Noi siamo umani e non ci piace frequentarci per ottenere qualcosa in cambio

 


Noi siamo umani e non ci piace frequentarci per ottenere qualcosa in cambio

Non c’è nessuna ipocrisia nel sentimento che aleggia nell’aria stasera, dopo la vigilia, dopo il pranzo di Natale.

Il sentimento che aleggia nell’aria, che alberga nelle speranze e che desideriamo ardentemente sia ricambiato dalle persone che frequentiamo è il desiderio di vedere che noi stessi insieme alle persone con cui desideriamo trascorrere le feste natalizie, coordiniamo le nostre azioni e le nostre emozioni, quando siamo insieme nelle nostre case o nelle loro case a passare insieme questi giorni di festa, per il piacere di farlo, senza aspettarci altro beneficio che quel piacere.

Questo sentimento, questo desiderio noi desidereremmo si estendesse a tutta la comunità con cui conviviamo.

Questo è IL VIVERE UMANO.

Tutto ciò che invece facciamo perché ci aspettiamo di ricevere qualcosa in cambio APPARTIENE ALLO SCAMBIO ma non alla convivenza umana.

La convivenza sociale è un dominio cognitivo. LO SCAMBIO è un altro diverso dominio cognitivo.

I cittadini si aspettano, sperano, che i prescelti con le elezioni abbiano comportamenti del DOMINIO COGNITIVO DELLA CONVIVENZA SOCIALE.

I candidati alle elezioni, ATTRAVERSO DISCORSI EQUIVOCI CHIEDONO DI OTTENERE LA RESPONSABILITA’ per avere comportamenti del dominio cognitivo della convivenza sociale.

La delusione deriva dal fatto che, invece i prescelti che hanno fatto intendere che avrebbero avuto comportamenti del dominio cognitivo della convivenza sociale mettono in atto comportamenti del dominio cognitivo dello scambio.

A titolo d’esempio è come se un uomo che inizia una relazione con una donna, lasciasse intendere di esserne innamorato, invece dopo aver ottenuto quanto da lui desiderato, regalasse alla gentile signora, che si è a lui concessa perché lo credeva innamorato, un costosissimo diamante senza però mai convivere con lei.

Il comportamento dell’uomo in questione è certamente DISONESTO perché lascia intendere una cosa mentre in cuor suo ha intenzione di farne un’altra.

Osservo le conversazioni di questo tempo che sono finalizzate a trovare il modo di stare insieme per occuparci della redistribuzione della ricchezza ATTRAVERSO LA DEMOCRAZIA. Le conversazioni che osservo sono equivoche perché generano confusione. I prescelti lasciano intendere di voler avere dei comportamenti nel dominio cognitivo della convivenza sociale e poi parlano di scambio, che come dimostrato appartiene ad un altro dominio cognitivo.

Storicamente, da quando ho memoria, è stato fatto sempre così. In questo modo l’esito non può che essere identico a quello che c’è stato storicamente. In presenza di circostanze specifiche l’esito è sempre inevitabile.

Buona riflessione

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