Confutazione del Paradigma Neoliberale e del Pensiero di Emanuele Felice


 Ecco una confutazione del paradigma neoliberale che attribuisce lo sviluppo di un territorio esclusivamente alla qualità della classe dirigente, tenendo conto dei vincoli strutturali e rispondendo anche alle teorie di Emanuele Felice.

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*Confutazione del Paradigma Neoliberale e del Pensiero di Emanuele Felice*
*Qualità della Classe Dirigente vs. Vincoli Strutturali*
Il paradigma neoliberale suggerisce che se un territorio non riesce a crescere economicamente, la causa principale risiede nella qualità della sua classe dirigente. Questa teoria implica che lo sviluppo sia intrinsecamente alla portata di tutti i territori e che eventuali mancanze siano dovute a difetti di leadership e gestione locale.
Tuttavia, questo approccio ha una visione limitata e non tiene conto dei vincoli strutturali che possono influenzare pesantemente il potenziale di crescita di una regione. I vincoli strutturali includono fattori come la geografia, l'accesso alle risorse, l'infrastruttura, il contesto storico e le politiche nazionali. Ignorare questi aspetti significa sottovalutare l'influenza delle circostanze esterne e delle condizioni di partenza che possono limitare o favorire lo sviluppo di una regione.
*Confutazione dell'Endogenismo Antropologico*
Emanuele Felice, attraverso una prospettiva endogenista, suggerisce che esistano deficit interni alle comunità, come una "tara antropologica", che ostacolano lo sviluppo. Questo punto di vista tende a colpevolizzare le popolazioni locali, insinuando che la loro cultura o mentalità sia il principale ostacolo al progresso.
Questa teoria è problematica perché ignora i molti esempi di territori che, nonostante vincoli strutturali severi, hanno trovato modi per prosperare attraverso l'innovazione, la cooperazione internazionale e le politiche di supporto mirate. Inoltre, la "tara antropologica" non riconosce l'importanza delle influenze esterne e delle disuguaglianze storiche e sociali imposte da fattori al di fuori del controllo delle popolazioni locali.
*Riconoscimento dei Vincoli Strutturali*
Per una comprensione più completa dello sviluppo del Mezzogiorno, è essenziale riconoscere e affrontare i vincoli strutturali:
1. *Infrastruttura*: La mancanza di infrastrutture adeguate riduce la capacità di attrarre investimenti e di promuovere lo sviluppo economico.
2. *Accesso alle risorse*: Le limitate risorse naturali e umane possono restringere le opportunità di crescita.
3. *Politiche Nazionali e Regionali*: Politiche economiche nazionali non sempre allineate con le esigenze locali possono peggiorare la situazione.
4. *Contesto Storico*: La storia di disuguaglianze e sfruttamento può lasciare un'eredità di sottosviluppo difficile da superare senza interventi mirati e supporto esterno.
*La Visione di Romano sulla Decrescita e l'Autocostruzione*
Onofrio Romano propone un'alternativa: la decrescita e l'autocostruzione di civiltà e senso. Egli suggerisce che, invece di cercare di imitare modelli di sviluppo che potrebbero non essere adeguati, il Mezzogiorno dovrebbe valorizzare le proprie risorse interne e costruire un modello di sviluppo più sostenibile e adatto alle proprie specificità. Questa visione enfatizza l'importanza di un cambiamento culturale e sociale che rispetti e valorizzi le peculiarità locali.
*Conclusione*
La confutazione del paradigma neoliberale e delle teorie endogeniste come quelle di Emanuele Felice risiede nel riconoscimento della complessità e dell'interdipendenza dei fattori che influenzano lo sviluppo. Non è sufficiente attribuire la responsabilità del mancato sviluppo alla classe dirigente locale o a una presunta tara antropologica. È necessario un approccio più integrato che riconosca i vincoli strutturali e promuova soluzioni che emergano dalle stesse comunità locali, supportate da politiche adeguate e da un cambiamento culturale profondo.
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