Il Maschio Alfa e la Mascolinità Tossica: Una Riflessione attraverso l’Autopoiesi

 

Il Maschio Alfa e la Mascolinità Tossica: Una Riflessione attraverso l’Autopoiesi

Nel contesto della nostra cultura patriarcale e competitiva, la figura del maschio alfa è emersa come un archetipo di potere e dominio, radicato in dinamiche di controllo e gerarchia. In questa riflessione, ispirata dal pensiero di Humberto Maturana, esploreremo come tale figura rappresenti una manifestazione di mascolinità tossica e come le sue radici si intreccino con le nozioni di autopoiesi e coesione sociale.

Humberto Maturana, noto per le sue teorie sull’autopoiesi e le sue riflessioni sul comportamento umano, ci offre strumenti preziosi per comprendere la natura della mascolinità tossica. Maturana definisce l’autopoiesi come “il processo attraverso il quale un sistema vivente produce e mantiene se stesso” (Maturana, Autopoiesi e Cognizione, 1980). Questo concetto ci aiuta a comprendere come il maschio alfa, come sistema di comportamento e identità, sia un costrutto sociale che si perpetua attraverso meccanismi di autoreferenzialità e controllo.

In una cultura patriarcale, il maschio alfa è spesso visto come colui che esercita un potere dominante, tanto in ambito privato quanto pubblico. Questo individuo è caratterizzato da un’esibizione di forza, autorità e competitività, valori che, come sottolinea Maturana, sono profondamente radicati nella costruzione del sistema sociale. La mascolinità tossica si manifesta in questa configurazione attraverso la pretesa di superiorità e la negazione delle emozioni e vulnerabilità, che sono viste come segni di debolezza.

Il declino della figura del maschio alfa, che Maturana potrebbe descrivere come un'erosione della sua coesione e autoreferenzialità, è accompagnato da una crisi di identità. I “zombie” della mascolinità tossica, che si dibattono tra risentimento e nostalgia per un passato dominato da un maschio bianco etero, sono spinti a recuperare un potere che sentono minacciato. Come Maturana suggerisce, questo comportamento è una reazione alla percezione di una perdita di controllo e status all'interno di un sistema sociale in trasformazione.

Le conseguenze di questa crisi si manifestano in diversi ambiti: dai politici di destra che esaltano valori tradizionali a influencer e opinionisti che alimentano e amplificano la retorica patriarcale. In questo contesto, il maschio alfa è non solo un individuo ma anche un simbolo di un’ideologia che resiste al cambiamento e cerca di ristabilire i vecchi equilibri attraverso una nuova forma di aggressività.

Maturana ci invita a considerare come il sistema sociale e culturale possa ripensare le sue strutture per favorire una maggiore coesione e comprensione reciproca. La trasformazione della mascolinità tossica richiede, secondo Maturana, un cambiamento nelle relazioni e nelle percezioni sociali, un passaggio verso un modo di essere che riconosca e valorizzi la diversità e l’interdipendenza. L’obiettivo è quello di costruire un sistema più inclusivo e meno gerarchico, dove la competizione lascia spazio alla cooperazione e al rispetto reciproco.

In conclusione, il maschio alfa, nella sua manifestazione tossica, rappresenta un elemento di crisi all'interno di un sistema sociale in evoluzione. La visione di Maturana, che sottolinea l’importanza dell’autopoiesi e della coesione sociale, ci offre una lente attraverso la quale possiamo osservare e comprendere i meccanismi alla base di questa crisi. Solo attraverso una riflessione critica e un cambiamento profondo delle nostre strutture sociali possiamo sperare di superare le dinamiche tossiche e costruire una cultura basata su valori più equi e inclusivi.



Antonio Bruno

Fonti

  • Maturana, Humberto. Autopoiesi e Cognizione. 1980.



Commenti

Post popolari in questo blog

SANITA' E ISTRUZIONE PUBBLICA

La democrazia a San Cesario è possibile

LA PESCA CHE MAMMA REGALA A PAPA’: IL MIO PUNTO DI VISTA DI BAMBINO