Amicizia COMUNITICA: la responsabilità di informarsi e conversare



Leggere sul settimanale Left l’intervista sull’amicizia maschile è stato come quando s’accende una lampadina e ti fa vedere chiaro ciò che prima era confuso. L’intervistatrice è Simona Maggiorelli direttrice del settimanale Left in edicola dal 10 aprile 2020 e il pezzo è sul libro di Pietro Del Soldà “Sulle ali degli amici, una filosofia dell’incontro” (Marsilio).
Il libro non tratta della carità, amore per tutta l’umanità, ma tratta dell’amicizia che è riservata a quelle persone del tuo stesso genere, con cui condividi quel comune sentire, che ti fa provare benessere quando stai conversando di “quello che esce” spontaneamente.
Non si tratta di fare incontri casuali, quelli si possono sempre fare, ma non è la stessa cosa dell’amicizia. E l’amicizia è l’unico ambito, nel quale condensare anche l’impegno per la Comunità, la polis greca da cui politica.
Però siccome questa parola oramai è identificata come “potere” ci vorrebbe un’altra parola per indicare quello che sto descrivendo. Ad esempio Comunitàitica – oppure contraendo COMUNITICA.
E COMUNITICA è diversa da politica. Mi capite adesso? Io sto descrivendo una relazione sociale per cui ci si incontra e si discute, si conversa, di quello che ha detto Giuseppe Conte, di quello che pensi, di quello che fanno nel paese in cui vivi. La COMUNITICA è questo. Conversare perché dalle conversazioni si generano accordi.
Perché mai chi a San Cesario di Lecce, ha partecipato alla conversazione sull’assegnazione dei buoni spesa e sulle criticità di rapporti tra i prescelti, ha la consapevolezza che è stata quella conversazione a generare l’accordo che oggi è sotto gli occhi di tutti?
Posizioni in contrasto, opposte, in competizione le une con le altre così come sono in competizione i prescelti che, come per incanto, si trasformano in un ACCORDO. Questo è accaduto. E chi ha partecipato alla conversazione, con umiltà, senza farsene alcun vanto, è consapevole che quell’accordo è stato generato per davvero dalla conversazione di questi giorni.
Il bello dei Social Network, è che in questo luogo le parole sono scritte e non accade come nei discorsi, che possano evaporare e cadere nell’oblio. Tutti possono andare a rileggere e poi osservare quel momento preciso in cui gli ex contendenti fanno due comunicati, separati fisicamente, ma nello stesso identico luogo dei significati.
E il significato di quei comunicati, di quelle parole scritte, è accordo. E quell’accordo i prescelti sono consapevoli che è stato possibile perché dei cittadini hanno esercitato la responsabilità di informarsi e di promuovere una conversazione.
I cittadini che hanno partecipato alla conversazione, hanno esercitato la responsabilità che gli proviene da essere componenti della nostra Comunità. La responsabilità di questi cittadini si è concretizzata nell’informarsi e conversare.
Questa conversazione ha trasformato tutti quelli che vi hanno preso parte. Nessuno di noi è lo stesso a prima della conversazione.
E a questo punto, vi prego di seguirmi con maggiore attenzione, perché quelli che hanno partecipato alla conversazione e che si sono trasformati, che sentono come un languore di un volerne imbastire altre, insomma quelli che provano piacere a pensare a conversare nuovamente, sono candidati a divenire amici.
Un’amicizia COMUNITICA che può anche trasformarsi in un gruppo di prescelti con le elezioni a cui i concittadini affidano la responsabilità del Comune di San Cesario di Lecce.
Ma questa è un’altra storia che per adesso non mi va di raccontare.

Antonio Bruno Ferro





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