Intervista al Dott. Antonio Bruno: Una riflessione sull'etica, la convivenza e l'amore nella prospettiva di Maturana
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Intervista al Dott. Antonio Bruno: Una riflessione sull'etica, la convivenza e l'amore nella prospettiva di Maturana
Intervistatore: Buongiorno, Dott. Bruno. Grazie per aver accettato di partecipare a questa intervista. Vorrei iniziare chiedendole di approfondire un concetto chiave che emerge dagli scritti di Maturana e Dávila, ovvero l'idea che non siamo geneticamente predeterminati a essere una particolare classe di esseri umani, ma che possiamo diventarlo in base alla nostra convivenza. Potrebbe spiegarci meglio questo concetto?
Dott. Antonio Bruno: Buongiorno a lei, è un piacere essere qui. Maturana e Dávila, con la loro visione, smentiscono l'idea di un determinismo genetico che, ad una lettura superficiale delle opere di Maturana, potrebbe sembrare presente. Secondo loro, non siamo predestinati a essere una particolare classe di esseri umani; piuttosto, è la nostra interazione continua con l'ambiente sociale e culturale a plasmare il nostro essere. In altre parole, è il convivere, inteso come l'insieme delle relazioni e delle interazioni che viviamo quotidianamente, che ci permette di diventare ciò che siamo.
Intervistatore: Questo concetto implica una grande responsabilità da parte dell'individuo nel proprio percorso di vita, giusto?
Dott. Antonio Bruno: Esattamente. La responsabilità individuale si radica nel nostro vivere, in una continua epigenesi che avviene all'interno della cultura in cui siamo immersi. Maturana e Dávila ci invitano a riflettere su come ogni nostra azione contribuisca a generare e mantenere uno stato di benessere personale e collettivo. Vivere in armonia con gli altri esseri viventi diventa così una questione di responsabilità ecologica e umana.
Intervistatore: Nel testo emerge anche un'interessante critica alla cultura patriarcale e matriarcale, vista come una trappola di alienazione culturale. Può parlarci di questa visione?
Dott. Antonio Bruno: Certo. Maturana e Dávila sottolineano come la nostra cultura patriarcale-matriarcale crei delle forme di alienazione che si manifestano in dinamiche di dominazione, sottomissione, abuso e indifferenza. Queste forme di alienazione sono considerate vere e proprie trappole, poiché ci allontanano dalla possibilità di vivere in modo autentico e in armonia con noi stessi e gli altri. La cultura in cui viviamo, se non affrontata con consapevolezza, può indurci a comportamenti che minano il nostro benessere e quello collettivo.
Intervistatore: A proposito di armonia e convivenza, Maturana propone un cambio di paradigma interessante: dal rispetto all'amore. Può spiegare questa transizione?
Dott. Antonio Bruno: Maturana e i suoi collaboratori propongono un passaggio dal concetto di "rispetto" a quello di "amore" per descrivere le relazioni umane. Usare la parola "rispetto" implica una distanza, una separazione tra le persone. L'amore, invece, crea uno spazio di co-esistenza legittima, dove l'altro è riconosciuto nella sua piena legittimità come essere vivente. Per Maturana, l'amore non è solo un sentimento, ma una condizione biologica e sociale fondamentale per il benessere umano e per la costruzione di relazioni autentiche e armoniose.
Intervistatore: Quindi, secondo Maturana, l'amore non è guidato da principi trascendenti, ma è una condizione che si manifesta spontaneamente?
Dott. Antonio Bruno: Esattamente. Maturana è molto chiaro su questo punto: l'amore non è un principio trascendente o un valore etico imposto dall'esterno, ma qualcosa che "accade" a ciascuno di noi. È una condizione che si può osservare solo a posteriori, come una sorta di commento alla vita vissuta. Questo rende l'amore un fenomeno profondamente umano e radicato nella nostra biologia e nelle nostre interazioni sociali.
Intervistatore: Per concludere, Dott. Bruno, come possiamo applicare queste idee di Maturana nel contesto educativo e nella vita quotidiana?
Dott. Antonio Bruno: Le idee di Maturana ci invitano a considerare ogni contesto educativo, dalle relazioni informali tra bambini fino alle dinamiche globali dell'antroposfera e della biosfera, come spazi in cui si conservano e si sviluppano la coscienza e la responsabilità ecologica. Nel quotidiano, ciò significa agire con consapevolezza, riconoscendo che ogni nostra azione contribuisce a costruire il mondo in cui viviamo. È un invito a vivere l'amore e la responsabilità come pratiche quotidiane, nel rispetto e nella cura reciproca.
Intervistatore: Grazie mille, Dott. Bruno, per questa preziosa intervista. Le sue riflessioni ci hanno offerto spunti molto profondi su cui riflettere.
Dott. Antonio Bruno: Grazie a voi per l'opportunità. È sempre un piacere discutere di temi così rilevanti per la nostra vita e la nostra società.
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