La refezione scolastica


Guardo le foto degli anni 60 e con la giornata uggiosa di oggi si innesca il ricordo dell’autunno e dei primi giorni di scuola. I ricordi dei grembiuli neri con lo scudetto dei numeri romani da I a V che si attaccava con i bottoni automatici e la cartella con la merenda fatta dalla mamma per la ricreazione.
La scuola, già!
Durava poco dal primo di ottobre ai primi di giugno ma quanta passione in quei giorni.
Alla elementare Michele Saponaro a fine orario, mi pare si uscisse alle 12 e 40, il Maestro consegnava dei tagliandini di colore rosso per la refezione. Questa pausa pranzo di faceva nella palestra che è l’ultima costruzione della scuola.
Se qualche bambino si assentava allora il maestro chiedeva se qualcuno volesse prendere il suo posto e andare a magiare. Qualche volta l’ho fatto io e ricordo che era bello il clima che si creava.
Ma voglio raccogliere dalla mia memoria quelle mattine. Nel lettino arrivava l’ora di alzarsi e le continue chiamate della mamma per la colazione erano lasciate correre, meglio stare nel lettino caldo sino all’ultimo minuto.
Poi la corsa verso la vicinissima scuola e l’arrivo, quasi ogni mattina per ultimo, bussando all’ultima porta a sinistra e sentire “avanti” dal maestro.
Questo ogni giorno, per 5 anni bellissimi, gli anni della mia infanzia.

Antonio Bruno

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