C'ERA UNA VOLTA IL PATRIARCA

 

C'ERA UNA VOLTA IL PATRIARCA

Purtroppo, bisogna riconoscere, con profondo rammarico, che la cosiddetta "Fiera te la stiddhra" è stata un fallimento. In origine la festa nasce come mostra artigianale a cui si lega la figura del Santo: protettore degli artigiani. La manifestazione mira ad esibire i prodotti artigianali e la conseguente vendita. Nel corso degli ultimi anni questo evento è venuto sempre meno, fino a mancare completamente. Salvo la fugace apparizione dell'associazione Ausapieti, che in queste ultime edizioni hanno mantenuto in piccola parte la tradizione, il resto è stato una delusione. Insomma, a nostro modesto ma giusto avviso, la manifestazione è da ripensare e ripresa in futuro sotto un'altra ottica. Non se la prendano gli addetti ai lavori, la nostra è solo una constatazione, un dato di fatto visibile a tutti, e difficile da confutare. Una critica costruttiva, dunque, atta a migliorare, nonché a risolvere un'agonia protratta negli anni; e per evitare pure che al Patriarca Giuseppe venga sottratto il suo ruolo, cioè il patronato per cui egli è sorto e donato.
Aspettando questa ipotetica rinascita, auguriamo a tutti voi il bene possibile, consci dell'impegno e passione che comunque trasmettete da sempre alla festa.
Per il momento la Chiesa chiude i battenti e si apparta decorosamente.
  • Pasquale Fortunato
    Penso che non sia colpa dei componenti del comitato, che comunque dovrebbero essere sempre ringraziati per il loro impegno, ma dello scadimento culturale e sociale che ormai, da diversi anni, sta vivendo la nostra comunità.
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  • Anna Rollo
    Alla fine....come fai la sbagli....🤔
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  • Antonio Spedicato
    In parte non credo che sia colpa degli addetti ai lavori certamente non si può fare fede a quello che si faceva trent'anni fa' le abitudini e i tempi sono cambiati.........però andare lunedì sera in piazza e trovare tutto spento come se la festa era già finita la scorsa settimana mi sembra un po' esagerato 😞
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    • Pasquale Fortunato
      Purtroppo il paese è ancora morto.
      Ci vorrà tanto impegno e tanto tempo per farlo rivivere un pò.
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      • Antonio Spedicato
        Pasquale Fortunato dispiace dirlo ma purtroppo è la verità.........basta vedere nella nostra vicina lequile il martedì di Pasqua quanta gente c'era per il solo cambio delle bandiere alla statua di San Vito martire in piazza
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      • Pasquale Fortunato
        Dispiace anche a me, ma ho la sensazione che nel nostro paese la gente non si voglia più bene e non esce neanche da casa per incontrare qualche amico, anche per scambiare una parola.
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  • Maurizio Bruno
    Secondo me,le "critiche costruttive",ogni tanto, dovrebbero essere accompagnate da qualche nuova proposta, che non per forza deve nascere dal comitato feste o dall'amministrazione comunale, ma può essere anche messa in gioco ,da un qualunque cittadino.Sinceramente, a me ,quest'anno, vedendo la festa ,mi ha colpito più l'emozione di rivedere la gente in piazza,di quell'aria di normalità, che dopo 2 anni di pandemia sembrava "strana",se così possiamo dire .Della serie:Na fiata tecimu ca alla chiazza nun cete n'anima, na fiata ca nun ci suntu locali ca attiranu li giovani.E basta ,sempre a screditare!Ma ci siamo chiesti mai ,cosa facciamo noi per migliorare il paese ?Ha ragione Anna Rollo a dire così!
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  • Marilena Lezzi
    Le persone che a.san.cesareo non escono in piazza però escono nelle altre piazze prendono il caffè è il gelato a Lequile a Lecce vanno al mercato a Lequile o a Lecce ma nella nostra piazza no non sono le tradizioni che svaniscono siamo noi paesani che non le rispettiamo non amiamo il nostro paese
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  • Antonio Zoretti
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    Sono gli artigiani che mancano. La festa è nata per loro...
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  • Antonio Zoretti
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    Infatti, non ho addossato nessuna responsabilità al Comitato Feste, né additato qualcuno in particolare. Anzi, ho lodato l'impegno loro profuso per tanti anni. Il problema resta la quasi totale mancanza di artigianato, per cui la manifestazione è nata … 
    Altro...
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  • Stefano Pisanò
    In altre parti del territorio salentino l’artigianato esiste...eccome se esiste...!!!! Chiaramente, ha un senso produrre ed esporre le proprie creazioni, se dalla parte del cittadino, in questo caso del paesano, si riscontra un pur minimo interesse!!! Purtroppo, mi spiace dirlo, il nostro paese soffre, è una mia vaga sensazione, di una sorta di complesso di superiorità, che stupidamente e puntualmente fa capolino durante questi eventi...., ma perché????
