Spettacolo di canto per fare finta? No! Grazie

 Leonardo: Oggi al coro un amico mi ha detto che quando uno canta da solo è inevitabile che canti, invece quando si canta in coro si può solo muovere le labbra e partecipare a uno spettacolo.

Don: Ah, interessante... e come hai risposto?
Leonardo: Gli ho detto che per me, che amo cantare, partecipare a uno spettacolo solo per fare finta di farlo non ha nessun appeal. Mi è indifferente, e quindi parteciperei solo per fare ciò che mi piace fare, ovvero cantare.
Don: Ah, sì. Ma tu non credi che, a volte, anche il solo partecipare possa avere il suo valore? Anche senza essere il protagonista della scena?
Leonardo: No, non è una questione di protagonismo. È proprio che il canto è per me un'espressione autentica. Se non posso esprimermi nel modo che voglio, a me non interessa.
Don: Hmm. Capisco. Però, diciamo che a volte partecipare a uno spettacolo, anche senza cantare veramente, ti permette di far parte di qualcosa di più grande. Forse è quello che cercava di dire il tuo amico.
Leonardo: Ma per me non è "partecipare" se non canto. È come guardare da fuori. Io voglio essere dentro, non una mera presenza.
Don: E io ti capisco, ma magari, come dire, l'importante è sentirsi parte, anche se in modo diverso. Alla fine, forse, la bellezza sta proprio nel modo in cui ognuno vive la sua partecipazione.
Leonardo: Beh, sì... forse ha ragione. Ma, per me, se non c’è cuore in quello che faccio, non c’è nemmeno bellezza.
Don: Un cuore grande, eh? Ma io ti dico, Leonardo, che quello che conta alla fine è che tu stia cantando, sia da solo o in coro. Il resto è solo... rumore.

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