Federica Angeli ovvero “per non mettere in pericolo di vita chi disubbidisce, chi non si sottomette”


Federica Angeli ovvero “per non mettere in pericolo di vita chi disubbidisce, chi non si sottomette”


Ieri sera a Lecce, Teatro Paisiello,  Federica Angeli ha raccontato il potere della malavita con il quale si è confrontata a Ostia. L’ha fatto perché è giornalista e per questo racconta sul giornale “La Repubblica” ciò che scopre. Federica Angeli ha raccontato cosa è il potere di alcune famiglie di Ostia che determinava l’omertà della gente e di conseguenza il loro spadroneggiare dappertutto, mettendo becco su tutto, determinando tutto e lo ha fatto nonostante le minacce che hanno riguardato lei ma anche la sua famiglia e soprattutto i suoi tre figli.
Perché lo ha fatto? E’ il suo lavoro e, secondo me, non intende sottomettersi ed ubbidire al potere della malavita proprio perché il suo lavoro è quello di giornalista di cronaca nera e, se l’avesse fatto, se si fosse sottomessa, non avrebbe potuto più continuare a fare bene il suo lavoro.
Il marito quando stava per uscire di casa per raccontare di un tentato omicidio proprio sotto casa sua, ha tentato di trattenerla. Ma lei gli dice che vuole andare, che vuole fare il suo lavoro.
Ezio Mauro, direttore de “La Repubblica”, le toglie l’inchiesta perché consapevole che la vita di Federica Angeli era in pericolo e, nonostante tutto, Federica Angeli, continua a scrivere sui social network.
Federica Angeli voleva scrivere quello che pensava, quello che aveva osservato. Lo voleva dire a tutti raccontando ciò che sapeva perché è il suo lavoro. Federica Angeli è una giornalista, vuole fare bene il suo lavoro.
Mi sono chiesto se si sia fatta la domanda: “Se scrivo quello che desidero, potranno esserci conseguenze per le persone che conosco e a cui voglio bene?”
Ieri a Lecce ha detto che la domanda se l’era fatta, e che la risposta era stata che di conseguenze non ce ne sarebbero state e che, invece, ci sarebbero state conseguenze per i suoi figli, se non avesse scritto, se non avesse raccontato ciò che aveva scoperto.
Ha fatto quello che riteneva giusto.
E che ha fatto? Ha iniziato una conversazione sui social network con le persone di Ostia, ha iniziato a coordinare i suoi comportamenti con i comportamenti degli altri cittadini.
Ieri sera al Teatro Paisiello ha raccontato che al processo non c’era nessuno dei cittadini di Ostia, che nessuno si era costituito parte civile. Lei inizia una conversazione scrivendo, sempre sui social, che non avrebbe più continuato, che se ne sarebbe andata da Ostia.
E la conversazione ha dato i suoi frutti perché duemila persone sotto casa sua le dicono di restare, le dicono che andranno al processo.
Questo il racconto di ieri sera.
Il potere delle Oligarchie si basa sull’ubbidienza e la sottomissione in cambio dei quali, chi si sottomette, ottiene un qualche privilegio oppure ottiene di avere salva la propria vita e quella dei propri familiari. Federica Angeli non ha dato questo potere alle oligarchie di Ostia.
Quando vicino casa della mamma di una pentita è stata fatta scoppiare una bomba Federica Angeli si è vista arrivare la telefonata della signora che le chiedeva protezione.
Che significa?
Significa che se non accade che tutti siamo liberi ed uguali, ecco che a una protezione del potente succede la protezione di un altro potente. A una Oligarchia succede un’altra Oligarchia a cui diamo il potere con la nostra ubbidienza e sottomissione in cambio della quale otteniamo protezione.
E’ così in ogni parte del Mondo da quando, dopo l’infanzia fatta di legittimazione reciproca, collaborazione e cooperazione, succede l’antagonismo, la rivalità e la concorrenza, questi ultimi comportamenti NON UMANI, comportamenti che non hanno nulla a che fare con l’umanità.
Oggi Federica Angeli per spostarsi ha la scorta. La sua vita è in pericolo. Non va bene così, non è umano ciò a cui è sottoposta che, come sappiamo, non riguarda solo lei. Federica Angeli non è l’unica persona che è costretta a vivere sotto scorta per salvarsi la vita.
Eppure c’è stata la conversazione dei cittadini di Ostia, ma non è bastata. Ieri c’è stata la conversazione qui a Lecce. Spero che ci siano conversazioni su questi fatti in ogni comunità in tutto l’Universo Mondo perché si inizi a praticare la Democrazia, perché si inizi a praticare l’uguaglianza e la libertà, per non essere più ubbidienti e sottomessi e mettere così in pericolo di vita chi disubbidisce, chi non si sottomette..

Antonio Bruno Ferro


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