Un governo per il benessere che abbandoni il mito del progresso
Un governo per il benessere che abbandoni il mito del progresso
Lorenzo Castellani, Lecturer presso la LUISS School of Government e docente di storia delle istituzioni politiche presso la LUISS Guido Carli, ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI di oggi 11 settembre 2023 che descrive il percorso che ha portato AL POTERE il partito dei Fratelli d’Italia e la Signora Giorgia Meloni ad essere il Capo del governo di centrodestra.
Posso subito affermare che condivido l’analisi del Prof. Castellani e dalle mie osservazioni il Partito Democratico sta imitando quel percorso.
La prima mimesi ha riguardato la scelta di una donna al COMANDO andandola a pescare da un non iscritto. È noto infatti che la signora Elly Schlein si è iscritta al Partito Democratico poco prima di candidarsi a segretario di quel partito.
La seconda mimesi è relativa alla stessa identica strategia che mise in atto il partito dei Fratelli d’Italia nel 2012.
Qual è la strategia della Signora Elly Schlein?
È semplice ma rigorosa, fatta di coerenza, durezza e attesa. Sempre all'opposizione senza siglare alcun compromesso con il Movimento 5 stelle e scommettendo che un sistema politico indebolito prima o poi presenterà l'occasione di andare al governo con la coalizione di centrosinistra.
Secondo me andrà proprio così.
Voglio dire che, siccome “anche Napoleone cadde a Waterloo”, la Signora Giorgia Meloni è destinata ad essere disarcionata dalla sua poltrona, per un prevedibile deterioramento dei rapporti con gli alleati, e per le decisioni di governo che saranno per forza di cose antipopolari.
È solo una questione di tempo. Io prevedo tempi rapidi, basta osservare che la minoranza dei cittadini italiani che va a votare cambia molto rapidamente la sua preferenza per i partiti. Ricordiamo tutti Salvini e la Lega che da più del 30% alle ultime elezioni è scesa all’8,9%.
A quel punto la scelta della minoranza dei cittadini che va a votare, la maggioranza dei quali ha deciso di “fare fuori” la Signora Giorgia Meloni, cadrà su chi sembrerà nuovo e distinto e distante da lei.
Chi sarà il prescelto sostituto?
Tra Giuseppe Conte che ha già fatto il capo del Governo e la Signora Elly Schlein che non ha mai avuto il potere tutto per lei, è molto probabile che quest’ultima sarà il prossimo Capo dell’Italia.
Il ciclo a quel punto riprende. Voglio dire che dal giorno dopo la destra si inventerà un sostituto della Signora Elly Schlein che con ogni probabilità verrà disarcionata e sostituita da quest’ultimo.
Come potete osservare il mio ragionamento è analogo a quello del prof. Castellani. La differenza sta nella circostanza che vede il prof. Castellani tifare per la Signora Elly Schlein descrivendo i limiti e le criticità della Signora Giorgia Meloni e facendo capire implicitamente che le criticità ed i limiti potranno essere finalmente superati se la Signora Giorgia Meloni sarà sostituita dalla signora Elly Schlein; io invece affermo che questo processo è ricorsivo, ovvero che questo processo, con le fasi che lo caratterizzano, è RICORRENTE e produce quindi gli stessi limiti e le stesse criticità qualunque sia il partito che si trova ad essere al Comando.
In conclusione per le mie osservazioni e per i miei studi, se si desidera un governo che garantista IL BENESSERE che è biologicamente la finalità di tutti gli organismi viventi e NON IL PROGRESSO che è un processo di competizione per aumentare la ricchezza, si potrebbe desiderare di abbandonare la nostra cultura patriarcale della competizione che appunto promette il progresso ma che è scientificamente provato NON DIA BENESSERE.
Buona riflessione
IL PARADOSSO FDI
La strategia del Giano bifronte non può durare
LORENZO CASTELLANI storico
Tutto è iniziato con il gover-no Monti. L'esecutivo tecno-cratico del professore della Bocconi, con un forte manda-to europeo per riformare il paese obtorto collo nelle more della crisi economica, tra-montava definitivamente il bipolarismo dell'era berlusco-niana e si inaugurava una nuova fase politica Questo è il punto di rottura fondamentale della recente storia politica italiana: la de-pressione economica le dele-gittimazionedei partiti politi-ci, la sensazione di fallimen-to e commissariamento del paese a prono lo spazio per l'a-scesa di nuove forze politi-che.