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  • Antonio Zoretti
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    Certo. L'artigianato è fiorente in tutto il Salento, soprattutto oggi con il turismo che ricerca proprio un souvenir da portare via. Forse è difficile portare qui gli artigiani, forse...
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  • Davide Taurino
    Dico la mia, banalmente: beninteso che molti di quei commercianti non esistono più, si aggiunga che, a seconda di quale giorno cade il fine settimana, se ci sono altre fiere in giro, in paesi commercialmente più redditizi, preferiscono andare ad esporre altrove. Molti come si suol dire «anu fatta la cruce», visto che ogni anno ci si è messo anche il meteo, arrivato a fare persino danni, come una specie di maledizione (ma per dire eh). E anche questi giorni, non è che sono stati proprio dei migliori. Il comitato più di quanto ha fatto non poteva fare: per i miracoli so che si stanno attrezzando, ma ancora non sono pronti.
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  • Gianni Spedicato
    Avete provato a passare lunedì mattina da caprarica, credo che commercianti e artigiani stavano lì, è in buona pace anche parte dei nostri concittadini
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  • Patrizia Rollo
    Devono spostare la festa quando coincide con la madonna della stella e san marco
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    • Alessandro Spedicato
      Patrizia Rollo la festa di San Giuseppe, come anche quella della Madonna della Stella o altre feste limitrofe (vedi Surbo) si sono da sempre celebrate dopo la Solennità della Pasqua. Essendo Pasqua una festa mobile e non fissa come il Natale variano anche le feste ad essa legate. Anche la festa di San Cesario stesso, a Luglio, coincide la maggior parte degli anni con la festa di Santa Cristina a Gallipoli. Spostare eventuali feste per non farle coincidere con alte feste andrebbe a danneggiare il rituale e la tradizione che si cela dietro alla decisione di inserire queste feste e fiere negli anni passati
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  • Antonio Vergallo
    Io tempo fa ho organizzato all'interno della fiera, negli ex locali della scuola elementare Damiano Chiesa, la fiera dell'agroalimentare e dell'artigianato che è stato un successo. Poi non ho trovato collaboratori ed ho lasciato perdere.
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  • Maria Greco
    Secondo me prima d cambiare le modalità bisognerebbe cambiare proprio gli atteggiamenti d noi paesani i quali siamo solo capaci d criticare e snobbare le iniziative per poi invece partecipare e lodare quelle degli altri Paesi
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  • Antonio Zoretti
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    Infine: fare la festa senza gli artigiani è come fare un matrimonio senza gli sposi.
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  • Antonio Russo
    Stefano Pisanò ...a stu paise l'unicu artigianu ca ha rimastu te visitare...ete lu scarparu in Via Dante...risparmiateli dri 50/60 km..ca lu gasogliu stae caru🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
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  • Vivian Hathan
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    T.ME
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  • Antonio Bruno
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    Antonio Zoretti 
    congratulazioni
     sino ad ora 1.100 visualizzazioni
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    • Antonio Zoretti
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      Antonio Bruno spero che quando mi visualizzano dal vivo che non mi picchino... aaaahhhhhhhh che qualcuno forse ha male interpretato
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      • Antonio Bruno
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        Antonio Zoretti il tuo post è elegante e costruttivo. Il potere di fare lo ha solo il legale rappresentante ed è lui che dovrebbe chiamarti, non per picchiarti naturalmente 
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  • Antonio Bruno
    Amministratore
    Per quanto riguarda le proposte del post spetta alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana nella persona del locale rappresentante, l’onere e l’onore di tutto.
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    • Antonio Zoretti
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      Antonio Bruno W la Chiesa W la Croce tutto il potere a Don Gino...
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      • Antonio Bruno
        Amministratore
        Antonio Zoretti La chiesa è strutturata come una monarchia assoluta, non esiste la democrazia, non può esistere poiché si basa su una fede ovvero su dei presupposti che non sono oggetto né di riflessione e tantomeno di discussione, non possono essere messi in discussione
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