Il Potere Femminile in un Contesto Patriarcale-Matriarcale: Una Nuova Era di Leadership

 

Il Potere Femminile in un Contesto Patriarcale-Matriarcale: Una Nuova Era di Leadership


Introduzione

Il discorso sul potere femminile in Italia e nel mondo ha subito una notevole trasformazione negli ultimi decenni. Non è più una questione di semplice inclusione femminile, ma di una competizione effettiva, talvolta feroce, tra donne e uomini nei vertici della società. Questa dinamica di potere non si riduce alla distinzione di genere: uomini e donne al potere spesso agiscono secondo logiche simili, guidate dalla competizione e dall'ambizione. Questo saggio esplora l'idea che il dominio del potere, indipendentemente dal genere, tenda a perpetuare le stesse dinamiche escludenti e di privilegio, contestualizzandolo nel caso specifico italiano e nell'esperienza delle donne in politica.

Il Paradosso del Femminismo di Destra

Anna Paola Concia, ex parlamentare del Partito Democratico (PD), descrive una realtà che potrebbe sembrare paradossale: il femminismo che prospera a destra, incarnato da figure come Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. “Due donne, due sorelle dal legame molto forte, hanno inaugurato una stagione del potere femminile completamente altra rispetto al passato”. Questo nuovo volto del potere femminile, benché accolto con sorpresa da alcuni, non dovrebbe sorprendere. Le donne di destra, sostiene Concia, si approcciano al potere con una leggerezza e una determinazione che spesso manca alle loro controparti di sinistra. Questo non solo sfida le aspettative tradizionali su dove dovrebbe risiedere il femminismo, ma evidenzia anche come il potere, una volta raggiunto, sia esercitato in modi che trascendono le ideologie politiche. Come afferma Ridgeway (2011), “la percezione del genere è così profondamente radicata nei nostri processi cognitivi che influenza inevitabilmente le dinamiche di potere nelle interazioni sociali” .

La Similitudine dei Comportamenti tra Generi al Potere

Le azioni di leader come Meloni suggeriscono che il comportamento delle donne al potere non si discosta necessariamente da quello degli uomini. Secondo Concia, “a prescindere dai contenuti politici e da come si esercita questa autorità, la dinamica non mi stupisce”. Le donne al potere, esattamente come gli uomini, possono perpetuare sistemi di esclusione e privilegio. Questa osservazione si inserisce in un contesto più ampio: il potere stesso, in qualsiasi forma venga espresso, tende a riprodurre meccanismi di difesa dello status quo e di esclusione di coloro che sono percepiti come vinti o non meritevoli. Studi sulle dinamiche di potere e genere, come quelli di Kanter (1977), hanno mostrato che l'accesso al potere spesso trasforma gli individui, indipendentemente dal loro genere, portandoli ad adottare comportamenti simili di controllo e dominio .

Matriarcato e Maschilismo: La Specularità delle Oppressioni

Se il potere maschile è stato storicamente associato all'oppressione femminile, il dominio femminile potrebbe ugualmente portare a una nuova forma di oppressione. L'idea di un futuro matriarcale potrebbe portare alla nascita di un movimento maschilista in difesa degli uomini, oppressi da donne alfa. Questa dinamica riflette un ciclo di oppressione reciproca, in cui il genere al potere esercita un controllo che esclude e domina l'altro. La teoria della dominanza sociale (Sidanius e Pratto, 1999) suggerisce che le gerarchie sociali sono spesso mantenute attraverso il controllo del potere da parte di un gruppo dominante, indipendentemente dal genere .

Confronto Internazionale e Storico

Il protagonismo femminile in politica non è un fenomeno esclusivamente italiano. Personalità come Margaret Thatcher, Angela Merkel, Ursula von der Leyen e Christine Lagarde dimostrano che le donne possono affermarsi con forza in contesti politici dominati da uomini. In questo confronto, il progressismo, paradossalmente, sembra meno incline a promuovere leadership femminili autenticamente autonome. “In campo progressista le donne continuano a essere scelte dagli uomini”, sottolinea Concia, indicando una subordinazione alle logiche maschili che, invece, è meno presente nel contesto conservatore. Studi hanno dimostrato che le donne nei contesti conservatori tendono a emergere come leader quando riescono a dimostrare una competenza superiore e un’autosufficienza, come suggerito da Eagly e Carli (2007) .

Conclusione

Il potere, sia esso esercitato da uomini o donne, non cambia la sua natura escludente. La questione non è se il leader sia uomo o donna, ma come viene esercitato il potere e quale tipo di cultura politica promuove. La presenza di donne al vertice della politica italiana, come Meloni e, in misura minore, Schlein, indica una svolta importante, ma non elimina il bisogno di un cambiamento strutturale nelle dinamiche di potere che favorisca una vera inclusività. Se il matriarcato dovesse prevalere in ogni ambito, come suggerito, non sarebbe sorprendente vedere l'ascesa di un movimento maschilista in risposta. La vera sfida, quindi, non è sostituire un genere con un altro al vertice, ma creare un sistema in cui il potere sia esercitato in modo inclusivo, equo e giusto per tutti.

Antonio Bruno


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