"Riscoprire l'Autenticità: Dalla Biologia Culturale di Maturana alla Critica del Creator Digitale"
"Riscoprire l'Autenticità: Dalla Biologia Culturale di Maturana alla Critica del Creator Digitale"
di Antonio Bruno
Il testo che propongo presenta una critica acuta del mondo contemporaneo, in particolare del fenomeno dei "creator digitali" e del capitalismo che alimenta l'illusione dell'autodeterminazione attraverso la creazione digitale. Questo tipo di analisi, se confrontato con il pensiero di Humberto Maturana, offre spunti interessanti per riflettere su come possiamo immaginare un nuovo modo di vivere, in contrapposizione al neoliberismo economico e all'economia di mercato.
Maturana e la Biologia Culturale
Humberto Maturana, biologo e filosofo cileno, ha sviluppato la teoria dell'autopoiesi, che descrive i sistemi viventi come entità autopoietiche, ossia auto-generanti e auto-sostenenti. Maturana sosteneva che ogni sistema vivente crea il proprio mondo attraverso le interazioni con l'ambiente e con altri sistemi viventi. La sua visione era radicata nella "biologia culturale", che esplora come le nostre percezioni e relazioni plasmano la nostra realtà sociale e culturale.
Uno dei punti fondamentali di Maturana è l'idea che la nostra realtà è co-costruita attraverso il linguaggio e le interazioni sociali, il che significa che il modo in cui percepiamo e viviamo il mondo è profondamente influenzato dalle nostre relazioni e dal contesto culturale in cui siamo inseriti. Questo contrasta con l'individualismo e la competizione promossi dal neoliberismo, dove l'accento è posto sul successo personale, spesso a discapito del benessere collettivo.
Il Fenomeno del Creator Digitale e la Critica al Capitalismo
Se si esamina il fenomeno dei creator digitali, è possibile evidenziare come essi incarnino una delle ultime manifestazioni del capitalismo: l'illusione di potersi "creare" da sé, di essere gli artefici del proprio destino attraverso la creazione digitale. Tuttavia, questa creazione è in gran parte illusoria, poiché i creator sono ingabbiati in un sistema economico che definisce la loro vita in termini di successo o fallimento, basato su criteri puramente economici. Questo sistema, anziché liberare, aliena ulteriormente l'individuo, imponendo una "ansia prestazionale" e una costante ricerca di validazione economica.
Confronto con il Pensiero di Maturana
Maturana avrebbe probabilmente interpretato questa situazione come una distorsione della nostra natura autopoietica. Invece di utilizzare le nostre capacità creative per costruire relazioni significative e un mondo più umano, ci troviamo intrappolati in una competizione senza fine, dove la "creazione" non è altro che un'altra forma di adattamento passivo a un sistema disumanizzante.
Inoltre, l'idea che "il mondo ci costringe, per essere qualcuno, a non poter essere più noi stessi", riflette una preoccupazione centrale di Maturana: la perdita di autenticità e di relazioni autentiche in una società dominata dall'economia di mercato. Per Maturana, il vero potenziale umano si realizza attraverso la co-creazione di significati e la costruzione di mondi condivisi basati sul rispetto reciproco e sulla comprensione.
Proposta di un Nuovo Modello di Vita
Alla luce di questa analisi, e delle idee di Maturana invito a riflettere sulla necessità di un nuovo modello di vita che rifiuti il neoliberismo economico. Questo modello dovrebbe valorizzare la "creaturalità" umana, ovvero il riconoscimento della nostra interdipendenza e del nostro ruolo come parte di una comunità più ampia. In questo contesto, la biologia culturale di Maturana offre una guida per ripensare le nostre relazioni, promuovendo un vivere insieme che superi l'individualismo competitivo a favore di una cultura della collaborazione e della co-creazione.
In conclusione, il confronto con il pensiero di Maturana evidenzia una critica comune al sistema capitalistico attuale e propone una visione alternativa che valorizza le relazioni umane autentiche e una vita più equilibrata e significativa, lontana dall'ansia prestazionale e dall'alienazione prodotte dall'economia di mercato.
Antonio Bruno
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