Collaborazione contro la competizione: una riflessione sulla teoria di Humberto Maturana

 


Collaborazione contro la competizione: una riflessione sulla teoria di Humberto Maturana

 

Antonio Bruno

 

Humberto Maturana, biologo e filosofo cileno, ha elaborato una visione radicalmente innovativa dell’essere umano e del vivere insieme, centrata sul concetto di autopoiesi e sulle dinamiche relazionali. Tra i molteplici aspetti della sua teoria, il rapporto tra collaborazione e competizione rappresenta un nucleo di straordinaria importanza, soprattutto per comprendere le basi del vivere sociale. Maturana sostiene che la collaborazione sia una condizione naturale degli esseri umani, mentre la competizione rappresenti un elemento culturale che, se non gestito, può compromettere la qualità delle relazioni e della vita in comunità.

 

Competizione e collaborazione: due logiche opposte

La competizione, per sua natura, implica una logica di sopraffazione: si vince solo se qualcun altro perde. Questo meccanismo introduce divisioni, rivalità e una visione del mondo come un luogo di scarsità, dove le risorse, materiali o simboliche, devono essere contese. Secondo Maturana, la competizione è una costruzione culturale che, pur non essendo intrinseca alla natura umana, viene spesso appresa e incentivata sin dall'infanzia. Il linguaggio, le strutture sociali e i sistemi educativi ne diventano i veicoli, alimentando una visione antagonistica che porta a conflitti, isolamento e disgregazione del tessuto sociale.

 

La collaborazione, al contrario, si fonda su una logica di riconoscimento reciproco. Essa presuppone che ciascun individuo sia visto e rispettato come un essere ugualmente degno, con diritti e capacità di contribuire al bene comune. Per Maturana, la collaborazione non è semplicemente un comportamento utile o strategico, ma un’espressione autentica dell’essere umano come animale sociale. La biologia dell’amore, un concetto cardine nella sua teoria, evidenzia che le relazioni basate sull’accettazione, sul rispetto e sulla mutua cura sono il fondamento dell’evoluzione delle comunità umane.

 

La competizione ostacola la collaborazione

Maturana sottolinea come la competizione ostacoli la collaborazione perché frammenta le relazioni e distrugge il senso di fiducia. In un ambiente competitivo, le persone sono spinte a vedere l’altro non come un alleato, ma come un avversario da superare o temere. Questo atteggiamento alimenta sospetto, invidia e un costante confronto, che distolgono dall’obiettivo di costruire qualcosa insieme.

 

Ad esempio, nelle organizzazioni lavorative, un clima di competizione può creare dinamiche tossiche che portano a stress, inefficienza e alla perdita di una visione condivisa. Al contrario, eliminando la competizione si apre lo spazio per il dialogo, l’ascolto e la co-creazione. In un contesto collaborativo, i partecipanti si sentono valorizzati e responsabilizzati, favorendo non solo risultati migliori, ma anche una maggiore soddisfazione personale.

 

La collaborazione come costruzione condivisa

Per Maturana, la collaborazione non è un risultato automatico, ma un processo che richiede consapevolezza e impegno. Essa si fonda su una disposizione etica e relazionale, che implica il riconoscimento dell’altro come uguale in dignità e valore. Questa visione è profondamente radicata nella biologia umana: gli esseri umani, in quanto esseri sociali, sono biologicamente predisposti alla cooperazione. Tuttavia, la cultura può influenzare questa predisposizione, incoraggiandola o reprimendola.

 

La chiave per promuovere la collaborazione risiede nella costruzione di relazioni basate sull’amore e sul rispetto reciproco. Questo significa creare spazi in cui le persone possano sentirsi al sicuro, accolte e libere di esprimersi. In un tale contesto, l’empatia diventa un elemento centrale: riconoscere le necessità e le aspirazioni degli altri ci permette di lavorare insieme verso obiettivi comuni, senza paura di essere giudicati o esclusi.

 

Collaborazione e trasformazione sociale

L’idea di Maturana va oltre la semplice dinamica interpersonale e si estende alla sfera sociale e politica. Eliminare la competizione come principio dominante richiede un ripensamento delle strutture che governano le nostre società, a partire dall’educazione. I bambini dovrebbero essere educati non a competere, ma a collaborare, imparando fin da piccoli che il successo di uno non implica il fallimento di un altro, ma che si cresce insieme.

 

Inoltre, la teoria di Maturana ha implicazioni profonde per affrontare le sfide globali. Problemi come il cambiamento climatico, la disuguaglianza economica e le crisi migratorie richiedono soluzioni collettive basate sulla cooperazione internazionale. La competizione tra nazioni, gruppi o individui non fa che aggravare queste crisi, mentre la collaborazione offre la possibilità di costruire un mondo più equo e sostenibile.

 

Conclusione

La teoria di Humberto Maturana ci invita a riflettere su un tema fondamentale: la scelta tra competizione e collaborazione non è solo una questione di comportamento, ma una decisione che definisce il nostro modo di essere nel mondo. La competizione frammenta, isola e distrugge, mentre la collaborazione unisce, costruisce e trasforma. Per realizzare una società più armoniosa e inclusiva, è essenziale coltivare relazioni basate sul rispetto reciproco, sull’empatia e sull’amore. Solo così sarà possibile liberare il potenziale creativo e umano insito in ciascuno di noi, costruendo insieme un futuro condiviso.

 

Antonio Bruno

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