Ci sono comportamenti opportuni ed adeguati ed altri inopportuni ed inadeguati. Io posso scegliere.





Da questa ricomprensione della relazione tra scienza e conoscenza, Maturana riclassifica anche le sue ricerche col nome di “epistemologia sperimentale”. Essa si condensa nella tesi per cui la realtà è un'esperienza dell'osservatore che spiega - per così dire - a sé stesso l'esperienza del "sé stesso" da quella del "non sé stesso". Come si esprime nel suo stesso linguaggio criptico Maturana: "Il sé nasce linguisticamente nella ricorsività linguistica che costruisce l'osservatore come entità spiegandone il funzionamento entro un dominio di distinzioni consensuali. L'autocoscienza nasce linguistamente nella ricorsività linguistica che costruisce la distinzione del sé come entità quando spiega il funzionamento dell'osservatore che, in un dominio consensuale di distinzioni, distingue il se da altre entità. Dunque la realtà sorge insieme con l'autocoscienza linguisticamente come spiegazione della distinzione tra sé e non-sé nella prassi dell'osservatore. Il sé, l'autocoscienza e la realtà esistono nel linguaggio come spiegazione dell'esperienza immediata dell'osservatore." (Maturana H., Autocoscienza e Realtà, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1993).


  • Rossella Mascolo Chi stabilisce quali comportamenti siano "opportuni ed adeguati" e quali non lo siano?
  • Antonio Bruno L'osservatore attraverso la riflessione. Almeno io faccio così. Perché, tu fai diversamente?
    • Rossella Mascolo Ovviamente, questo che scrivi non ha nulla a che fare con l'epistemologia di Maturana, stavolta!!!
    • Antonio Bruno Cara Rossella Mascolo, ne sono certo, mai se rifletto per descrivere quello che faccio ecco che confronto le varie opzioni di comportamento possibile con i comportamenti che ho acquisito, effettuato o conosciuto attraverso descrizioni e dopo tale confronto di esperienze possibili con le mie esperienze decido quel'è quella opportuna e adeguata e metto in atto i comportamenti che la contraddistinguono. Io faccio così. Perché, tu fai diversamente?
    • Antonio Bruno Aspè, dopo tutto questo faccio un'altra cosa, ovvero mi faccio una domanda: se farò ciò che ho desiderio di fare e che ho scelto tra le opzioni che derivano dal confronto con le mie esperienze, ci sarà qualcuno che soffrirà o soffrirò io stesso?
    • Antonio Bruno Solo se nessuno soffrirà ed io stesso non soffrirò farò ciò che desidero fare.
    • Antonio Bruno Questa è la mia epistemologia per mettere in atto comportamenti opportuni ed adeguati. E tu? Come fai tu, cara Rossella Mascolo, a scegliere?

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