Aspettare l'ascesa
Sono rari i momenti della sto-ria in cui la circolazione delle élite politiche procede spedi-ta come dopo la crisi italiana del debito sovrano. Questo ri-circolo si è espresso su due fronti in termini democrati-ci: populismo antipolitico (Movimento 5 stelle) e nazio-nalismo (Lega. Fratelli d'Ita-lia). Il sistema politico è stato at-traversato da due principali fratture: la palingenesi politi-ca, nuovo contro vecchio, e l'Europa europeisti contro eu-roscettici. Tensioni che han-no determinato una polariz-zazione del consenso, e il suo travaso ai nuovi partiti popu-listi e sovranisti, con pregiudi-zio dell'autonoma capacità di governo dei partiti centristi ed europeisti. In questo contesto va inserita l'ascesa di Giorgia Meloni e del suo partito Fratelli d'Ita-lia. fondato nel settembre 2012 poco prima della fine del governo Monti. La strate-gia di Meloni è stata fin da su-bito semplice ma rigorosa, fat-ta di coerenza. durezza e atte-sa Sempre all'opposizione sen-za siglare, al contrario di Lega e Forza Italia. alcun compro-messo né con il Movimento 5 stelle né con il Pd e scommet-tendo che un sistema politico indebolito avrebbe prima o poi presentato l'occasione di andare al governo con la coa-lizione di centrodestra.
Il messaggio
Negli ultimi due anni, con la crescita dei sondaggi e della prospettiva di governa Melo-ni ha cercato di ernandparsi, non sempre riusc-endod. dall'accusa di aver un partito avvezzo a coltivare simpatie nostalgiche nei suoi intenta corporis eche mostrava un ap-proccio sovranista duro e pu-ra Questa strategia di "smarca-mento" è dimostrata sia dal tentativo di recuperare il ter-mine "conservatore" per for-nire una nuova legittimazio-ne al partito sia l'opposizione soft al governo di Mario Dra-ghi con tanto di voto favore-vole all'invio di armi all'Ucrai-na. È come se Fratelli d'Italia aves-
se cercato di dire all'esterna siamo filo-atlantici e accettia-mo le istituzioni europee, ma senza cedere alla diluizione dell'identità e della sovranità nazionale. Su questo tentativo di cammi-nare sul filo tra ragion politi-ca e anzi-establishment, tra pragmatismo ed etuoscettid-smo, si è giocato il ruolo di go-verno di Fratelli d'Italia sia in termini di legittimazione all'estero sia in termini pro-grammatici.
Bifronte
la Meloni di governo è pertan-tounGianobifronteda un la-m la destra si è "europeizzata" con una legge di bilancio pru-dente, la prosecuzione del Pnrr senza strappi con la com-missione, una politica estera filo-americana, politiche mi-gratorie permissive e lontane dal promesso blocco navale. Dall'altro, però, continua il so-stegno ostentato e rivendica-to dalla presidente del Consi-glio a partiti come Vox. PiS. Fi-desz. e sparate politiche so-prattutto a mezzo dei mini-stri. di marca protezionista, corporativa, identitaria. Cè chi può vederci una cinica strategia per raccordare vin-col o esterno e consenso inter-no, e in parte è certamente co-sì, ma ad essa si sovrappone anche un retaggio del passa-to che non si è sciolto col suc-cesso repentina Dopo quasi un decennio pas-sato da Fratelli d'Italia come piccolo partito di opposizio-ne si è incuneata l'idea in quel partito che i compagni di lotta di quando si contava poco non possano essere ab-bandonati mai. Aver fatto insieme la trincea del postfascismo, del sovrani-smo e dell'euroscettidsmo in-sieme lontani dai fasti del po-tere, ha saldato un vincolo po-litico difficile da spezzare.
Il familismo
Di qui i limiti maggiori di Fra-telli d'Italia: classe dirigente immatura ripescaggio di vec-chi ministri figli dell'era ber-lusconiana, gestione famili-stica del partito e del potere, rigurgiti da destra di lotta e fi-gure dal passato ingombran-te in ruoli politici rilevanti. Insomma questo decennio ci mostra una strategia elettora-le vincente. una capadtà adat-tiva elevata di Giorgia Meloni ai nuovi contesti, l'accettazio-ne del vincoli esterni fonda-mentali della finanza euro-pea e dell'alleanza atlantica E questi sono i punti positivi. Ma al contempo c'è l'altro lato della medaglia, quella della destra sodalee di lotta mai su-perata, della politica econo-mica corporativa, dei simboli e dei gesti nostalgici, di un movimento dai caratteri per-sonali e famigliari tutto con-chiuso in se stesso. Questi sono i lati negativi per il paese e soprattutto sono i ri-schi maggiori per la stessa Me-loni.
MPRODUPONE RISERVALA
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