25 Aprile 2020- Liberazione dal desiderio di dare al capo pieni poteri



È vero nel ‘900 in Italia c’è stato il fascismo, una dittatura in cui una ristretta oligarchia, ha dominato quasi indisturbata sino a quando non ha perso la seconda guerra mondiale.
Il regime violento e oppressivo aveva ridotto le libertà dei cittadini al punto da non consentire espressioni di pensiero diverse da quello fascista.
Sino ai primi anni di questo nuovo millennio il mio barbiere era il compianto Lillino Fiore, aveva il Salone a San Cesario di Lecce in Piazza Garibaldi. Lillino mi raccontava che siccome suo padre era comunista, quando qualche personalità fascista doveva venire a Lecce, i carabinieri si recavano a casa sua e prelevavano suo padre trattenendolo in custodia cautelare presso la Caserma dei Carabinieri di San Cesario.
Oggi festeggiamo ciò che pochissimi cittadini italiani hanno fatto nel Nord del paese e che tutti abbiamo studiato a scuola come “la resistenza”.
A Lecce non c’è stata la resistenza perché il Re Vittorio Emanuele III, abbandonata Roma e il fascismo, pensò bene di collocarsi a Brindisi eleggendo Badoglio a Capo del Governo e chiudendo così i conti con il fascismo.
Nemmeno la sua decisione di abdicare salvò la Monarchia perché il 2 giugno 1946, la schiacciante maggioranza dei cittadini del Nord, decretò la fine della Monarchia in Italia preferendole la Repubblica. Al Sud la maggioranza dei cittadini votò per la Monarchia.
Oggi in Italia per legge è impossibile costituirsi in partito fascista infatti l'apologia del fascismo, nell'ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall'art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione.
Ma possiamo dire che il fascismo con la sua pretesa di dare tutto in mano a pochi cittadini che fanno i capi sia un desiderio scomparso nell’immaginario dei cittadini italiani?
Riflettiamo insieme. Non c’è per caso un forte consenso nei riguardi di Salvini che l’estate scorsa chiedeva pieni poteri? Se vi guardate intorno tra i vostri parenti e familiari, per caso vi viene in mente di qualcuno di loro, o di voi stessi, che avete invocato la stessa cosa?
Ecco quel desiderio di dare tutto il potere a pochi perviene dalla cultura patriarcale che tuttora è quella che pratica la stragrande maggioranza dei cittadini italiani e del Mondo.
Oggi non potremo uscire di casa per recarci nei luoghi della “liberazione” a festeggiare il 25 aprile, perché c’è il lockdown (in italiano i termini più adatti per tradurlo sono "isolamento", "blocco") e quindi vi invito a riflettere con me su questa ricorrenza.
Quando l’anno scorso siamo andati a festeggiare il 25 aprile e, nello stesso tempo, abbiamo sperato che a Salvini fossero dati pieni poteri, ci siamo sentiti in una contraddizione di comportamenti?
Non vorrei essere frainteso, Salvini rappresenta la cultura patriarcale, ed è quindi alla cultura che simboleggia che è rivolta la mia riflessione. Voglio dire se è compatibile e coerente festeggiare la liberazione dal Nazismo e dal Fascismo e contemporaneamente sperare in un governo affidato a Salvini a cui dare pieni poteri.
Mi piacerebbe che questo 25 aprile 2020 servisse a riflettere su questo, sulla mancanza della democrazia nel nostro Paese, sul desiderio di avere un governo Salvini con pieni poteri del 30% dei cittadini intervistati nei sondaggi.
Buon 25 aprile di riflessione a tutti, soprattutto a tutti quelli che desiderano che a Salvini siano dati pieni poteri.

Antonio Bruno Ferro


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