C'est l'argent qui fait la guerre (*)? NO! Si fa la guerra perché si è nel disagio e conseguentemente per ottenere il benessere

 

C'est l'argent qui fait la guerre (*)? NO! Si fa la guerra perché si è nel disagio e conseguentemente per ottenere il benessere
Massimo Gramellini ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano Corriere della sera di oggi 14 ottobre 2023 e gli fa eco Stefano Feltri che ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano La stampa di oggi 14 ottobre 2023.
Ci ho riflettuto e sono giunto alla conclusione che l’emozione che ha informato entrambi i colleghi sia stata la vergogna. Voglio dire che Feltri e Gramellini, osservando ciò che hanno descritto si sono vergognati e gli articoli che hanno scritto sono un giudizio ma non descrivono come fanno quello che stanno facendo le persone i cui comportamenti sono giudicati.
C’è chi manifesta nelle strade e c’è chi non manifesta per le strade. La guerra porta sempre con sé un desiderio di salvare chi di guerra può morire. La persona scende in piazza, nell’ansia di evitare che a morire di guerra, sia lei stessa. Proprio così manifesta per scongiurare che a morire di guerra sia la stessa persona che manifesta. Perché tutti sappiamo che può accadere a tutti noi di essere coinvolti in una guerra.
La scienza ha dimostrato che gli esseri umani sono pacifici e che, allo stesso tempo, possono essere violenti per uscire dal disagio ed ottenere il benessere.
Lo scrivo perché a furia di parlare di disagio, non pensiamo al benessere che desideriamo. Voglio dire che un popolo, se vive nel benessere, non uccide un altro popolo che vive nel benessere. È un popolo che vive il disagio che uccide il popolo che vive nel benessere. nel tentativo di impossessarsi dei mezzi materiali, che secondo l’opinione del popolo nel disagio, permettono a questo secondo popolo quel benessere.
Ed ecco il processo della guerra: io voglio stare bene; i mezzi materiali che mi farebbero stare bene non li ho; mi guardo intorno e vedo che tu hai i mezzi materiali che ti fanno stare bene; io te li chiedo; tu non me li dai; io te li sottraggo con la violenza.
È il danaro che fa la guerra è un proverbio fuorviante. Si fa la guerra perché si è nel disagio e conseguentemente per ottenere il benessere.
E allora se il processo non desiderabile e non desiderato che ci fa comportare in modo da uccidere un'altra persona è questo, la domanda è: che cosa dobbiamo fare per non uccidere un'altra persona?
La risposta emerge spontanea: tutti noi esseri umani dobbiamo vivere nel benessere.
Buona riflessione
(*) L'argent fait la guerre ‹larˇ∫ä′ fè la ġèer› (fr. «il denaro fa la guerra»). Frase spesso citata (anche nella forma c'est l'argent qui fait la guerre, cioè «è il denaro che ecc.», l'una e l'altra però ignote in Francia), modificazione di quella originaria francese l'argent est le nerf de la guerre


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