La lotta per il potere non prevede il benessere per i cittadini

 

La lotta per il potere non prevede il benessere per i cittadini

Marco Damilano ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI oggi 1 ottobre 2023 nel quale descrive le preoccupazioni di alcuni uomini che erano al potere negli anni 70 che erano gli anni del terrorismo e del Muro di Berlino.

In quegli anni doveva trovare un coordinamento tra tutti, tra clericali e comunisti soprattutto, perché né i clericali e tanto meno i comunisti si sentivano tranquilli di governare con la maggioranza dei voti.

Eppure le regole delle elezioni sono chiare e soprattutto sarebbero assolutamente funzionali se i MANIPOLI DECISI CHE IL GIORNO DOPO LE ELEZIONI CONTINUANO CON L’AZIONE PRODITORIA DELLA DELEGITTIMAZIONE DI CHI HA RICEVUTO LA RESPONSABILITA’ del governo dell’Italia, invece accettassero il responso dei cittadini che hanno affidato a qualcuno la responsabilità del governo dell’Italia scegliendo tra cittadini tutti egualmente legittimati ad avere quella responsabilità.

Le regole sarebbero funzionali ed efficienti se tutti gli altri che non hanno ricevuto quella responsabilità, invece di FARE GLI SGOMITATORI SOCIALI per conquistare la poltrona, collaborassero per ottenere il benessere dei cittadini.

I colleghi giornalisti INVECE di indicare l’unico comportamento che garantisce il BENESSERE DEI LETTORI, ovvero la collaborazione, si ostinano nello scavare veri e propri fossati profondi tra i cittadini, dividendoli in destra e sinistra e tifando per gli uni o per gli altri, scrivendo tra le righe che la vittoria dei propri beniamini avrebbe come conseguenza la garanzia del benessere dei cittadini.

Io non ci credo che i colleghi giornalisti non sappiano che dal 1963 ad oggi tutti quelli che hanno avuto il potere hanno pensato solo a conservarlo e non al benessere dei cittadini. Io non ci credo che i colleghi giornalisti non sappiano che quelli che il potere non ce l’hanno brigano per strapparlo di mano a chi ce l’ha infischiandosene altamente del benessere dei cittadini.

Buona riflessione

COMPLOTTI ED ELEZIONI
Non esistono scorciatoie Né per le destre, né per il Pd
MARCO DAMILANO ROMA
Cosa c'è di meglio del fantasma di un complotto per rilanciare l'immagine di un governo senza orizzonte? Niente. Infatti Giorgia Meloni ha afferrato con entusiasmo la polemica sul go-verno tecnico. L'ipotesi giornalisti-ca di una congiura per sostituirla (con Fabio Panetta? Con Guido Cro-setto?) è un toccasana per una pre-mier indebolita. Invece di fare i conti con la Nadef o con i migran-ti. può evocare la manovra contro di lei dei soliti poteri forti. che in realtà sono in disarmo in via di fu-ga dal paese (vedi gli Agnelli-El-kann) o in esaurimento (vedi la li-sta dei candidati alla presidenza di Confindustria). Ma di fronte alle difficoltà di governo, e con la cam-pagna per le europee del 2024 già Impazzita. la premier pot irbbe ro vesciare il tavolo, cogliendo la Le-ga impreparata e Forza Italia sen-za più il patronage della famiglia Berlusconi (il fratello Paolo in ven-tiquattrore ha intimato la fine del lutto per Marta Fascina e la fine dei finanziamenti per Antonio Ta-jani). Nuove elezioni anticipate per portare il partito dl Giorgia e Arianna Meloni al trenta per cen-to, perno del sistema, prima del lo-goramento. Che sia uno scenario credibile lo dimostra la nascita della nuova corrente nel Pd, l'Arci-pelago, vol uta da Dario Franceschl-ni. sempre il più veloce a muoversi prima che le cose accadano. In ca-so di crisi l'Arcipelago Pd si potreb-be schierare con la necessità di mettere su un governo di emergen-za, in fedeltà alla tradizione e al Quirinale, e trascinare su questa posizione la segretaria Elly Schlein. E qui c'è il dilemma.
I governi tecnici, nelle tre versioni Ciampi (1993-1994), Monti (2011-2013), Draghi (2021-2022) so-no rimasti operazioni a metà, per-ché mai accompagnati da un radi-cale rinnovamento della politica. Dopo di loro è arrivata come effet-to collaterale. una vittoria dei par-titi e dei leader populisti: Berlusco-ni (1994), Beppe Grillo (2013), Melo-ni (2022). E la sconfitta delle forze dl sinistra. È una storia con radici antiche, la morte di Giorgio Napo-titano, non è stato notato da nessu-no. ha coinciso con i cínquantan ni dalla pubbl icazione degl i artico-li di Rinascita di Enrico Berlinguer sul compromesso storico, 1973. In quell'inizio di anni Settanta, tra stragi bombe, tentativi di colpo di stato in Italia e non solo Berlin-guer. convalescente per un inci-dent e di auto i n Bulgaria (Emanue-le Macaluso rivelò decenni dopo che era stato un attentato), scrisse che al la sinistra non bastava vince-re le elezioni: «Sarebbe del tutto usarlo pensare che. anche sei par-titi e le forze di sinistra riuscissero a raggiungere il 51 per cent o dei vo-ti e della rappresentanza parla-mentare. questo fatto garantireb-be la sopravvivenza e l'opera di un governo espressione di tale 51 per cento«. Una preoccupazione condi. visa da Aldo Moro non si governa l'emergenza da soli Ma negli anni Settanta l'Italia era immersa nella Guerra fredda La destra profonda che non si contava nelle elezioni. si pesava nei circuiti economici. militari, editoriali, con le sue reti occulte. affaristiche e criminali e i suoi cenacoli internazionali. E il Pd era legato al comunismo inter-nazionale figlio di un dio minore. impedito a govemare da ragioni in-ternazionali In tutt'altro contesta nel 201L Napolitano da presidente è arrivato alla stessa conclusione non bastava vincere le elezioni per governare il paese. Ma un conto era il compromesso storico tra due grandi partiti popolari un altro l'ai-titudinea infilarsi nell'unità nazio-nalepurchessia Negli ultimi decen-ni a un'illusione come scriveva Ber-linguer, se ne è sostituita un'altra, rovesciata che la sinistra possa go-vernare facendo parte dit'esta-blislunent senza avere un proget-to, un'idea di paese e il consenso nella società la destra da trent'an-ni non è più nascosta ha conquista-to l'egemonia. si candida e vince le elezioni La sinistra invece ha ri-nunciato ad affrontare un corpo a corpo nel paese nel popola I suoi leader più recenti non hanno pau ra di fare la fine di Miette hanno semplicemente paura di sé stessi. Per vincere questa paura il ceti-trosinistra e il Pd dl Schlein, deve fin da ora assicurare che non saran -no inseguite scorciatoie tecniche e prepararsi alle eleziorii europee del 2024,e anche a un voto politico che potrebbe essere molto più vicino del prevista Una terza via non esi-ste. non è mai esistita.
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