ai ragazzi incollati agli smartphone proviamo l’impulso di prendercela con entrambi: con i ragazzi e con gli smartphone. Ma siamo certi che il problema dei nostr figli sia la tecnologia? Non è che dobbiamo interrogarci noi adulti?

Humberto Maturana, biologo e filosofo cileno, è noto per le sue teorie sulla biologia della conoscenza, la cognizione e la comunicazione umana. Le sue idee si concentrano sull’autopoiesi (la capacità di un sistema di mantenere e riprodurre sé stesso), sull’interazione sociale e sull’importanza del linguaggio come strumento per costruire realtà condivise. Maturana afferma che la conoscenza non è un processo di copia della realtà, ma un atto che emerge attraverso la relazione tra l’individuo e il suo ambiente, una relazione che è influenzata dal linguaggio e dalle emozioni.

Esploriamo ciascuna delle tesi alla luce delle teorie di Maturana:

1. L'influenza dei social media e la mancanza di consapevolezza nell’uso delle tecnologie

Maturana sostiene che la cognizione umana è un processo relazionale e che il linguaggio è fondamentale per la costruzione della realtà. Nel contesto dei social media, i ragazzi sono esposti a una pluralità di modelli ideali che non vengono mediati da un linguaggio riflessivo, ma da una comunicazione superficiale e manipolativa. Secondo Maturana, il linguaggio e le relazioni sociali sono ciò che definisce l’esperienza della realtà; quindi, quando i giovani interagiscono con i social in modo non consapevole o senza una guida adulta, rischiano di costruire una realtà distorta o incompleta, priva di un contesto critico che permetta loro di elaborare in modo sano le loro emozioni e percezioni.

2. Il riempire il tempo e la perdita del "diritto alla noia"

Maturana sottolinea l’importanza delle interazioni non strutturate per lo sviluppo dell'individuo e la sua autonomia. Il diritto alla noia, inteso come tempo per la riflessione, il gioco non strutturato e l’esplorazione spontanea, è essenziale per il processo di autopoiesi, ossia per il mantenimento e il rinnovamento continuo dell’identità. Se, come suggerito, oggi i ragazzi non hanno più il tempo per la riflessione o per il gioco libero, ma sono costantemente stimolati da attività strutturate e produttive, è come se venisse negata loro la possibilità di rigenerare e rinnovare continuamente il proprio senso di sé. La mancanza di questi spazi può portare a una difficoltà nell'affrontare la complessità e a una visione ridotta della realtà.

3. La difficoltà nell'esprimere la rabbia e le emozioni

La rabbia, come manifestazione emotiva, non è semplicemente un impulso da sopprimere, ma una risposta naturale a una situazione di frustrazione o incomprensione. Maturana afferma che le emozioni, e in particolare la rabbia, sono costituenti essenziali delle relazioni interpersonali. Quando non ci sono i giusti strumenti per comunicare la propria rabbia (ad esempio, attraverso il linguaggio o la riflessione), questa può diventare distruttiva. L'incapacità di articolare le emozioni, che si traduce in una comunicazione inefficace, è un aspetto che Maturana considera fondamentale per comprendere le dinamiche delle relazioni. Pertanto, l’incapacità di trovare parole adeguate per esprimere la rabbia, come accade nei giovani, potrebbe essere vista come un fallimento della comunicazione, che porta a incomprensioni, aggressività o, nei casi più gravi, violenza.

4. Il cambiamento nelle relazioni affettive e sessuali, e il fenomeno del sexting

Nel pensiero di Maturana, la relazione tra gli individui è sempre mediata dal linguaggio, che crea realtà condivise. Nel caso del cambiamento nelle relazioni sessuali e affettive, il sexting potrebbe essere interpretato come un tentativo di comunicare emozioni e desideri in un modo che non passa attraverso la fisicità immediata, ma piuttosto attraverso la mente e il linguaggio simbolico. Questo fenomeno può essere visto come un riflesso di una società che sta evolvendo, dove il corpo perde una parte della sua centralità rispetto alla mente. Maturana direbbe che ciò indica una mutazione nel modo in cui gli individui esperiscono e comunicano l’intimità, riducendo l’importanza della comunicazione diretta e corporea in favore di una comunicazione mediatizzata e simbolica.

5. Il ruolo degli adulti significativi e la crisi di autorità

Secondo Maturana, un adulto significativo è colui che è in grado di instaurare una relazione autentica con l'altro, basata su un ascolto profondo e sull'empatia. La crisi di autorità che emerge nella discussione sul ruolo degli adulti nelle scuole e nelle famiglie potrebbe essere vista come una disconnessione tra il mondo degli adulti e quello dei giovani. Maturana considera le relazioni autentiche e significative come il cuore dell'apprendimento e del progresso individuale. Quando gli adulti non sono percepiti come significativi o autentici, i giovani perdono la possibilità di costruire una realtà condivisa e un senso di appartenenza. La figura dell'adulto, per Maturana, non deve essere autoritaria, ma capace di generare un contesto relazionale che favorisca la crescita e il benessere del giovane.

6. Le paure dei genitori e dei ragazzi

Maturana suggerisce che le paure sono reazioni alle interazioni sociali e ai cambiamenti che non vengono adeguatamente elaborati attraverso il linguaggio e la comunicazione. Le paure dei genitori, legate alla percezione di non riuscire a formare figli autonomi e critici, sono il risultato di un contesto culturale che premia l’ansia e la prestazione, mentre la paura dei ragazzi di non essere ascoltati deriva dalla difficoltà di trovare adulti capaci di relazionarsi autenticamente con loro. Per Maturana, le paure possono essere risolte solo attraverso una comunicazione empatica e consapevole, che riconosce e valida l'esperienza dell'altro senza giudicarla o reprimerla. La chiave per risolvere queste paure è l’instaurazione di relazioni genuine, in cui i genitori e gli insegnanti possano veramente ascoltare e comprendere i bisogni e le difficoltà dei giovani.

7. La demonizzazione delle nuove tecnologie

Maturana avrebbe probabilmente un’opinione ambivalente sull'uso delle nuove tecnologie. Se da un lato esse rappresentano uno strumento di interazione e di evoluzione, dall'altro, possono favorire una comunicazione superficiale e frammentata che non consente una vera costruzione di significati condivisi. La “demonizzazione” delle tecnologie, in questo contesto, potrebbe essere vista come una resistenza al cambiamento nelle modalità di relazione. Tuttavia, Maturana sottolineerebbe la necessità di una coscienza critica nell'uso di queste tecnologie, per evitare che esse sostituiscano la capacità di riflessione e di comunicazione autentica.

Conclusione

Le teorie di Maturana offrono una prospettiva fondamentale per comprendere le dinamiche sociali e culturali attuali, in particolare nel contesto dell’evoluzione delle tecnologie digitali e del cambiamento delle relazioni interpersonali. La sua idea di autopoiesi e di conoscenza come un processo relazionale invita a considerare che l'individuo non può essere visto come un'entità isolata, ma come parte di una rete di interazioni in continua evoluzione. La sfida oggi è quella di garantire che i ragazzi possano sviluppare una cognizione sana e critica, in grado di integrarsi armoniosamente con le nuove tecnologie, ma senza perderne il valore umano ed emozionale.

 

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