La speranza di ottenere il benessere per se stessi e per la propria famiglia



Direte che è il solito “spiegone” di chi osserva e si avventura in una serie di coerenze che spieghino ciò che sta accadendo nella nostra esistenza sociale.
Ma io parto da una emozione che, a mio parere, determina i comportamenti delle persone che hanno deciso di vivere insieme. Questa emozione è la speranza di ottenere il benessere per se e per la propria famiglia.
La nostra cultura prevede che un leader possa riuscire a garantire questo benessere. Ho riflettuto a lungo e ho osservato una prevalente deresponsabilizzazione nelle persone che si aspettano di vedere realizzata la speranza del benessere, di cui sto trattando in questo mio scritto, grazie a un potente, un leader che sia in grado di elargirgliela.
C’è un’offerta di benessere che perviene da più leader in contrasto tra loro, che desiderano il potere in cambio del quale promettono di riuscire a soddisfare questa speranza.
Io mi sono chiesto il perché, per ottenere il benessere caro a tutti, si debba scegliere tizio ed escludere caio quando entrambi promettono la medesima cosa.
Se tizio, caio e sempronio sono così generosi e bravi da dedicare tutte le loro energie per il bene comune perché promettono di farlo a patto di scegliere solo uno di loro e di escludere tutti gli altri che si propongono per ottenere lo stesso identico risultato?
Se tutti vogliono ottenere il bene comune come mai non collaborano per riuscirvi?
Sono domande a cui per dare una risposta dovremmo individuare qual è l’emozione che è alla base dei comportamenti di questi leader.
Possiamo riflettere insieme e io cercherò qui di fare delle distinzioni, tutte le possibili distinzioni, ma resto a vostra disposizione se me ne fossero sfuggite in modo tale da integrare questo mio scritto.
Se l’emozione fosse la cupidigia e la brama del potere per sottomettere e rendere ubbidienti le altre persone che fanno parte dell’esistenza sociale del leader ecco che sarebbe spiegato il comportamento di competizione che determina un vincitore che si prende tutto il potere e dei vinti che verranno esclusi.
Se invece l’emozione fosse l’altruismo e la dedizione gratuita per tutte le persone facenti parte della esistenza sociale, si otterrebbe la collaborazione tra tutti quelli che condividono tale emozione che è tutta immersa nella cultura della collaborazione e della cooperazione.
Non c’è modo di conoscere l’emozione di costoro se non attraverso i loro comportamenti. Io ho osservato i comportamenti e chi dice pubblicamente di aver fatto parte di un partito in cui si consuma “UNA GUERRA TRA BANDE” certamente non ha registrato nessuna collaborazione o cooperazione.
Ma mi chiedo e chiedo a tutti voi che leggete, se una persona si prende tutto il carico di lavoro necessario per ottenere il benessere per tutti, a meno che non sia un Santo, perché dovrebbe farlo da solo?
Perché mai non dovrebbe dividere il carico di fatica e di energie necessario per ottenere questo progresso di benessere generalizzato con chiunque fosse disposto a dargli una mano?
Ma che cos’è questo benessere che tutti speriamo di ottenere? Vediamo di riflettere anche su questo.
Il benessere per me stesso e per la mia famiglia è determinato dalla ricchezza che sarà a disposizione per me ed per ogni persona a me cara.
Io penso che anche tu che stai leggendo queste parole desideri la stessa identica cosa. Sei d’accordo con me?
E come ottenere questa ricchezza?
Molti sostengono che i soldi si ottengono in gran quantità o sottraendoli in maniera illegale oppure sposando una persona ricchissima. Ma questo è un proverbio che continua a circolare insistentemente come battuta, ed è per la maggior parte di noi solo una bella battuta che ci fa sorridere.
Più semplicemente le persone desiderano il benessere e sono certe di ottenerlo grazie ad un lavoro che gli piaccia e allo stesso tempo sia in grado di garantire un reddito tale da consentire una vita di benessere. Noi tutti per le persone della propria famiglia desideriamo che si verifichi la stessa identica circostanza.
Quindi le persone che si accingono ad ascoltare i leader dei vari partiti si aspettano di sentire che, se e quando quella persona conquisterà il potere, riuscirà a soddisfare il desiderio di avere un lavoro che piaccia all’interessato e ai suoi familiari e che allo stesso tempo garantisca il benessere a lui e a tutte le persone che fanno parte della sua esistenza sociale.
Date le forti diseguaglianze sono sempre di meno le persone che si aspettano di sentire da un leader che gli garantirà di continuare ad avere, se non  addirittura di migliorare, lo stesso benessere di cui già dispone lui stesso e le persone che fanno parte della sua esistenza sociale.
Quindi possiamo dire che tutti i leader che vogliono conquistare il potere affrontano queste questioni nei loro discorsi?
Adesso per favore vi chiedo di riflettere.
Chi dei leader che sono nelle Piazze, alla Tv o nei Social Network dice che appena conquisteranno il potere ci faranno ottenere il benessere dandoci l’opportunità di fare i lavoro che ci piace e un conseguente reddito adeguato?
Chi dei leader ci dice che, appena conquistato il potere, darà questo stesso benessere alle persone che fanno parte della nostra esistenza sociale?
Che spiegone vero?
Un pippone che non finisce più, è vero!
Ma io ci ho riflettuto e ho capito che tutti lasciano intendere che quando diventeranno i potenti ci faranno vivere nel benessere ma nessuno lo dice e lo scrive chiaramente.
Lasciano intendere anche che questo benessere lo possono garantire a te e alla tua esistenza sociale, ma non a tutti. Capisci? Non tutti avranno il benessere.
Ma le persone che chiedono il potere, lo esercitano su tutti, non solo su una parte. Il suffragio universale è un diritto di tutte le persone e non solo di alcuni che avranno il benessere dal quale altri verranno esclusi.
Non vi sembra che questo lasciare intendere che sarete i preferiti è una furbata che non ha etica?
Quante volte vi siete detti:
“Io e la mia famiglia se votiamo tizio avremo il benessere! Io so già che la famiglia del mio vicino di casa non avrà lo stesso benessere che avremo noi, ma siccome non è la mia famiglia, chi se ne frega!”
Gli imbrogli a spese di chi viene escluso si fanno con la complicità tra il potere e chi avrà il benessere in cambio della sua ubbidienza e sottomissione.
Riflettiamoci insieme e magari discutiamone qui. Mi farebbe piacere essere smentito.

Antonio Bruno Ferro

P.S. Le persone che ascoltano i leader e non vanno a votare nessuno di loro hanno l'emozione dell'indifferenza. Queste persone sono certe che nessuno dei leader sarà in grado di far aumentare il loro benessere e quello delle persone della loro esistenza sociale. Inoltre sono certi che nessuno dei leader potrà far peggiorare il loro benessere e quello delle persone che fanno parte della loro esistenza sociale.

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