“Please, let me fly away”


 “Please, let me fly away”. Così si chiude la lettera a Babbo Natale che uno studente di Bari ha scritto e appeso al grande albero di Natale, addobbato come da tradizione al centro dell’atrio Cherubini, nel Politecnico. Io ho risposto così a questa lettera:

Caro amico sconosciuto,
Leggo le tue parole con profonda commozione. Permettimi di rispondere non con soluzioni, ma con riflessioni, perché ogni risposta che diamo a noi stessi nasce nel nostro stesso modo di osservare il mondo.
1. "Ho perso quella scintilla di curiosità ed immaginazione."
La curiosità non è qualcosa che perdiamo, ma che si nasconde quando ci sentiamo incompresi o isolati. Ogni esperienza, anche la più dolorosa, può essere il seme di una nuova esplorazione, se ci permettiamo di guardarla con occhi aperti. Domandati: cosa ti ha portato qui? In quale momento hai smesso di percepire il piacere di vivere? Forse lì si cela una risposta.
2. "Gli ultimi 4 anni sono stati abbastanza estremi e sono esausto."
Comprendere il tuo sentire è fondamentale. La vita può diventare opprimente quando ci sentiamo costretti in un sistema che non risuona con noi. Tuttavia, vivere non è una lotta contro qualcosa, ma una danza con ciò che appare. Ti invito a chiederti: quali emozioni si nascondono dietro questa stanchezza? Rabbia, tristezza, solitudine? Questi sentimenti non sono nemici, ma segnali che il tuo sistema di vita chiede un cambiamento.
3. "Non ho più voglia di combattere per una vita diversa da quella considerata 'normale’."
La "normalità" non è un fatto oggettivo, ma un modo di coordinare azioni e significati con gli altri. La tua differenza è preziosa, anche se non appare visibile a chi ti circonda. Ricorda che il senso della vita non dipende dal riconoscimento esterno, ma dal modo in cui scegli di vivere in coerenza con te stesso.
4. "Non verrò mai accettato per il mio percorso, né mai otterrò supporto."
Qui ti invito a riflettere: l'accettazione degli altri è davvero la misura del tuo valore? La vita è una rete di relazioni, ma possiamo sempre scegliere di aprire nuove possibilità di connessione. Trova chi può vedere il mondo con occhi simili ai tuoi; sono certo che queste persone esistono, anche se non sono ancora vicine.
5. "Vorrei che ponessi fine alle mie sofferenze."
Questo desiderio nasce da una profonda solitudine e dal dolore. Tuttavia, sofferenza e gioia sono entrambe parte del vivere. Ti invito a chiederti: quale è il primo piccolo passo che potresti fare per alleviare questa sofferenza? Magari parlare con qualcuno che può ascoltarti con amore, o permetterti di riposare senza aspettative.
6. "Vorrei non essere mai esistito."
La tua esistenza è un dono, anche se ora non riesci a vederlo. Ogni essere umano contribuisce al tessuto della vita, e la tua unicità è una trama insostituibile. Invece di cercare di sparire, prova a chiederti: quale messaggio potrebbe emergere dalla tua sofferenza? A chi potresti raccontare la tua storia affinché si crei un ponte di comprensione?
Ricorda, caro amico, che la vita non è un destino predeterminato, ma un continuo divenire. Ogni momento porta in sé la possibilità di trasformazione. Non sei solo, anche se può sembrare così: ci sono sempre persone, vicine o lontane, pronte a camminare al tuo fianco, se permetti loro di vederti e di ascoltarti.
Con profondo affetto,
Antonio
Di seguito il testo della lettera dello sconosciuto studente
Caro Babbo Natale,
So di non scriverti da un po’, o ai dispiace aver perso quella scintilla di curiosità ed immaginazione che mi spingeva a farlo, anno dopo anno.
Adesso avrei un desiderio un po' particolare, forse diverso da quelli che ricevi di solito, ogni anno ecco, gli ultimi 4 anni sono stati abbastanza estremi e sinceramente, sono esausto. Vivere è diventato estenuante, è non ho più molta voglia di farlo, non ho più voglia di combattere per vivere la vita che desidero diversa da quella considerata 'normale’ da tutti. Non verrò mai accettato per il mio percorso, né mai otterrò supporto dalle persone che ho intorno (mi sarebbe bastato solamente non avere bastoni fra le ruote) e, dunque, cedo che le conclusioni si traggano da sole.
Se possibile, verrei che ponessi fine alle mie sofferenze.
Vorrei potermi addormentare e non svegliarmi più, non essere mai esistito, rimanere un ricordo lontano e vago, che, con il passare del tempo, svanisca come tutti gli altri.
Please, let me fly away.

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