La fede sullo sfondo per salvare vite umane


Ho letto con attenzione il post di Giancarlo Ciricugno che invita tutti a restare in casa, e immediatamente mi è venuta in mente la foto dell’altare della Chiesa Madre di San Cesario di Lecce che circola in questi giorni su questo Social Network.
Mi sono fatto delle domande e mi farebbe piacere che alle stesse rispondessero anche le persone presenti in quella foto. Ecco le domande:
1.       Quali erano le intenzioni di chi ha deciso di postare quella foto su Facebook rendendola pubblica?
2.       Le persone presenti nella foto hanno pensato a quali emozioni sono emerse nei cittadini di San Cesario di Lecce che hanno visto quella foto?
Provo a rispondere io alle domande che mi sono fatto
Circa la domanda 1
L’unica cosa che posso pensare che volessero testimoniare questi nostri concittadini è la fede. Per contribuire alla missione evangelizzatrice della Chiesa Cattolica Apostolica Romana hanno postato su Facebook quella foto.
Circa la domanda 2
Siccome io professo la stessa fede, vedere la foto mi ha suscitato ammirazione per quelle persone che in questi tempi così difficili e cupi, con coraggio, testimoniano la propria fede. Mi chiedo però, e lo chiedo a voi che eravate nella foto, per quale motivo non avete pensato che anche altri avrebbero potuto voler fare altrettanto. Magari con le opportune attenzioni, ovvero scaglionando la presenza a scadenze di un’ora, si sarebbero potute ottenere altre testimonianze.
Oltre ad essere credente, quindi entusiasta della foto di cui trattasi, sono anche cittadino di questo Comune. Nel mio incarico di cittadino, in questo dominio cognitivo, ho riflettuto sulle regole, per intenderci quelle richiamate nel post di Giancarlo Ciricugno. Siamo martellati da messaggi insistenti che pregano tutti noi, credenti e non credenti, di restare a casa. Ecco perché mi sono detto che, per questa circostanza, è molto opportuno che la fede resti molto sullo sfondo, per non far venire voglia a quelli come me che vogliono testimoniarla, per far desistere quelli come me dall’ uscire per recarsi presso la Chiesa Madre e chiedere di essere ritratto sull’altare maggiore onde testimoniare la propria fede. E lo dico perché tutti noi oggi abbiamo la responsabilità di fare tutto quanto ci è stato detto di fare, per non infettarci e rischiare di perdere la vita e per evitare, infettandoci, di mettere a rischio la vita di altre persone.
Cordialmente
Antonio Bruno Ferro

IL POST DI Giancarlo Ciricugno

“LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”. Come la maggioranza dei miei concittadini e degli italiani, io resto a casa. Come ho sempre fatto rispetto la legge e, nell’attuale congiuntura, le norme che impongono il DISTANZIAMENTO SOCIALE. La scienza ha spiegato che, in assenza di specifiche terapie farmacologiche, l’unico modo per frenare l’ondata del contagio è restare a casa; uscire solo in caso di necessità. Dall’8 marzo sono uscito solo due volte per fare la spesa. Ho seguito scrupolosamente le indicazioni di legge. Dai giornali e da alcuni post leggo che c’è , invece, CHI TRASGREDISCE le restrizioni previste dal decreto. Disapprovo tali comportamenti, soprattutto se posti in essere da rappresentanti delle Istituzioni. Sui social c’è l’inflazione di video, dirette streaming e foto che ci propongono assembramenti di amministratori locali che si fanno immortalare in attività non riconducibili a quella strettamente istituzionale al tempo del coronavirus. Come nel caso della partecipazione alle funzioni religiose. Sulla stampa di oggi viene riportata la notizia delle multe elevate dai Carabinieri a parroco, sindaco e consiglieri comunali di un Comune della nostra provincia. per aver partecipato alla Via Crucis del Venerdì Santo. Non ho parole, soprattutto perché ho seguito in televisione il Santo Padre officiare in una piazza deserta.RINUNCIO commentare e mi limito a offrire la riflessione su : “ la legge è uguale per tutti” principio che i rappresentanti delle Istituzioni dovrebbero tenere presente. Sempre.

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