Destra o Sinistra? A che serve vincere quando è impossibile farlo se non c'è qualcuno che perde?



Il dibattito che ha fatto risuscitare le vecchie categorie della destra e sinistra è iniziato con un'astrazione del Presidente Massimo D'Alema che ha reso pubblica in un convegno a Roma lo scorso 26 marzo 2019. L'astrazione è la seguente:
“ Mentre il Pd si spostava verso il centro, il centro non c'era più, la società si radicalizzava, tra l'altro per una globalizzazione mal governata. Il Pd andava verso il nulla e nel nulla è precipitato. Salvini si è mosso nella direzione in cui si muoveva la società'".
Sul piano tattico è una analisi assolutamente condivisibile. Tradotto significa che per conquistare il potere si devono vincere le elezioni e per vincere è assolutamente necessario caratterizzarsi fortemente in comportamenti che suscitano forti emozioni. Ma come farlo? E soprattutto perché lo si dovrebbe fare?
Per tentare di dare una risposta a queste domande bisogna prima rispondere a due domande che sono quelle che seguono:
In quale direzione è andato il Ministro Matteo Salvini nel dopo elezioni del 4 marzo 2018?
In quale direzione è andato il Movimento 5 stelle prima delle elezioni del 4 marzo 2018?
Basta riflettere.
Prima delle elezioni del 4 marzo 2018 il Movimento 5 stelle ha chiesto il consenso in nome dell'onestà e della trasparenza per escludere, per “fare fuori”, tutti quelli che avevano governato sino ad allora. Questo gli ha fatto intercettare gran parte dell'elettorato facendo diventare il Movimento 5 stelle il primo partito d'Italia.
Dopo la formazione del governo Movimento 5 stelle – Lega, è accaduto e continua ad accadere che il Ministro dell'Interno Matteo Salvini chiede ogni istante il consenso in nome di un motto “prima gli italiani” per escludere, per “fare fuori”, prima di tutto l'Unione Europea che ci impedisce di crescere economicamente perchè abbiamo troppo debito pubblico e anche per la presenza in Italia degli immigrati che invadono il Paese frenandone la crescita.
Osservo che nella fase pre – elettorale l'emozione che ha determinato il successo del Movimento 5 stelle è stata la vendetta per il risentimento nei riguardi di tutte le forze politiche che negli anni hanno governato il Paese.
Osservo altresì che nella fase del governo giallo – verde l'emozione che determina ad ogni sondaggio il successo nelle intenzioni di voto della forza politica della Lega è la vendetta per il risentimento nei riguardi di Francia e Germania, percepiti come i Paesi che dettano legge in Europa e che obbligano l'Italia a realizzare politiche di austerità e l'emozione della paura per la presenza degli immigrati che sbarcano in Italia e rimangono nel nostro Paese perché Francia e Germania non intendono far arrivare una parte di loro nei loro territori.
Quindi all'astrazione del Presidente Massimo D'Alema che osserva l'estremizzazione delle scelte degli elettori posso aggiungere la mia astrazione che ipotizza che tale estremizzazione sia la conseguenza di due emozioni: la vendetta e la paura che prevalgono nella maggior parte dei cittadini del nostro Paese.
Ma vendetta e paura sono proprie della cultura della concorrenza, dell'esclusione e della rivalità che è presente da sempre nel Mondo occidentale e che fa dire candidamente a tutti che la vita democratica è fatta di lotta politica tra oligarchie che si alternano al potere per avere il dominio sulle persone umane. Ma ciò non corrisponde a quanto accade in quanto non vi è democrazia ma alternanza al potere tra oligarchie.
Sul piano tattico il Presidente D'Alema ha indicato che per poter sconfiggere Salvini, nella lotta tra oligarchie per la conquista del potere, bisogna intercettare emozioni che rassicurino gli italiani di più rispetto a quello che fanno le emozioni interpretate e alimentate dal Ministro Salvini. Ma quali siano queste emozioni in grado di far convergere la maggioranza degli italiani, il Presidente D'Alema, non l'ha detto. Anzi sempre nel convegno a Roma lo scorso 26 marzo 2019 si è chiesto: “C’è un gruppo dirigente della sinistra in grado capire la società? E poi ha concluso con una indicazione tattica “’Si vince al centro' oggi è formula che non funziona più, con Salvini non siamo di fronte a una breve stagione, lui potrà gestire in modo egemonico la crisi dell'alleato Cinque Stelle".
Ma io mi chiedo e chiedo al Presidente Massimo D'Alema perché dovrebbe vincere un gruppo dirigente di sinistra? Naturalmente lo dovrebbe fare per escludere il Ministro Salvini e gli altri italiani che fanno parte del suo manipolo deciso di donne e uomini. Ma perché contrapporre ad una oligarchia che si autodefinisce di destra un'altra oligarchia che si autodefinisce di sinistra? Che cambia per tutti i cittadini se le elezioni servono solo a cambiare nome al Re?
Non è questa la strada alternativa alla vendetta e alla paura. Invece suggerisco sommessamente che vince chi non lotta, vince chi non si pone il problema di vincere, perché la vittoria impoverisce la società, esclude interi settori della società.
La mia proposta è di iniziare a collaborare con chi governa, chiunque sia, a qualunque partito o movimento appartenga. Collaborare da qualunque ruolo per favorire in ogni modo la formazione della Comunità degli Umani.
E questo sarebbe il modo migliore di smetterla con la lotta, di smettere di “fare fuori”, di escludere. Nessuno è escluso, siamo tutti umani nell'unica società detta Umanità.
Come ottenere ciò che propongo? E' solo una questione di desiderio, basta desiderarlo sinceramente

Antonio Bruno Ferro





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