NATALE 1947

 


NATALE 1947

La festa delle famiglie, tanto attesa dai bambini che intorno al presepe liberano le loro gioiose fantasie rosate, proprie dell'infanzia. È la festa delle famiglie che si riuniscono intorno al focolare domestico, vivo di fiamma e avvolto dall'odore delizioso di cibi prelibati. I figli vengono da lontano per trascorrere il Natale accanto alle madri, portando con sé i loro bambini che circondano le nonne e le riempiono di affetto.

Natale. La festa della pace. Il giorno della nascita di Gesù, il Cristo, l'Unto del Signore, il Figlio di Dio. Cristo: l'apripista primordiale dell'amore, della pace, della fratellanza, della carità. Tutti sono figli di Dio.

Natale. Quante mamme oggi non potranno accendere il fuoco nel loro focolare, scaldare le piccole creature tremanti dal freddo, dar da mangiare ai bambini smagriti e tristi.

Natale. Quante mamme, mogli, figlie attendono invano i propri cari dispersi nella guerra, di cui non hanno notizie, ma custodiscono nel cuore sempre la speranza che siano ancora in vita.

Natale. Quanti uomini forti, coraggiosi, onesti, desiderosi di lavorare, ma le avversità di questi tempi calamitosi li costringono all'inattività, disoccupati, che si morderanno le labbra e stringeranno i pugni impotenti, trattenendo le lacrime per l'impossibilità di provvedere ai bisogni più urgenti delle proprie famiglie, cui la miseria e la fame hanno tolto il sorriso anche ai bambini.

Amore, carità, fratellanza umana. Parole prive di significato se chi ha più del necessario non aiuta chi manca persino dell'indispensabile. In questi tempi così difficili per l'umanità, appena uscita da un conflitto senza precedenti per l'enormità delle distruzioni che ha lasciato dietro di sé; in questi tempi di smarrimento morale, depressione spirituale e incertezze economiche, in cui ognuno reclama diritti, spesso più immaginari che reali, e pochi sentono il dovere di adempiere ai doveri sociali, cercando invece di violarli; in questi tempi in cui il mondo intero, e la nostra nazione in particolare, si rinnovano in un fermento sociale tanto pericoloso quanto spaventoso, ma pur sempre fecondo di progresso, il Vangelo di Cristo risuona alto e monito alle genti.

Il concetto del dovere deve essere compreso fortemente in ogni persona se si vuole restaurare la dignità umana. Il dovere è il limite al diritto individuale, come Mazzini ci ha insegnato interpretando umanamente il Verbo divino. Le cupidigie vietate, le brame smodate, le ambizioni inconfessabili che generano sempre violenza devono essere bandite da questa nostra Italia, oggi terra di dolore, sacrifici, miserie e distruzioni, eppure sempre ricca di ardenti passioni rinnovatrici e feconda di lavoratori della mente e del braccio: uomini onesti, modesti, instancabili, austeri, tenaci, che le fazioni condannevoli cercano invano di trascinare nel disordine e nella guerra civile.

Natale, festa della divina natività, festa d'amore oggi e rinascita della nostra Patria.

a.b.

title: La regione salentina : La provincia di Lecce (1947:A. 37, dic., 21, fasc. 39)

shelfmark: E.S. IV 018 1947

library: Biblioteca provinciale Nicola Bernardini - Lecce - IT-LE0098

identifier: CFI0420333

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