La dinamica del debito pubblico cifra record di 2.948,5 miliardi di euro a giugno 2024: una riflessione cibernetica sulla sostenibilità economica

 La dinamica del debito pubblico cifra record di 2.948,5 miliardi di euro a giugno 2024: una riflessione cibernetica sulla sostenibilità economica

di Antonio Bruno


L'aumento del debito pubblico italiano è un fenomeno che si inserisce in un contesto di complesse interazioni economiche e politiche, il cui impatto si riverbera sull'intero sistema sociale. Come osserva Humberto Maturana, "vivere in un mondo di previsioni è vivere in un mondo dominato dalle aspettative, dalle immagini future che creiamo per orientarci nel presente" (Maturana, 1994, The Tree of Knowledge). Questo è precisamente il punto centrale nell'analisi dell'attuale situazione economica italiana: viviamo in un sistema in cui le proiezioni e le aspettative economiche giocano un ruolo fondamentale nella modellazione delle politiche e delle strategie nazionali.


Secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia, il debito pubblico ha raggiunto la cifra record di 2.948,5 miliardi di euro a giugno 2024, con un incremento di circa 85 miliardi solo nella prima metà dell'anno. Questa crescita esponenziale del debito può essere vista come il risultato di una rete di interazioni economiche e decisioni politiche che si retroalimentano, creando una spirale di indebitamento. Come Maturana ha sottolineato, "la realtà che percepiamo è sempre una realtà che co-creiamo attraverso le nostre interazioni" (Maturana, 1988, Reality: The Search for Objectivity or the Quest for a Compelling Argument). In questo contesto, il debito pubblico non è solo un dato numerico, ma il prodotto di scelte collettive che riflettono una particolare visione del futuro.


La situazione attuale pone il governo italiano davanti a un "sentiero stretto", come descritto dallo stesso esecutivo. Il rapporto tra debito pubblico e PIL, che secondo le previsioni ufficiali dovrebbe aumentare in maniera contenuta, rappresenta un equilibrio precario tra crescita economica e sostenibilità fiscale. La prospettiva di un rapporto debito/PIL che potrebbe toccare il 138,9% nel 2025 evidenzia l'urgenza di rivedere le strategie economiche in un'ottica sistemica. Maturana ci ricorda che "non possiamo cambiare un sistema senza cambiarne la struttura, e non possiamo cambiare la struttura senza cambiare le relazioni che la costituiscono" (Maturana, 1997, Metadesign: When I am Me and You are You). Pertanto, il controllo del debito richiede una revisione delle relazioni economiche e delle politiche fiscali, non solo una gestione dei numeri.


Un altro elemento critico è rappresentato dal cosiddetto effetto snowball, che nel 2023 aveva contribuito positivamente alla gestione del debito grazie all'inflazione che gonfiava il PIL nominale. Tuttavia, con l'attuale riduzione dell'inflazione, questo effetto si ridurrà, aggravando ulteriormente il rapporto debito/PIL. Anche qui, la riflessione di Maturana si rivela illuminante: "la nostra comprensione della realtà dipende dalle domande che ci poniamo e dalle premesse che accettiamo come valide" (Maturana, 2000, Autopoiesis and Cognition). Il venir meno di fattori contingenti che avevano alleviato la pressione sul debito impone una nuova comprensione della realtà economica, che non può più basarsi su ipotesi di crescita automatica.


In questo contesto, è fondamentale interrogarsi sul modello economico che sottende queste dinamiche, e su come potrebbe evolversi per rispondere meglio alle esigenze umane. Il neoliberismo economico, con il suo focus sulla crescita infinita, il libero mercato e l'accumulazione di capitale, ha portato a una visione dell'economia che spesso trascura la dimensione umana e sociale delle nostre interazioni. Come afferma Maturana, "la nostra esistenza umana si fonda sull'amore, non sulla competizione o l'accumulazione di ricchezza" (Maturana, 1985, The Biology of Cognition). Il neoliberismo, con la sua enfasi sul profitto e l'efficienza, tende a disumanizzare le relazioni economiche, riducendo gli individui a meri ingranaggi di una macchina produttiva.


Per affrontare in modo sostenibile il problema del debito pubblico, è necessario considerare un paradigma economico che metta al centro l'essere umano, le sue relazioni e il suo benessere complessivo. Maturana ci esorta a considerare che "la vera ricchezza di una società risiede nella qualità delle relazioni tra i suoi membri" (Maturana, 1997, The Origins of Humanness in the Biology of Love). Questo implica un ripensamento del nostro approccio economico, spostando l'attenzione dal mero accumulo di capitale alla creazione di una società equa e sostenibile, in cui le politiche economiche siano orientate a promuovere la giustizia sociale, la coesione comunitaria e la cura reciproca.


Un'economia post-neoliberista, dunque, non deve essere vista come un'utopia, ma come una possibilità reale che emerge dall'auto-organizzazione di un sistema vivente, quale è la società umana. "Se vogliamo vivere in pace, dobbiamo costruire una cultura della collaborazione, non della competizione" (Maturana, 2004, The Matrix of Human Existence). Questo richiede il superamento delle logiche neoliberiste che frammentano e alienano gli individui, favorendo invece un'economia basata sulla solidarietà, la partecipazione e la sostenibilità.


Applicazione pratica delle indicazioni di Maturana


Un esempio pratico di come le idee di Maturana possano essere applicate nell'ambito economico è la promozione delle economie locali e delle imprese cooperative, in cui i lavoratori e i membri della comunità partecipano attivamente alla gestione e alla distribuzione delle risorse. Questo modello si oppone alle strutture gerarchiche tradizionali e al controllo centralizzato tipico delle grandi corporation neoliberiste. Come Maturana ha sottolineato, "la cooperazione è la chiave per la sopravvivenza umana; essa si fonda sull'idea che il benessere di ciascuno dipende dal benessere dell'altro" (Maturana, 1997, The Origins of Humanness in the Biology of Love).


Un esempio concreto può essere visto nelle cooperative di comunità, dove i membri partecipano direttamente alla governance e alla distribuzione dei profitti, reinvestendo nella comunità stessa. Questo modello non solo favorisce una maggiore equità economica, ma rafforza anche il tessuto sociale, promuovendo la coesione e la solidarietà. Queste imprese operano spesso in settori come l'agricoltura, l'energia rinnovabile, e i servizi sociali, dimostrando come sia possibile creare valore economico e al contempo migliorare il benessere collettivo, sfidando le logiche del neoliberismo.


Questo approccio, radicato nella comprensione sistemica e cibernetica della vita umana proposta da Maturana, ci invita a ripensare l'economia non come una macchina fredda e impersonale, ma come un organismo vivente che deve essere nutrito attraverso relazioni di cura e mutuo sostegno .

Antonio Bruno

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