Il Salone letterario di Vito Pellegrino


C’erano una volta i caffè letterari, adesso c’è il Salone letterario del paese più bello del Mondo. Me ne sono andato via così stasera dopo aver fatto quattro chiacchiere ed essermi fatto tagliare i capelli in un luogo che è in Via Vittorio Emanuele III e che si chiama coiffeur pour homme ma che a me piace chiamare Salone, come si chiamavano una volta . I Saloni dove si radono le barbe e si tagliano i capelli sono luoghi maschili  ed è bellissimo tornarci ogni tanto. Io frequento il Salone di Vito Pellegrino. In questo luogo speciale ci sono andato di sabato che è per me festivo e nei giorni feriali e sempre, l’attesa è stata scandita da discussioni, proposte, analisi sugli argomenti più disparati: etica, morale, sport, costumi, religione, popolazioni extracomunitarie e comunitarie, politica e umanità varia. Il livello delle discussioni è sempre altissimo e le opinioni che vengono espresse sono le più disparate, contraddistinte da grande diversità di vedute e, allo stesso tempo, dal rispetto per tutte le opinioni che vengono espresse in quel luogo. Una civiltà che appare in tutto il suo splendore e che può essere respirata varcando la soglia del Salone di Vito.
Lui fa il gran cerimoniere e impreziosisce i dialoghi con aneddoti e racconti oltre che con le sue sempre autorevoli opinioni.
Il Salone di Vito Pellegrino, ad opinione dei presenti di stasera, è possibile definirlo Salone letterario perché si presenta un po’ come i Caffè letterari ottocenteschi.
Il Salone Letterario di Vito Pellegrino in Via Vittorio Emanuele III a San Cesario di Lecce è un vero e proprio spazio interculturale, in  questo luogo si coniuga un Salone da barba e capelli a tematiche specifiche, è uno spazio di ritrovo e relax ma anche un “luogo culturale” in cui prendono vita focolai di scambio di idee.
Una forma di comunicazione ibrida che consente di far integrare un servizio artigianale con attività culturali, in cui chi produce arte e cultura è a contatto diretto non solo con chi la fruisce ma anche con chi la distribuisce.
L’idea dell’amico presente stasera, che non nomino perché non so se desidera che io lo faccia, prende spunto dagli antichi caffè ottocenteschi, circoli letterari e culturali dove si incontravano letterati e artisti per discutere delle ultime tendenze culturali e per presentare le loro opere, intorno ad un tavolo, sorseggiando un caffè o un thè.
I caffè letterari di una volta erano ambienti sofisticati ed elitari, l’idea che è venuta al mio amico stasera, quella di definire salone letterario quello di Vito Pellegrino,  è quella di un luogo che non desidera essere esclusivo e adotta di base il principio molto più popolare di creare spazi di confronto e di riflessione attorno magari a un amico che sta radendosi la barba o che si sta facendo tagliare i capelli prima di essere oggetto delle stesse attenzioni di Vito.
L’idea di questo mio caro amico ha dato vita a un laboratorio culturale permanente nel paese più bello del Mondo ed io sono davvero onorato di poter farne parte ogni volta che varco quella soglia.

Antonio Bruno

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