Diritti e doveri per i cittadini del paese più bello del Mondo


“quando ragionate di politica, non pensate mai che il partito che vi piace rappresenta il Bene, mentre gli altri partiti rappresentano il Male.
La politica non deve essere fonte di divisione tra i giusti e gli ingiusti, tra i buoni e i cattivi.
Perché questo modo di pensare porta solo a fanatismi , che distruggono la convivenza civile e la pace sociale.”

Ieri sera in una cena tra amici abbiamo ragionato della realtà cittadina, dei sostenitori delle liste elettorali e della consuetudine di ripagare gli stessi per l’impegno con incarichi, posti di lavoro o benefit di qualunque tipo.
Io preferisco scegliere le donne e gli uomini che io preferirei amministrassero il paese più bello del Mondo in funzione delle azioni in favore dei cittadini e del territorio illustrate nei programmi elettorali, e della credibilità di chi li ha elaborati.
Posso anche capire che per un amministratore è difficile non essere sensibile alle richieste di un cittadino che si è esposto pubblicamente per sostenere la sua elezione, e che quindi possa accadere che alcuni cittadini siano stati favoriti in alcune circostanze.
Io preferisco pensare che ogni cittadino possa chiedere all’amministratore la risoluzione di un determinato problema che lo vede protagonista, indipendentemente dal fatto di aver sostenuto o meno la sua elezione, ed indipendentemente dal fatto di aver votato la lista in cui si è candidato. Per spiegarmi meglio se io alle elezioni ho votato Pinco Pallo ed invece è stato eletto Tizio e Caio se ho un problema posso rivolgermi certamente a Tizio e Caio pur non avendoli votati. E’ per questo stesso motivo che non trovo alcun problema ad ammettere che è legittimo per il cittadino chiedere ed ottenere la risoluzione di un suo problema personale attraverso l’interessamento di un assessore o del Sindaco.
La stessa cosa è nel caso dei candidati a qualunque carica amministrativa pubblica che hanno un loro problema personale che risolvono attraverso l’incarico amministrativo che ricoprono.
Infatti perché mai lo stesso amministratore, sia esso Consigliere Comunale, Assessore o Sindaco non può comportarsi allo stesso modo di come è consentito a tutti i cittadini?
Io preferisco che le regole siano uguali per tutti. Penso che se si rispettano le regole, che in questo caso sono rappresentate dalla legge, non c’è nessun problema. Quindi se ciò che ottiene personalmente dalle pubbliche amministrazioni un Consigliere comunale, assessore o Sindaco è legale, è del tutto evidente che rappresenta il rispetto di un suo diritto e che non si è in alcun modo leso il diritto di altri cittadini.
Scrivo queste parole perché penso che se tutti siamo d’accordo su queste pochissime affermazioni, non ha senso assistere ai massacri in diretta Tv tra politici che si sfidano a suon di rinfacci di favoritismi e privilegi né al penoso spettacolo della maldicenza in qualunque ambito si sviluppi.
Mi riferisco a tutta la polemica contro la casta, contro quello che viene definito establishment che è una parola che indica l'insieme dei detentori del potere economico e politico, e dei loro sostenitori, che in un paese vigilano sul mantenimento dell'ordine costituito e occupano un posto di rilievo nella vita sociale e culturale.
Io preferisco che nel paese più bello del Mondo chi vigilerà sul mantenimento dell'ordine costituito e occuperà un posto di rilievo nella vita sociale e culturale, e i cittadini che sono i loro sostenitori, quando avranno un problema di qualunque tipo, ovvero se sono disoccupati e cercano lavoro, se hanno un contenzioso con la pubblica amministrazione, se hanno bisogno di una licenza commerciale per aprire un attività oppure se necessitano di una sede per la loro associazione culturale, abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri di ogni altro cittadino che non è stato eletto pur essendosi candidato o che non ha sostenuto la loro elezione.
Antonio Bruno



Commenti

Post popolari in questo blog

Gli esami di Stato del 1976

MESCIU ANTONIU LETTERE MEJU CU LU TIENI COMU AMICU...

Il pensiero filosofico di Humberto Maturana: l'autopoiesi come fondamento della scienza