Alienazione esistenziale


 Gabriella Tupini pone al centro delle sue riflessioni il concetto di alienazione esistenziale, ossia la tendenza dell'essere umano a vivere la propria vita non direttamente, ma attraverso eventi, emozioni e narrazioni filtrate da altri contesti o mediatori, come lo sport, i film o i conflitti sociali. Di seguito, analizziamo alcuni aspetti chiave delle sue osservazioni, supportati da teorie scientifiche e storici esempi reali legati all'estremismo politico e al fondamentalismo religioso.


1. "Era la loro ragione di vita, e discutevano su quello che aveva fatto il portiere, di come aveva giudicato l’arbitro. Era una questione molto importante. Perché? Perché li avevano appoggiato la loro vita."

Riferimenti scientifici:

  • Psicologia sociale e teoria dell'identità sociale (Henri Tajfel, 1979): Gli esseri umani tendono a identificarsi in gruppi o cause per sentirsi parte di una comunità. Questo processo di identificazione dà significato e struttura alla loro vita, riducendo il senso di incertezza esistenziale.
  • Tendenza al pensiero tribale: La necessità di "appoggiare la propria vita" su una causa è legata al desiderio di appartenere a un gruppo che fornisce scopi e una narrativa condivisa.

Esempio politico: Nazionalismo estremo nella Germania nazista

Nel contesto della Germania degli anni ’30, molte persone appoggiarono la propria vita sull’ideologia nazista. Dopo la crisi economica e la perdita della Prima Guerra Mondiale, il nazionalismo offerto dal regime hitleriano divenne una "ragione di vita" per molti tedeschi. La glorificazione della nazione, l'antisemitismo e il culto della personalità di Hitler riempirono un vuoto esistenziale.

Esempio sportivo: Gli hooligans

Nel mondo del calcio, gli hooligans spesso trasformano lo sport in una "ragione di vita". La rivalità tra tifoserie diventa una questione di appartenenza tribale, portando a violenze e scontri. Non è solo una questione di sport, ma di identità personale e collettiva.


2. "Noi non viviamo le cose direttamente, noi le viviamo per interposti avvenimenti."

Riferimenti scientifici:

  • Teoria dell'alienazione (Karl Marx, 1844): Marx descriveva come gli individui nelle società moderne fossero alienati dalle proprie esperienze reali, vivendo attraverso il lavoro o sistemi mediati che distorcono il senso della realtà.
  • Simulacri e simulazione (Jean Baudrillard, 1981): Nelle società moderne, le persone vivono sempre più "simulacri" di eventi, attraverso i media o rappresentazioni che sostituiscono l'esperienza diretta. Questo fenomeno è evidente nei consumi culturali come film, social media e giochi.

Esempio religioso: Fondamentalismo e attentati suicidi

Molti giovani reclutati dai gruppi estremisti islamisti (come l'ISIS) vivono attraverso una narrativa religiosa costruita da terzi. La loro partecipazione ad attentati suicidi non deriva da esperienze dirette, ma dall'interiorizzazione di una narrazione costruita da leader carismatici che promettono gloria eterna e senso di appartenenza.

Esempio culturale: L'11 settembre e la mediatizzazione della paura

Dopo gli attentati dell'11 settembre, milioni di persone nel mondo hanno vissuto il terrore "per interposto avvenimento". Non tutti erano direttamente coinvolti negli attacchi, ma le emozioni provate da chi ha assistito in TV o online hanno alimentato sentimenti di paura, insicurezza e rabbia, a volte sfociati in discriminazioni verso musulmani o immigrati.


3. "Quando ci sentiamo affetti da emozioni molto forti, noi dovremmo chiederci: 'Come mi riguarda questa cosa? Che c’entra con me?'"

Riferimenti scientifici:

  • Psicologia delle emozioni (Paul Ekman, 1992): Le emozioni sono strumenti adattivi che ci aiutano a reagire a stimoli importanti, ma spesso vengono mal interpretate. Interrogarsi su come un'emozione ci riguardi permette di distinguere tra una risposta autentica e una reazione indotta da pressioni esterne.
  • Mindfulness e consapevolezza emotiva: Questa pratica insegna a osservare le emozioni in modo distaccato, per capire come si collegano alle nostre esperienze reali invece che a narrazioni esterne.

Esempio politico: La propaganda nelle dittature

Nelle dittature, i governi fanno leva sulle emozioni collettive, come la paura o la rabbia, per manipolare i cittadini. Durante il regime di Stalin, i processi contro i "nemici del popolo" scatenavano indignazione pubblica, spingendo le masse a sostenere purghe e repressioni senza riflettere su come questi eventi le riguardassero realmente.

Esempio personale: Reazioni ai social media

Le discussioni sui social spesso suscitano forti emozioni, come rabbia o indignazione, su argomenti che non riguardano direttamente chi legge. Questo fenomeno è noto come "outrage porn" (porno dell'indignazione), dove le persone si immergono in emozioni di rabbia collettiva per sentirsi parte di un gruppo.


4. "Noi cerchiamo di non accorgerci che si tratta della nostra vita, o ce ne accorgiamo solo quando arrivano emozioni molto forti."

Riferimenti scientifici:

  • Psicologia della procrastinazione (Steel, 2007): Gli esseri umani tendono a rimandare la consapevolezza delle proprie responsabilità o della propria condizione fino a quando non si trovano davanti a un'emergenza.
  • Crescita post-traumatica (Tedeschi e Calhoun, 1996): Le emozioni forti legate a traumi possono spingere le persone a una maggiore consapevolezza della propria vita e dei propri valori, spesso con cambiamenti significativi.

Esempio personale: Perdita di una persona cara

La morte di un familiare o di una persona amata è spesso un momento in cui si diventa consapevoli della propria mortalità e delle scelte fatte fino a quel punto. Ad esempio, molte persone cambiano vita dopo un lutto, rivedendo priorità e obiettivi.

Esempio politico: Attacchi terroristici e cambi di politica

Dopo l'11 settembre, gli Stati Uniti sono diventati consapevoli della vulnerabilità del proprio territorio, portando a drastici cambiamenti nelle politiche di sicurezza e nei rapporti internazionali. Questo evento, pur traumatico, ha trasformato la percezione della nazione rispetto alla propria invulnerabilità.


Conclusione

Le riflessioni di Gabriella Tupini trovano riscontro in molte teorie scientifiche e sono applicabili a contesti estremamente variegati, dall'alienazione individuale nella vita quotidiana alla radicalizzazione ideologica. La sua osservazione ci invita a ripensare il modo in cui viviamo la nostra vita, evitando di delegarla a narrazioni esterne e recuperando un senso di autenticità e consapevolezza personale.

Antonio Bruno

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